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Borsa, le banche non bastano a tenere a galla Piazza Affari

Il rimbalzo dei titoli bancari frena la caduta del Ftse Mib ma nella parte finale della seduta l’indice peggiora come quella degli altri listini europei – Pesa la crisi di fiducia evidenziata dal fallimento di Btp Italia e dalle preoccupazioni per la salita dei tassi e dello spread – Oggi perdono soprattutto i petroliferi ma anche Telecom Italia chiude in rosso – Chiusa Wall Street per festività

Borsa, le banche non bastano a tenere a galla Piazza Affari

Dopo i guadagni di ieri i listini europei tornano in rosso con il petrolio. Manca, nel pomeriggio, lo spunto di Wall Street, chiusa per la festa del ringraziamento. Piazza Affari cede lo 0,69%, 18,602 punti, penalizzata dai titoli oil: Saipem è in maglia nera, -3,36%, seguita da Eni -2,13%. Volatili le banche che si fermano in ordine sparso; Banco Bpm, +2,98% è la big cap migliore di oggi.

La seduta è positiva per l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano è 3,4% e lo spread con il decennale tedesco scende a 306.70 punti base (-2,42%). Evidentemente il mercato spera nel dialogo fra Roma e Bruxelles, in vista della cena Conte-Juncker di sabato, dopo la bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Europea.

Delude e fa riflettere però la collocazione del Btp Italia, che raccoglie 2,16 miliardi contro i 3,6 miliardi di maggio e chiude con il secondo peggior risultato di sempre (per il retail è il record storico negativo). La Francia colloca invece 8,3 miliardi di euro di titoli di Stato a medio e lungo termine con tassi negativi, segnale che gli investitori sono disposti a “pagare” pur di mettere il loro denaro in investimenti sicuri. 

La prudenza si respira nell’aria come il freddo stagionale. Alla vigilia del Black Friday, giornata di sconti per l’avvio dello shopping natalizio, la fiducia dei consumatori dell’Eurozona risulta in calo in misura superiore alle attese: la lettura preliminare di novembre da parte della Commissione Europea vede l’indice scendere di 3,9 punti, contro un consensus di -3 (-2,7 la rilevazione di ottobre). 

Le perdite sono ancora più significative sugli altri listini: Francoforte -0,96%, Parigi -0,75%, Madrid -0,71%. Londra, -1,24%, è la piazza peggiore e in parte risulta penalizzata dallo scatto della sterlina con il procedere degli accordi sulla Brexit. Il cambio con la moneta unica è 0,8860. L’euro è poco mosso contro il dollaro, in area, 1,14. Il petrolio tipo Brent cede l‘1,17% e scende a 62,74 dollari al barile. Ben intonato l’oro a 1227,74 dollari l’oncia (+0,14%).

In Piazza Affari Telecom perde l‘1,88%, mentre Palazzo Chigi diffonde una nota in cui afferma che Il governo sta lavorando per rendere attraente la realizzazione di una rete telefonica unica e smentisce l’esistenza di un progetto segreto di spinoff sui tavoli del ministero dello Sviluppo. Il Mise, scrive, “non ha ricevuto alcun progetto segreto sullo scorporo della rete Telecom” e “con l’emendamento al DL fiscale si creano le condizioni per rendere appetibile e sostenibile la realizzazione di una rete unica a banda ultralarga”.

Rosso acceso per Unipol -2,08% e Buzzi -1,99%. Sul lato acquisti brilla, fra le banche, Bper, +0,58%. Nel risparmio gestito bene Azimut +0,62% e Banca Generali +0,28%. In verde Brembo +0,73%.

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