Giornata cruciale, quella di venerdì 29 novembre, per la famiglia Agnelli. Come scrive Mf, infatti, John Elkann con i fratelli Lapo e Ginevra si confronteranno nella città di Ginevra – per la prima volta davanti ai giudici svizzeri – contro la madre Margherita Agnelli de Pahlen nella causa sulla validità del patto successorio e dell’accordo transattivo, entrambi stipulati nel 2004 tra madre e nonna, Marella Caracciolo. In base a quegli accordi di diritto svizzero, Margherita rinunciò all’eredità del padre e a quella futura della madre in cambio di 1,3 miliardi di euro tra cash, immobili e opere d’arte. Accordi poi contestati più volte e su più fronti, in Italia e in Svizzera.
Le parole di John Elkann, dunque, saranno estremamente importanti per far pendere da una parte o dall’altra la decisione dei giudici.
Agnelli eredità: occhi dei pm su cassaforte di famiglia Dicembre
Nel frattempo, nel mirino degli inquirenti finisce la “Dicembre“, vale a dire la cassaforte della famiglia Agnelli che, attraverso Exor, controlla la maggioranza di società come Stellantis, Ferrari e Juventus. La Dicembre, infatti, entra formalmente nell’inchiesta che la procura di Torino sta conducendo intorno ai rivoli dell’eredità dell’Avvocato. I finanzieri del nucleo di polizia economico-tributaria del capoluogo piemontese, con l’autorizzazione di un giudice, hanno eseguito nei giorni scorsi una serie di perquisizioni. E c’è anche un nuovo indagato: si tratta del notaio torinese Remo Morone.
I pubblici ministeri, dunque, hanno formulato un’ipotesi di reato di falso ideologico in merito alla “declaratoria relativa alla composizione e struttura di Dicembre” depositata all’Ufficio del registro delle imprese il 30 giugno 2021. La società è nelle mani dei fratelli John (per il 60%), Lapo e Ginevra Elkann, i nipoti di Gianni Agnelli. Ma è stata la loro mamma, Margherita Agnelli, a denunciare delle anomalie. Suo, per esempio, è l’esposto che alla fine del 2022 innescò l’indagine della procura subalpina. In questo nuovo filone di inchiesta si tenta di far luce su una serie di circostanze. Nel 2004 la moglie di Agnelli, Marella Caracciolo, cedette la nuda proprietà delle quote ai nipoti mantenendo il diritto di usufrutto. Gli inquirenti però sono rimasti colpiti da una serie di aspetti, a cominciare dall’assenza del pagamento del prezzo delle quote e da una serie di anomalie nei documenti: mancano gli originali e quelli recuperati sembrano incompleti o addirittura alterati.
Agnelli eredità, la replica degli Elkann
I legali degli Elkann, che non sono stati interessati dalle perquisizioni, affermano che “gli atti della Dicembre sono tutti legittimi” e che “l’attuale assetto della società, così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann, riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia e non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria”.
Ma gli inquirenti non sono interessati a modificare l’assetto di Dicembre: gli accertamenti riguardano profili fiscali legati alle imposte di successione e sulle donazioni. Per ora, a livello teorico, la stima si assesta sugli 80 milioni.