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Cdp, ok al piano della svolta: 200 miliardi in tre anni

Il Cda della Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il nuovo piano industriale 2019-2021 che mobilita 110 miliardi di risorse proprie per favorire lo sviluppo del Paese. Altri 90 miliardi saranno attivati da investitori privati e istituzionali – L’Ad Fabrizio Palermo: “Si apre una nuova fase, una trasformazione di grande respiro per favorire la crescita di imprese e territori”

Cdp, ok al piano della svolta: 200 miliardi in tre anni

Cassa Depositi e Prestiti ingrana la quinta e si prepara a diventare il braccio armato degli investimenti in Italia con un piano industriale da 200 miliardi di euro in tre anni basato su due capisaldi: imprese e infrastrutture.

La società guidata da Fabrizio Palermo intende fare da volano alla crescita del Paese, assumendo quel ruolo propulsivo che il Governo da mesi vuole conferirgli. Non a caso, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha affermato: “Il rallentamento dell’economia italiana si sta accentuando. Cdp è chiamata, nella sua indipendenza, ad avere un ruolo crescente nel rilancio della nostra economia”.

CDP: LE LINEE GENERALI DEL PIANO

Il primo piano dell’era Palermo-Tononi prevede un investimento di 111 miliardi di euro di risorse proprie, il 23 per cento in più di quanto previsto nel precedente piano, cui si aggiungeranno ulteriori 92 miliardi (+47%) di fondi provenienti da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali. Totale: 203 miliardi di euro. 

La maggior parte delle risorse, 83 miliardi di euro, sarà destinata al sostegno delle imprese, mentre per infrastrutture, Pubblica Amministrazione e territorio ci saranno a disposizione 25 miliardi. 3 miliardi serviranno invece per la cooperazione allo scopo di consentire a Cdp di diventare co-finanziatore nei Paesi in via di sviluppo. Il piano prevede infine un rafforzamento delle competenze settoriali e industriali delle grandi partecipazioni strategiche al fine di gestire il portafoglio di partecipazioni anche in logica industriale di lungo termine.  

“Tutti gli interventi previsti – sottolinea il gruppo – verranno realizzati assicurando l’equilibrio economico-patrimoniale e, quindi, la piena tutela del risparmio che le famiglie affidano a CDP attraverso Buoni e Libretti postali”.

“Il Piano industriale approvato oggi – ha dichiarato l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo – sancisce l’avvio di una nuova fase di Cassa depositi e prestiti che, con un impegno senza precedenti, assumerà nel prossimo triennio un ruolo di crescente proattività nel sostenere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Stiamo introducendo un nuovo modello operativo che punta all’ulteriore rafforzamento delle competenze di Gruppo, alla semplificazione organizzativa e operativa. Una trasformazione di grande respiro, che ci consentirà di attivare ingenti risorse in favore di imprese e territori, aumentando il numero e l’efficacia dei nostri interventi per favorire la crescita del Paese.”

CDP IMPRESE

La prima linea di intervento prevista dal piano industriale 2019-2021 di Cassa Depositi si focalizza sulle imprese e prevede di mobilitare 83 miliardi di euro in tre anni, risorse che serviranno per creare un’offerta integrata puntando su innovazione, crescita ed export.

Rispetto ad oggi l’azienda intende anche ad ampliare il numero di aziende sostenute, arrivando a 60mila imprese, con un “focus crescente sulle Pmi”.

Per quanto riguarda gli strumenti, allo scopo di favorire l’innovazione, Cdp prevede di ampliare le attività di finanziamento a medio-lungo termine (in complementarietà con il sistema bancario) e di intervenire in maniera più incisiva “nel venture capital anche mediante una SGR dedicata e fondi per incubatori/acceleratori”, si legge nella nota dell’azienda.

Al fine di favorire la crescita domestica e internazionale saranno ampliati i finanziamenti e le garanzie dirette per gli investimenti, sarà rafforzata l’attività del gruppo SACE a supporto dell’export e sarà effettuato un riassetto degli strumenti di equity e lancio di fondi di filiera in settori quali meccanica, agroalimentare, white economy.

Per quanto riguarda le Pmi, Cdp prevede la “facilitazione dell’accesso al credito diretto, anche tramite il coinvolgimento di altri investitori con strumenti quali basket bond regionali, e indiretto, in collaborazione con il sistema bancario e attraverso garanzie o fondi nazionali ed europei”, continua la nota. Infine, sarà introdotto un modello distributivo multicanale nell’ambito del quale le imprese potranno avere un unico referente per accedere a tutti i prodotti del gruppo.

CDP INFRASTRUTTURE

25 miliardi di euro serviranno invece per le infrastrutture e i servizi di pubblica utilità. A questo scopo il piano prevede la costituzione di un’unità dedicata – “CDP Infrastrutture”, appunto -, che affiancherà gli enti locali nella progettazione, nello sviluppo e nel finanziamento delle opere.

Oltre al ruolo di finanziatore, Cdp svolgerà anche quello di “promotore di nuove opere strategiche, coinvolgendo soggetti industriali in operazioni di partenariato pubblico-privato”. Per la Pa, confermata l’ipotesi della vigilia. In base a quanto si legge nella nota della società infatti, investimenti e innovazione saranno supportati anche “attraverso rinegoziazioni e anticipazioni per facilitare l’accesso a fondi nazionali e europei e il pagamento dei debiti verso le imprese”. Stabilito l’incremento di interventi diretti sul territorio con l’avvio di Piani Città per la riqualificazione di aree urbane, e di iniziative a supporto del turismo e di arte e cultura.

CDP COOPERAZIONE E GRANDI PARTECIPAZIONI STRATEGICHE

3 Miliardi di euro serviranno per realizzare progetti nei Paesi di invia di sviluppo e nei mercati emergenti dove Cdp assumerà il ruolo di finanziatore “con capacità di indirizzo delle risorse tramite l’individuazione di progetti di investimento”.

Per quanto riguarda invece le grandi partecipazioni strategiche si punta sul “rafforzamento delle competenze settoriali e industriali al fine di gestire il portafoglio di partecipazioni anche in logica industriale di lungo termine”.

“Questo Piano Industriale – ha affermato il presidente di Cassa depositi e prestiti, Massimo Tononi – rappresenta un passaggio molto innovativo e allinea le strategie di Cassa depositi e prestiti con i grandi trend globali e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Al tempo stesso conferma il profondo legame di Cassa depositi e prestiti con i suoi valori storici: il sostegno all’economia del Paese e al suo sviluppo, da un lato, e dall’altro la gestione e la tutela del risparmio che ci è stato affidato da milioni di italiani”.    

I vertici di Cdp hanno usato molta prudenza rispondendo alle domande sui dossier Alitalia e Telecom. Sull’ex compagnia di bandiera l’ad Palermo ha precisato l’impossibilità, dettata da vincoli di statuto, di investire in società in perdita, mentre su Tim il presidente Tononi ha confermato il sostegno ribadendo però che “la finalità di Cdp non è cambiata”.

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