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Benitez, Mou, Van Gaal: la caduta degli Dei

Il tecnico spagnolo, esonerato dal Real finalista di Champions, è stato retrocesso dalla Premier League con il Newcastle – Il portoghese è stato cacciato dopo una sconfitta contro il rivale Ranieri, con il suo Chelsea sull’orlo della zona retrocessione – L’olandese lascerà Manchester dopo un biennio sprecato e campagne acquisti clamorosamente sbagliate.

Benitez, Mou, Van Gaal: la caduta degli Dei

Quattro Champions League in tre, più un mucchio di coppe, coppette e titoli nazionali. Eppure quest’ultima stagione calcistica verrà ricordata, oltre che per l’impresa del Leicester e per la seconda finale di Champions tutta madrilena, per i fallimenti di tre supposti guru del calcio mondiale: Benitez, Mourinho e Van Gaal.

Lo spagnolo è quello a cui è andata peggio, con un’annata che potrebbe riscrivere il significato dell’espressione, spesso abusata ma mai così adeguata, “oltre al danno la beffa”. Perchè dal rigore sbagliato da Higuain nello scontro Champions contro la Lazio dello scorso anno, andando un pochino a ritroso, non glien’è andata più una giusta.

L’arrivo a Madrid, tra gli scorni dei critici italiani che hanno sviluppato un’intensa e a tratti inspiegabile acrimonia verso lo spagnolo nel corso dei suoi anni tra Inter e Napoli, sembrava poter essere la chiusura di un cerchio. Rafa tornava nella squadra che l’aveva formato come calciatore con l’obiettivo di contrastare il Barcellona di Luis Enrque.

E mentre il Napoli di Sarri volava in campionato il suo Real incassava quattro reti a domicilio dai blaugrana, veniva eliminato dalla Coppa del Re per colpa di un disguido burocratico, e, a gennaio, il buon Benitez veniva esonerato, nonostante la distanza dal Barcellona fosse più che colmabile (quattro punti) e nonostante il passaggio del turno, da primo del girone, in Champions.

Oltre al danno, però, c’è la beffa. Perchè la voglia di riscatto di Rafa lo spingeva ad accettare l’offerta del Newcastle, protagonista di un miracolo calcistico all’incontrario, ovvero quello di una squadra capace di retrocedere nonostante investimenti per un centinaio di milioni sul mercato, e intanto, a Madrid, Zinedine Zidane si issava fino alla finale di Champions (evitando sistematicamente di incontrare gli avversari più duri), batteva il Barcellona in casa e si dava ancora una speranza, ad una partita dal termine, di vincere la Liga.

Ma se Atene piange, Sparta di certo non ride. Il fallimento fragoroso di uno dei suoi rivali più odiati probabilmente non basterà a rinfrancare Mourinho che, per la seconda volta nella sua carriera, ha patito la crisi del terzo anno al Chelsea, finendo per essere esonerato con la squadra, campione d’Inghilterra, a un passo dalla zona retrocessione.

Una stagione nata male, che ha confermato i dubbi di chi sostiene che il metodo Mourinho finisca per svuotare i suoi giocatori dopo due anni. I giocatori del Chelsea, su tutti Hazard, sembravano aver letteralmente abbandonato il proprio ingombrante condottiero, fino ad arrivare al punto di giocare contro di lui. Karma ha voluto, poi, che a mettere la pietra tombale sulla stagione peggiore della carriera del portoghese sia stato un altro dei suoi rivali, il “vecchio che non ha mai vinto nulla” Claudio Ranieri. E sappiamo bene come è andata a finire.

Uno dei mentori dell’ex interista, nel corso della sua carriera, è stato Louis Van Gaal che, quantomeno, quest’anno è riuscito a finire la stagione sullo scranno dei Red Devils, ma lascerà a fine stagione (sostituito molto probabilmente proprio da Mou), gettando sul suo interregno a Manchester l’ombra decisa di un biennio buttato, tra investimenti faraonici clamorosamente sbagliati, pentimenti tattici, un calcio francamente noiosissimo e una probabile assenza, l’anno prossimo, dalla coppa dalle grandi orecchie.

Perchè anche i guru del calcio, gli autoeletti inventori del fuoco, a volte, come gli Dei, possono cadere.

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