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Decreto ristoro, c’è il testo: tutte le misure e le modalità

Il decreto ristoro non contiene solo sussidi a fondo perduto per le aziende colpite dal nuovo lockdown selettivo, ma anche nuovi interventi su Cig, affitti, Imu, lavoratori stagionali e altro ancora

Decreto ristoro, c’è il testo: tutte le misure e le modalità

Sussidi a fondo perduto, Cig, stop ai licenziamenti e alla seconda rata Imu. Ma anche indennità una tantum per i lavoratori stagionali, credito d’imposta sugli affitti commerciali e nuove mensilità di reddito d’emergenza. C’è questo e altro nel decreto Ristoro varato d’urgenza dal Governo per mitigare le ricadute economiche del nuovo lockdown selettivo varato la settimana scorsa. In tutto, il provvedimento vale 5,4 miliardi di euro.

“Ora il nostro obiettivo è mettere sotto controllo la curva epidemiologica e in sicurezza il Paese – ha detto martedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – Le nostre scelte possono essere criticate, ma non abbiamo agito in modo discriminato, non ci sono attività di seria A e di serie B, non abbiamo chiuso quelle che ritenevamo meno importanti di altre. È indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità: solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti”. Ed evitare il crollo del sistema sanitario.

Ecco, in sintesi, tutte le misure contenute nel decreto ristoro.

RISTORI A FONDO PERDUTO: 2,4 MILIARDI PER 460 MILA IMPRESE

L’intervento più costoso (2,4 miliardi) è quello che dà il nome al decreto Ristoro. Lo Stato verserà sussidi a fondo perduto a 460mila imprese, quelle che appartengono ai settori colpiti dalla nuova stretta. Le aziende riceveranno un bonifico bancario dall’Agenzia delle Entrate, che ha già i loro codici Iban. Rispetto ai ristori pagati in estate, la platea è decisamente più ampia, perché non è più previsto il limite di fatturato a 5 milioni di euro, né è più necessario dimostrare una precisa perdita di ricavi nei mesi passati.

Quanto all’importo del bonifico, sarà pari a una percentuale – decrescente rispetto alle dimensioni dell’azienda – che va dal 20 al 10% del calo del fatturato. Nessuna attività potrà ricevere meno di quanto incassato a giugno: anzi, per i ristoranti l’assegno sarà doppio, per i bar pari a una volta e mezza, per le discoteche addirittura il quadruplo. In ogni caso, il ristoro non potrà superare quota 150 mila euro.

Per chi ha già ottenuto l’indennizzo nei mesi scorsi, il riconoscimento dei nuovi fondi sarà automatico e il bonifico arriverà entro il 15 novembre. Per tutti gli altri, i tempi si allungano: “Ci sarà una nuova domanda (tramite il canale dedicato dell’Agenzia delle entrate, ndr) che contiamo porterà bonifici entro metà di dicembre”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Inoltre, il Sole 24 Ore parla di una novità dell’ultima: l’accesso ai ristori a fondo perduto sarà concesso solo alle attività che avevano una partita Iva attiva alla data del 25 ottobre 2020. Una stretta decisa perché negli ultimi giorni il Fisco ha registrato un’impennata di aperture di partite Iva da parte di persone interessate a intercettare fondi cui non avrebbero diritto.

LAVORO: CIG ESTESA E LICENZIAMENTI ANCORA BLOCCATI

Nel decreto ristoro trova posto anche una nuova proroga della cassa integrazione, che viene estesa per altre sei settimane e potrà essere utilizzata dalle imprese che stanno per esaurire le precedenti 18 settimane previste dal decreto Agosto. “Per tutte le imprese abbiamo garantito altre sei settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo – ha spiegato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo – Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”. Rimangono sospese anche le procedure di licenziamento avviate dal 23 febbraio del 2020.

AFFITTI COMMERCIALI: CREDITO D’IMPOSTA AL 60%

A ottobre, novembre e dicembre le attività commerciali coinvolte dal lockdown selettivo potranno beneficiare di un credito d’imposta pari al 60% sull’affitto, a patto che sia dimostrabile una perdita di fatturato. Anche in questo caso salta il tetto di cinque milioni per i ricavi. Le imprese potranno cedere al proprietario il credito d’imposta per anticipare lo sconto sul canone.

NEL DECRETO RISTORO ANCHE LO STOP ALLA SECONDA RATA IMU

Il decreto ristoro prevede inoltre che le aziende colpite dalla nuova ondata di chiusure non dovranno pagare la seconda rata Imu 2020, in scadenza il 16 dicembre.

NUOVO REDDITO D’EMERGENZA

Le famiglie con un reddito Isee sotto i 15mila euro riceveranno altre due mensilità del reddito di emergenza, che va da 400 a mille euro a seconda della condizione economica e della composizione del nucleo.

INDENNITÀ UNA TANTUM PER STAGIONALI E LAVORATORI DELLO SPORT

I lavoratori stagionali del turismo, dello spettacolo e degli stabilimenti termali incasseranno un’indennità una tantum di mille euro per il mese di novembre.
È prevista anche un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sportivo con rapporti di collaborazione con Coni e federazioni sportive.
Infine, per le filiere della pesca, dell’agricoltura e vino ci sarà un esonero contributivo per il mese di novembre.

SPETTACOLO: VOUCHER COME RIMBORSO PER I BIGLIETTI ACQUISTATI

Chi fra il primo e il 24 ottobre ha comprato biglietti per spettacoli dal vivo, concerti, manifestazioni teatrali e operistiche – validi per eventi in calendario dal giorno del varo del decreto al 31 gennaio 2020 – ha diritto a rimborsi sotto forma di voucher.

PRIMA CASA: STOP AI PIGNORAMENTI

Fino alla fine del 2020 sono sospesi i pignoramenti della prima casa. Viene così prorogato lo stop varato con il decreto Cura Italia e in scadenza il 31 ottobre.

FORZE DI POLIZIA: 69 MILIONI PER INDENNITÀ E STRAORDINARI

Infine, il decreto ristoro stanzia quasi 69 milioni per le indennità e gli straordinari delle forze di polizia in funzione dell’emergenza Covid fino al 24 novembre.

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