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Borsa: Telecom in altalena dopo i conti

Dopo il -4,6% di ieri legato alle vicende brasiliane, il ritorno all’utile del gruppo non è bastato a far invertire il trend di Borsa – Il primo semestre si è chiuso con profitti per di 543 milioni, contro la perdita da 1,4 miliardi registrata nello stesso periodo del 2013 a causa della svalutazione dell’avviamento.

Borsa: Telecom in altalena dopo i conti

Inizia male la giornata di Borsa per il titolo Telecom Italia, che a pochi minuti dall’apertura viaggia in ribasso di oltre un punto e mezzo percentuale, a 0,812 euro. Nei minuti successivi, però, la perdita si è ridotta fino al -0,3%. Ieri le azioni della società di tlc avevano chiuso in rosso del 4,62%, dopo diverse sospensioni al ribasso e una punta negativa a -7%. 

Le vendite sono state innescate dalla decisione di Telefonica di presentare un’offerta per Gvt, società brasiliana di telefonia fissa del gruppo Vivendi che faceva gola anche a Telecom (la quale puntava all’integrazione con Tim Brasil, sua controllata), ora spiazzata nelle sue mire espansionistiche. Nell’ambito dell’operazione, peraltro, gli spagnoli hanno offerto ai francesi anche l’8,1% del capitale di Telecom. 

Di fronte a queste novità inattese, il ritorno all’utile del gruppo non è bastato a far invertire con decisione il trend di Borsa. Poco prima dell’avvio degli scambi, Telecom ha fatto sapere di aver chiuso il primo semestre con profitti per di 543 milioni, contro la perdita da 1,4 miliardi registrata nello stesso periodo del 2013 a causa della svalutazione dell’avviamento.

I ricavi si sono fermati invece a 10,5 miliardi (-11,2% o -6,5% in termini di variazione organica), l’Ebitda a 4,3 miliardi (-7,6%) con un’incidenza sui ricavi del 41,2%, in miglioramento di 1,7 punti percentuali (39,5% nel primo semestre 2013) e con una riduzione in termini organici di 242 milioni mln (-5,3%). 

A fine giugno l’indebitamento finanziario netto rettificato era pari a 27,3 miliardi (-1,4 miliardi dal 30 giugno 2013). Il dato è in aumento di 551 milioni rispetto al 31 dicembre 2013 (26,8 miliardi). Il Cda, inoltre, ha ribadito la valenza strategica del Brasile, deliberando di proseguire l’approfondimento delle opzioni strategiche.

Più nel dettaglio, a partire dal 2014, la Business Unit Domestic accoglie, oltre a Core Domestic e International Wholesale, anche il gruppo Olivetti. Tale diversa rappresentazione riflette la collocazione commerciale e di business del gruppo Olivetti e il processo di integrazione dei suoi prodotti e servizi con quelli offerti da Telecom Italia nel mercato domestico. I dati del corrispondente periodo dell’esercizio precedente sono stati pertanto coerentemente riclassificati. 

I ricavi Domestic sono stati pari a 7,5 miliardi di euro (8,2mld nel primo semestre 2013),in calo dell’8,2% sia in termini reported che in termini organici. ‘In uno scenario congiunturale che – seppur in leggero miglioramento – continua a presentare una strutturale debolezza ed in un contesto di mercato che ancora risente del trascinamento della discesa dei prezzi, derivante dall’accesa competizione che ha caratterizzato l’anno precedente (in particolare sul Mobile nella prima parte dell’esercizio), la performance del primo semestre 2014, in termini di variazione rispetto al primo semestre 2013, presenta una riduzionedell’8,2% (-676 milioni di euro), con un andamento nel secondo trimestre pari a -8,2%, pressoché stabile rispetto a quanto osservato nel primo trimestre 2014 (-8,3%) e in recupero rispetto all’intero esercizio 2013 (-9,5%)’, spiegala nota. 

La suddetta dinamica di riduzione dei ricavi è in particolare attribuibile alla contrazione dei servizi tradizionali (voce, messaging, trasmissione dati a circuito),solo marginalmente recuperata dallo sviluppo di servizi innovativi, in particolare su Broadband Fisso, ICT e Mobile Internet. L’Ebitda della Business Unit Domestic nel primo semestre 2014 è pari a 3,5 miliardi e registra una riduzione di 299 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2013(-7,9%, di cui -2,4 punti percentuali attribuibili alla diversa classificazione dei costi di sussidio al cliente per l’acquisto dei terminali), con un’incidenza sui ricavi pari al 46,5%, in leggero recupero rispetto al 2013(+0,2 punti percentuali). 

Sul risultato incide principalmente la contrazione dei ricavi da servizi (-688 milioni di euro rispetto al 2013), solo in parte recuperata grazie alle azioni di efficienza ottenute attraverso un selettivo controllo e contenimento dei costi operativi. Si segnala inoltre il quasi integrale rilascio del fondo rischi, accantonato nel 2009 a fronte del presunto illecito amministrativo connesso alla cosiddetta vicenda Telecom Italia Sparkle (71 milioni di euro). Si conferma anche nel secondo trimestre 2014 il trend di recupero di performance operativa dell’Ebitda, già rilevato a partire dalla seconda metà dell’esercizio 2013, con un decremento pari a -7,5%,rispetto a -8,2% registrato nel primo trimestre 2014(escludendo la citata diversa classificazione dei costi di sussidio, la flessione sarebbe rispettivamente stata del-4,2% e del -6,6%).

In Brasile i ricavi del gruppo TIM Brasil nel primo semestre2014 sono pari a 9.477 milioni di reais e risultano in calodell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizi o 2013(-178 milioni di reais). L’Ebitda è pari a 2.645 milioni di reais, superiore di 193 milioni di reais rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2013 (+7,9%). L’incremento dell’Ebitda è sostenuto essenzialmente dai minori costi per acquisti di materie e servizi parzialmente controbilanciato dai maggiori costi del personale e altri costi operativi. 

L’Ebitda margin è pari al 27,9%, superiore di 2,5 punti percentuali rispetto al primo semestre 2013. L’Ebit è pari a 1.161 milioni di reais con un miglioramento di 40 milioni di reais rispetto al primo semestre 2013. Tale risultato è attribuibile alla maggior contribuzione dell’Ebitda, parzialmente controbilanciata dall’aumento degli ammortamenti per 155milioni di reais (1.485 milioni di reais nel primo semestre2014 rispetto a 1.330 milioni di reais nel primo semestre2013).

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