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Comunali Roma: Fassina riammesso

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della lista “Sinistra per Roma – Fassina sindaco”, precedentemente esclusa per alcuni errori burocratici nella raccolta delle firme – Giachetti lancia un appello all’unità per il secondo turno.

Comunali Roma: Fassina riammesso

Stefano Fassina è di nuovo un candidato sindaco di Roma. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della lista “Sinistra per Roma – Fassina sindaco”, precedentemente esclusa per alcuni errori burocratici nella raccolta delle firme, riammettendola alle elezioni comunali del prossimo 5 giugno.

La Terza sezione del Consiglio, presieduta da Luigi Maruotti, ha dato ragione al candidato di Si-Sel dopo l’esclusione da parte della commissione elettorale e la bocciatura del ricorso presentato al Tar. Giovedì i giudici amministrativi si esprimeranno sui ricorsi relativi alla lista civica e alle liste dei municipi.

Fassina ha espresso soddisfazione su Twitter:


Pochi minuti dopo è arrivata via Twitter anche la reazione del candidato pd Roberto Giachetti, che ha lanciato un appello all’unità per il secondo turno: 


Il Consiglio di Stato – si legge in una nota – ha ritenuto illegittima l’esclusione dalle elezioni della lista Sinistra per Roma-Fassina sindaco, “perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purché risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge”.

I giudici hanno anche sottolineato “l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge”. Con le stesse motivazioni il Consiglio di Stato ha ammesso alla partecipazione elettorale anche la lista ’Rete liberale’, a sostegno del candidato sindaco Alfio Marchini, ed esclusa dal Tar del Lazio.

Palazzo Spada ha, infine, riformato la sentenza del Tar di Milano e ha accolto l’appello proposto dalla lista ’Fratelli d’Italia’, che era stata esclusa dalla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio comunale di Milano per la mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità.

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