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Borse, a Milano giornata di sollievo. Ma la Tobin tax penalizza Londra e Francoforte

Forti rialzi per Pirelli e Fiat Industrial – Balzo in avanti del 36% per Molmed, che ha strappato un nuovo brevetto europeo – Il divieto delle vendite allo scoperto favorisce ancora la maggioranza dei titoli bancari – Performance contrastate nelle altre piazze finanziarie europee: la Tobin tax pesa su Londra e Francoforte

Le Borse europee chiudono contrastate: il Ftse Mib si mette in evidenza con un rialzo del dell’1,278% a 15950,79 punti, il Cac sale dello 0,73%, l’Ibex dello 0,62% mentre il Dax cede lo 0,77% e il Ftse 100 lo 0,49% (Francoforte e Londra sono state penalizzate dalla prospettiva della Tobin tax). Dopo un avvio in rosso e una mattinata incerta, dove però Milano e Madrid hanno tenuto meglio delle altre piazze, i principali indici europei hanno beneficiato dell’apertura di Wall Street (il Dow Jones ora viaggia invariato e il Nasdaq è in calo dello 0,74%) superando temporaneamente l’iniziale delusione del vertice franco-tedesco di ieri.
A sostenere in avvio di Wall Street gli umori del mercato l’annuncio che il presidente Barack Obama starebbe studiando un piano per stimolare l’economia Usa da presentare ai primi di settembre, secondo quanto riferito da un funzionario del governo. Emergono, intanto, i primi dettagli del piano diffusi dalla Casa bianca: tagli fiscali, investimenti in infrastrutture, sostegno ai disoccupati di lungo periodo e ai settori dell’economia più in difficoltà. Un piano che fa parte di un pacchetto di misure per aggredire con decisione il livello del deficit. L’obiettivo è andare ben oltre al mandato affidato alla super commissione parlamentare costituita con l’accordo sull’innalzamento del tetto sul debito per individuare risparmi per 1.500 miliardi di dollari.
A Wall Street in evidenza anche risultati economici migliori delle attese per la catena commerciale Target e le previsioni sull’intero esercizio di Staples. Buoni anche alcuni dati macroeconomici: i prezzi alla produzione a luglio negli Stati Uniti hanno registrato un rialzo dello 0,2% rispetto al +0,1% atteso dagli analisti (+0,4% senza alimentari ed energetici); la Mortgage Bankers Association ha diffuso l’indice Usa sulle nuove richieste di mutui ipotecari che la scorsa settimana ha fatto registrare un +4,1% mentre l’indice che misura i rifinanziamenti ha registrato un +8%. Diffuso anche il dato sulle scorte settimanali di petrolio comunicate dall’Eia che hanno registrato un rialzo di 4,23 mln di barili mentre era atteso un calo di 800.000 barili. A New York il petrolio apre in rialzo a 88,29 dollari al barile (+1,9%).
L’euro risale nei confronti del dollaro a 1,4477 e leggermente anche sul franco svizzero a 1,1491, in forte ascesa negli ultimi tempi perché percepita come bene rifugio e sulla quale la Banca centrale elvetica ha annunciato nuove misure per contrastarne la corsa. Sul fronte europeo, dopo la delusione per il vertice Merkel-Sarkozy che ha spinto al ribasso le Borse nella mattinata, è esploso il dibattito sulla tassa sulle transazioni finanziarie tra favorevoli e contrari. Il vertice ha anche detto no per ora agli Eurobond che secondo l’Ifo costerebbero alla Germania 47 miliardi di euro in più di interessi annui rispetto a quanto Berlino paga per remunerare i detentori dei suoi titoli di Stato. Una posizione che ha innervosito leggermente gli spread con i bund tedeschi sia con i Btp (a 274 punti) sia con i bonos spagnoli ( a 271,2) ma che si mantengono comunque nel complesso stabili.

A PIAZZA AFFARI MISTI INDUSTRALI, BENE I FINANZIARI
SI RISOLLEVA L’ENERGIA

 Tra i migliori titoli del Ftse Mib, che a un’ora dalla chiusura ha strappato sopra quota 16.000 punti, troviamo Fondiaria Sai (+4,72%), Pirelli (++4,98%) e Fiat Industrial (+4,93%) e Telecom Italia (+3,03%). Bene anche le Assicurazioni Generali (+2,52%) su cui continua lo shopping di Francesco Gaetano Caltagirone. Il vicepresidente del Leone, attraverso Fgc spa, ha acquistato il 10 e l’11 agosto 600 mila azioni del gruppo assicurativo per un controvalore di circa 6,5 milioni di euro. Tra le banche in evidenza Intesa Sanpaolo (+2,01%) e Banco Popolare (+3,17%). Bene anche Mps e Bpm. Sul comparto è ancora in vigore il divieto di vendita allo scoperto imposto dalla Consob lo scorso venerdì di concerto con l’autorità europea Esma. Contrastato però il settore: Unicredit scende dell’1,62. Ubi sale “solo” dello 0,2%. Tra gli industriali, hanno chiuso la seduta con i maggiori ribassi Fiat (-1,01%), Finmeccanica (–2,64%), Stm (-1,25%) e Prysmian (-1,20%). In particolare, Fiat paga un duplice fronte di preoccupazione: i timori sulle vendite della 500 negli Usa e la revisione della jv con l’indiana Tata. Cui si aggiunge il sorpasso ratificato dagli ultimi dati di settore da parte della Volkswagen sul mercato brasiliano. Su Finmeccanica pesa il downgrade di Citigroup che taglia il giudizio a sell. La battuta d’arresto del colosso dei computer Dell che ha rivisto al ribasso le stime di vendita 2012 trascina al ribasso invece Stm che settimana scorsa aveva invece beneficiato dell’ottima trimestrale di Cisco, insieme a tutto il comparto dei tecnologici. Si risollevano invece i titoli dell’energia affossati dalla Robin Hood Tax: Enel sale dell’1,6%, Enel Green Power del 1,18% e Snam Rete Gas del 2,28%. Proprio ieri l’ad dell’Eni, Paolo Scaroni, ha comprato 50mila azioni della controllata Snam Rete Gas a 3,3149 euro per azione per un controvalore di 165.745 euro. Terna invece arretra ancora dello 0,96% In evidenza anche Molmed (+36%, tra gli azionisti Fininvest al 24% e l’Ospedale San Raffaele al 10,5%) dopo che l’Ufficio brevetti europeo ha concesso un brevetto per la protezione del gene alla base della terapia cellulare sperimentale Tk per il trattamento delle leucemie ad alto rischio.

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