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Vino: nelle cantine di Didi, salumaio a Umbertide con la passione per la vigna

Nasce nelle cantine Blasi uno spumante metodo charmat. extra Dry, blend di Trebbiano Spoletino e Chardonnay, che il nipote ha dedicato al fondatore dell’azienda convertendosi da produttore di salumi a viticoltore

Vino: nelle cantine di Didi, salumaio a Umbertide con la passione per la vigna

Un calice di bollicine di Didi e un piatto di porchetta tiepida. Il cibo preferito dall’imperatore Nerone, prodotto tipico dell’Italia centrale, già disegnato da Leonardo da Vinci, citato da Carlo Emilio Gadda nel suo grande “pasticciaccio” e celebrato dal New York Times, oggi è anche abbinato allo spumante.

A Umbertide, borgo medievale dell’Umbria dove i boschi e le vigne si incontrano ai margini del Tevere e a un tiro di schioppo dalle dolci colline toscane, la cantina Blasi apre le porte per raccontare la storia di Didi e il frutto della sua passione per il vino che ha portato alla costruzione di una vera e propria archi-cantina accanto a quella settecentesca dei conti Bertanzi acquisita nel tempo dalla famiglia Blasi e custode delle barrique destinate all’affinamento dei vini più pregiati dell’azienda.

Due cantine, una antica, suggestiva con le sue volte a botte e i suoi intriganti sotterranei adatti ad una fiction di noir e una modernissima, dove regnano sovrani l’acciaio e il cristallo. Entrambe sono coordinate oggi da Michele Serafini, nipote adorato di Bino Blasi, soprannominato affettuosamente Didi, e figlio di Anna che con il fratello Mauro Blasi, si occupa dell’azienda vinicola di famiglia.

Le cantine sono immerse nel verde dei vigneti, alcuni molto antichi e segnati come tradizione da splendidi arbusti di rose. Qui è il vino a far da padrone ma sono i salumi e la famosa porchetta, tutti prodotti da quasi un secolo dai Blasi, a rappresentare il valore aggiunto della degustazione tra le vecchie botti di rovere francese o i moderni cristalli.

Al capofamiglia è dedicata l’etichetta dello spumante metodo charmat. “Didi” è un extra Dry, un blend di Trebbiano Spoletino e Chardonnay, adatto ad un aperitivo e godibile anche durante tutto il pasto (9,50 euro la bottiglia in cantina). Pesca, mela e fiori di acacia al naso, “Didi” è un vino agile per il palato per le sue note fresche, osserva Michele esibendo un giovanile e allegro entusiasmo difronte al calice.

I vigneti dei Blasi si estendono per 29 ettari, dove sono allevati i vitigni autoctoni Trebbiano Spoletino, Grechetto e Sagrantino e vitigni internazionali, dal Merlot al Cabernet Franc al Sauvignon, con una produzione complessiva di bottiglie che si aggira sulle 25mila, alle quali si aggiunge quella di vino sfuso da sempre apprezzato clientela locale come da usanza nelle campagne. Accanto a “Didi” ecco il “1742”, uno spumante metodo classico che prende il nome dall’anno di nascita della cantina antica, realizzato con uve 70% Chardonnay e 30% Trebbiano Spoletino, 30 mesi passati nei lieviti prima della sboccatura (18 euro in cantina).

Frutta gialla matura al naso, insieme ad agrumi e fiori di acacia aggiunti al classico sentore di crosta di pane ne fanno un vero nettare. Fresco e sapido al palato, il blend 1742 trova nei piatti di pesce il suo migliore abbinamento e piacevolezza. Così come il Rogaie Bianco, un vino fresco e accattivante, fatto di uve Chardonnay al 60%, Traminer al 20% e Sauvignon blanc al 20%, che gioca sui profumi di frutta fresca come albicocca, papaia e pesca, con note agrumate e di erbe aromatiche (9,50 euro la bottiglia in cantina).

Per i vini ossi che ben si accompagno al prosciutto crudo, al capocollo e alla salsiccia secca, in una degustazione a tutto campo nello stile umbro, spicca il Rogaie rosso, un blend di Merlot al 70% e Syrah al 30%. Visciole, ribes e note balsamiche al naso con un pizzico di pepe nero, è un vino che si beve entro un anno o due dalla produzione. Sfila poi, in conclusione al top della carrellata di assaggi, “Impronta”, come a dire, sottolinea Michele, novello Virgilio tra antiche pupitre e botti d’acciaio, che la famiglia vuol contribuire a lasciare un proprio segno nel territorio con un vino importante anche nella gradazione (14 gradi) e composto di uve Sagrantino al40%, Merlot al 30% e Cabernet Sauvigno al 30%. Intenso, con profumi di frutti rossi maturi, accompagna un abbinamento con i secondi piatti, con eleganza e maturità dopo aver fatto un affinamento in barrique per due anni e poi almeno 18 mesi in bottiglia.

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