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Borsa, giornata di realizzi ma Stm, Snam e Fca reggono

Giornata di realizzi anche a Piazza Affari (-0,37%) ma Stm fa un balzo in avanti e Snam e Fca tengono la rotta – Soffrono Tim e Mediobanca.

Mercati incerti e oro alle stelle, nella seduta che chiude un trimestre di recuperi record per l’azionario. I listini europei si fermano contrastati: Milano -0,37%, Parigi -0,19%, Madrid -0,66%, Londra -0,89%; è in verde Francoforte +0,57%. Wall Street, partita piatta, sta cercando di agganciare un rialzo, avviandosi ad archiviare un trimestre eccezionale dopo i crolli di marzo a seguito dell’esplosione della pandemia e dei conseguenti lockdown nei vari paesi. Si tratta di un rimbalzo comune a tutto l’azionario mondiale, persino troppo rapido secondo una parte degli osservatori, perché la caccia ai buoni affari, potrebbe scontrarsi con nuove ondate di contagi se, come dice l’Oms, il peggio deve ancora arrivare.

E mentre in Italia si resta in bilico sul Mes, Gilead Sciences Inc (+1,5% al Nasdaq), che ha sviluppato il farmaco Remdisivir per i casi gravi di Covid-19, ha annunciato ieri che il prezzo del suo farmaco di 5 giorni è di 2.340 dollari in tutti i paesi sviluppati. “La mia prima preoccupazione è che vi possa essere una ripresa a due velocità  in Europa”, sostiene il vicepresidente della Bce Louis de Guindos. La Ue intanto si prepara a riaprire, da domani, le frontiere esterne ai cittadini di 15 stati terzi, ma non agli Usa. La lista comprende Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina (soggetta però alla conferma della condizione) di reciprocità). 

A New York si resta in attesa invece delle parole del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che interviene alla commissione Servizi Finanziari della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti alle 18,30 italiane. Powell, nel discorso preparato, afferma che le prospettive per la maggiore economia al mondo sono “straordinariamente incerte”. 

Sul fronte macro arrivano buone notizie dal Celeste impero, dove l’attività manifatturiera sale più del previsto nonostante la debole domanda internazionale e i timori di una seconda ondata di contagi. Secondo l’ufficio nazionale di statica il Pmi manifatturiero a giugno è salito a 50,9 punti dai 50,6 punti di maggio e contro gli attesi 50,5 punti: si tratta di un livello superiore alla soglia (50 punti) che separa la prospettiva di contrazione economica da quella di espansione. Il Pil inglese però crolla: -2,2% nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente. In aprile la flessione è stata del 20,4% su base mensile e del 24,5% rispetto allo stesso mese del 2019. L’incertezza favorisce l’oro, che si muove intorno a quota 1800 dollari l’oncia. Tratta in rosso il petrolio, benché in misura minima rispetto alla mattinata, con il Brent che scambia intorno a 41,65 dollari al barile (-0,5%).

Sul mercato valutario l’euro è poco mosso contro il dollaro, a 1,124. In Piazza Affari oggi si aggiustano i portafogli privilegiando la vendita di alcuni titoli bancari, dopo il rally di ieri, come Banco Bpm -2,46% e Mediobanca -2,14%. Banca Monte Paschi, -2,41%, dopo l’ok del cda al progetto di scorporo parziale di un portafoglio di 8 miliardi lordi di crediti deteriorati.

Ubi cede lo 0,51%, nel giorno in cui il board dovrebbe pronunciarsi sull’ops di Intesa Sanpaolo (+0,9%). In giornata anche Patto Bresciano, gruppo di soci di Ubi che raccoglie circa l’8% del capitale dell’istituto, ha valutato l’offerta. La big cap peggiore del giorno è Telecom, -3,48%, penalizzata dalla richiesta di danni da 1,5 miliardi di euro di Open Fiber in una causa, hanno riferito due fonti a Reuters, per un supposto abuso di posizione dominante. Una fonte vicina a Tim parla di argomentazioni risibili da parte di Open Fiber e dice che Tim sta preparando a sua volta azioni legali contro il concorrente e richiesta di danni.

Vendite su Pirelli -2,71%; Poste -3,03%; Moncler -2,27%. Petroliferi in discesa con Eni -1,57%. Nella lista dei rialzi brilla Stm, +3,03%, in scia alle incoraggianti previsioni sui ricavi da parte della statunitense Micron Technology. Ancora in evidenza Fiat +1,31%. In spolvero il secondario, dopo il buon andamento delle aste della mattinata. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 175 punti base (-2,68%); il tasso del Btp si ferma a 1,25%.

Sul primario è stata buona la domanda di Btp assegnati in asta dal Tesoro e i rendimenti sono risultati in calo. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la quarta tranche del Btp a 5 anni scadenza 01/07/2025 per 3 miliardi a fronte di una richiesta pari a 3,928 miliardi. Il rendimento è sceso di 24 centesimi attestandosi allo 0,68 per cento. Collocata anche la nona tranche del Btp a 10 anni scadenza 01/09/2030: a fronte di richieste per 2,675 miliardi l’importo emesso è stato pari a 1,292 miliardi mentre il rendimento, in calo di 22 centesimi sull’asta del mese scorso, si è  attestato all’1,20 per cento.

Assegnata anche la seconda tranche del Btp decennale scadenza 01/12/2030 per un importo pari a 2,207 miliardi (richieste per 3,528 miliardi). Il rendimento si è attestato all’1,28%. Infine il Tesoro ha emesso la settima tranche del CcTeu scadenza 15/12/2023. L’importo assegnato è stato pari a 1,25 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,178 miliardi; rendimento 0,56% (+3 centesimi). Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 2 luglio.

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