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Delrio: “Ricostruire le case dov’erano, niente città nuove”

In un’intervista al Corriere il ministro assicura che la scelta sarà dei sindaci, ma si dice certo che tutti sceglieranno la strada della ricostruzione, malgrado questa strada implichi tempi più lunghi.

Delrio: “Ricostruire le case dov’erano, niente città nuove”

Niente più new town, come fu per l’Aquila. Dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, “a decidere saranno i sindaci, e credo che tutti preferiranno ricostruire il proprio paese lì dov’era, non di abbandonare quello vecchio per farne uno nuovo da un’altra parte”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in un’intervista a Il Corriere della Sera.

Il problema è che la ricostruzione ha tempi più lunghi rispetto alle new town: “Il tema è ridurre al minimo la durata degli attendamenti – ha aggiunto Delrio – e far ripartire subito i servizi, a cominciare dalle scuole: non dico fin dal primo giorno, ma subito dopo i bambini dei paesi colpiti dovranno tornare sui banchi”.

Il ministro ha poi ricordato come abbia “funzionato bene il modello dell’Emilia Romagna, dove il commissario era il presidente della Regione. Le scelte vanno concordate con il territorio, fatte insieme e non calate dall’alto. Altrimenti non funzionano”.

Quanto ai danni provocati dal sisma, ancora non ci sono stime ufficiali: “Serviranno diversi giorni – ha spiegato Delrio –. La rilevazione va fatta casa per casa, infrastruttura per infrastruttura”.

Delrio ha poi detto che difficilmente si arriverà a spendere i 14 miliardi programmati per l’Aquila, perché “i comuni colpiti allora avevano 140 mila abitanti. Stavolta siamo a poche migliaia”. In ogni caso, l’Italia dà per scontato che i soldi spesi per l’emergenza e la ricostruzione non saranno conteggiati nel tetto del 3% del deficit e secondo il ministro “sarebbe importante che restassero fuori anche i soldi che spenderemo per prevenire queste tragedie”.

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