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Bot da record, la Borsa limita i danni meglio dei listini europei, Mps vola ma l’Ucraina pesa

L’asta dei Bot annuali supera la prova e i rendimenti scendono ai minimi storici – Il calo della fiducia tedesca e le nuove tensioni sull’Ucraina mettono in difficoltà i listini europei ma Piazza Affari limita i danni – Dopo il ricambio nella Fondazione, Mps vola e guadagna il 4,3% – Bene Cnh e Gtech, in rialzo Fiat e Ferragamo – Un report mette ko Tod’s

Bot da record, la Borsa limita i danni meglio dei listini europei, Mps vola ma l’Ucraina pesa

Si sgonfia Piazza Affari nel finale nonostante il buon esito dell’asta Bot di oggi che ha sostenuto il listino in territorio positivo per buona parte della seduta. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,23% a 19.416 punti mentre lo spread Btp bund è sceso a 167 punti base. Oggi il rendimento in asta dei Bot a un anno ha raggiunto il nuovo minimo storico allo 0,279% rispetto al precedente 0,387% di luglio. 

Il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi programmati con domanda in rialzo rispetto a luglio e pari a 12,807 miliardi, 1,83 volte l’importo offerto.

Sul fronte dell’inflazione l’Istat ha confermato la stima preliminare di luglio: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è diminuito dello 0,1% rispetto al mese precedente ed è aumentato dello 0,1% nei confronti di luglio 2013 (era +0,3% a giugno).

Resiste in territorio positivo invece Madrid (+0,47%) e Londra chiude sulla parità. In deciso rosso invece Parigi (-1,36) e Francoforte (-1%). A Berlino ha deluso fortemente l’indice Zew tedesco che monitora la fiducia degli investitori in Germania. L’indice ad agosto è crollato a 8,6 punti dai 27,1 di luglio, segnando per di più l’ottavo mese consecutivo in calo dal dicembre scorso quando toccò il massimo degli ultimi 7 anni. Al contrario, le attese degli analisti erano di un ribasso a quota 17. 

“Il calo del sentiment economico è probabilmente collegato alle attuali tensioni geopolitiche che hanno colpito l’economia tedesca – spiega l’istituto Zew nella nota – Considerato che l’economia dell’eurozona non si sta ancora riprendendo, i segnali sono di una crescita tedesca nel 2014 al di sotto delle attese”. In particolare si tratta dell’effetto della crisi della vicina Ucraina che ha incrinato i rapporti commerciali tra la Germania e la Russia.

Dopo lo Zew è arrivata Moody’s. L’agenzia di rating ha sì confermato la tripla A con outlook stabile ma ha anche avvertito che “il calo della forza lavoro e una popolazione sempre più in là con gli anni potrebbero avere effetti negativi sul tasso potenziale di crescita del Paese e sulla sostenibilità dei sistemi di welfare”.

L’euro resta debole a 1,3359 (-0,19%), a ridosso dei minimi dell’anno. Wall Street ha aperto in calo e alla chiusura dell’Europa gli indici mantenevano il segno meno: Dow Jones -0,19%, S&P500 -0,23% e Nasdaq – 0,32%. Pesano sempre le tensioni geopolitiche. L’oro è in rialzo dello 0,5% 1.317,10 dollari l’oncia. Il petrolio Wti cede lo 0,83% a 97,27 dollari al barile. La Iea ha detto che le sanzioni americane ed europee sulla Russia non avranno probabilmente un grande impatto sulla produzione di petrolio del settore russo.

A Piazza Affari rialzi e ribassi sono trasversali tra i vari settori. Guida i ribassi e appesantisce l’indice la Bpm (-2,40%), che ritraccia dopo le sedute positive degli ultimi giorni in scia al possibile ritorno al dividendo. Tra i peggiori titoli anche Intesa Sanpaolo che perde l’1,4%. Giù anche Psymian (-1,49%), Eni (-1,25%) e Snam (-1,23%). 

Controcorrente invece tra i migliori titoli del Ftse mib c’è Mps, che beneficia dello sblocco dello stallo sulla nomina del presidente della Fondazione. Ieri la deputazione generale dopo una riunione fiume ha nominato Marcello Clarich. 

Tra le banche minori vola Popolare dell’Etruria (+8,19%) all’indomani della decisione di dare mandato al presidente Lorenzo Rosi per la trasformazione dell’istituto da cooperativa in società per azioni. “L’obiettivo – ha spiegato Rosi – è aprire il capitale della banca all’ingresso di fondi di investimento internazionali, senza limitarsi a guardare solo alle banche popolari italiane”. La trasformazione dovrebbe arrivare entro la metà di ottobre.

In evidenza sul Ftse Mib anche Gtech (+3,04%), Ferragamo (+1,92%) e Cnh Industrial (+1,82%). Fiat sale dell’1,65%. In una nota oggi la società ha comunicato che, in risposta ad alcune ipotesi di stampa, Fiat “non ha alcuna intenzione né di rinunciare al limite di 500 milioni di euro a cui è subordinata la fusione né di elevarlo”. Fiat intende completare la fusione con Chrysler come approvata. Se il limite fosse superato e la società decidesse di convocare una nuova assemblea straordinaria, spiega il gruppo automobilistico, l’assemblea potrebbe semplicemente approvare un nuovo progetto di fusione, il che condurrebbe alla fissazione di un nuovo prezzo del recesso sulla base, secondo le norme applicabili, del più recente corso del titolo e ridurrebbe gli esborsi per la società.

Generali -0,39%. Il Leone non beneficia del positivo giudizio di Fitch sul comparto. L’agenzia di rating ha migliorato le prospettive del settore assicurativo in Italia, portandole da negative a stabile a seguito dei conti migliori del previsto diffusi dalle compagnie del nostro Paese relativamente al primo semestre di quest’anno.

Telecom Italia -0,72%. E’ slittata al primo settembre la cessione di Telecom Argentina a Fintech, immutate le condizioni del contratto. In una nota del gruppo telefonico si legge che Telecom Italia e Fintech hanno convenuto, nella serata di ieri, “di prorogare al primo settembre prossimo, restandone immutati termini e condizioni, la validità del contratto di compravendita sottoscritto il 13 novembre 2013, relativo alla cessione dell’intera partecipazione di controllo detenuta, direttamente e indirettamente, da Telecom Italia in Telecom Argentina”.

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