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Agcm: per la crescita necessarie più competitività e concorrenza nel mercato dell’energia

Secondo l’Autorità i prezzi all’ingrosso dell’elettricità siano più elevati rispetto agli altri paesi europei per via del mancato potenziamento delle reti di trasmissione e della scarsa differenziazione del parco elettrico nazionale. Necessario razionalizzare reti sia per il gas che per i carburanti. E’ quanto emerge in una relazione inviata al Parlamento.

Agcm: per la crescita necessarie più competitività e concorrenza nel mercato dell’energia

“Superare gli egoismi di parte e affrontare i vari volti della crisi instaurando un circolo virtuoso tra le Istituzioni”. E’ l’auspicio dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nella comunicazione inviata al Parlamento che propone una serie di interventi tecnici per promuovere la concorrenza e la competitività nei maggiori comparti del mercato italiano, tra cui quello dell’energia.

In relazione al settore del gas l’Autorità evidenzia la necessità di effettuare una separazione verticale delle fasi in monopolio da quelle in concorrenza e di separazione proprietaria della rete di trasporto e delle infrastrutture di stoccaggio attualmente controllate dall’Eni. “Per questo occorre introdurre specifici obblighi informativi e ampliando la quantità e la qualità dei dati da mettere a disposizione. l’Autorità ritiene inoltre necessario che in tempi brevi vengano adottate misure pro-concorrenziali relative ad agevolazioni per la costruzione di nuove infrastrutture di importazione di gas”.

Per quanto riguarda l’energia la relazione rileva come i prezzi all’ingrosso dell’elettricità siano più elevati rispetto agli altri paesi europei per via del mancato potenziamento delle reti di trasmissione e della scarsa differenziazione del parco elettrico nazionale.

In merito alla distribuzione dei carburanti, l’invito è a razionalizzare la rete la rete produttiva tramite misure “che favoriscano lo sviluppo di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere anche attraverso forme di aggregazione di piccoli operatori e/o di gestori di impianti”. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare una rete produttiva più indipendente dalle compagnie petrolifere puntando sull’utilizzo, nei rapporti tra proprietari degli impianti e gestori, “di tutte le tipologie contrattuali previste dall’ordinamento eliminando il vincolo della tipizzazione tramite accordi aziendali. Verrebbe così, da un lato, introdotta una piena autonomia del gestore rispetto al soggetto proprietario dell’impianto incentivando, ad esempio, forme di aggregazione di piccoli operatori nell’attività di approvvigionamento”.

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