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Trump: una squadra di miliardari per tagliare le tasse

Il presidente americano ha scelto l’ex Goldman Sachs Steven Mnuchin al Tesoro e il miliardario Wilbur Ross al Commercio – Annunciata “la più grande riduzione d’imposte dai tempi di Reagan – Si va verso una svolta protezionistica nei trattati di libero scambio.

Trump: una squadra di miliardari per tagliare le tasse

Donald Trump punta sui falchi di Wall Street e annuncia una rivoluzione fiscale. I due ministri economici scelti dal presidente eletto degli Stati Uniti sono il banchiere Steven Mnuchin, ex Goldman Sachs, al Tesoro, e il miliardario Wilbur Ross al Commercio, dove un altro miliardario, Todd Ricketts, rivestirà il ruolo di vicesegretario.

Si tratta di scelte controverse, che vanno in direzione opposta rispetto al populismo della campagna elettorale di Trump, che si era schierato apertamente contro questi ambienti finanziari, accusando a più riprese Hillary Clinton per i suoi legami, secondo The Donald troppo stretti, con Wall Street e, in particolar modo, proprio con Goldman Sachs. I due, agli occhi di Trump, hanno anche il grande merito di essere stati suoi strenui sostenitori sin dalla prima ora.

Mnuchin è membro di una delle famiglie più in vista della comunità ebraica di New York e ha lavorato per 17 anni in Goldman. Deve la sua fortuna, però, alle operazioni sui mutui subprime compiute nel 2007 con il fondo OneWest Bank, realizzando ingenti profitti proprio nei giorni in cui l’esplosione della bolla immobiliare mandava a gambe all’aria l’economia americana. 

Ross, invece, è un capitalista d’assalto da manuale, che ha costruito il suo ingente patrimonio (ricchezza stimata 3 miliardi di dollari) acquistando e poi ristrutturando società semi fallite. Un altro pezzo classico nel repertorio della finanza d’assalto. 

Le loro promesse, e le premesse, sono chiare e vanno in una duplice direzione. Quella dei maxi-tagli alle tasse e quella della revisione, di stampo protezionistico, dei trattati di libero scambio, oltre ad una marcia indietro sulle regole varate da Obama per ridurre la speculazione sui mercati finanziari. Mnuchin ha già annunciato “la più grande riduzione d’imposte dai tempi di Ronald Reagan”, grazie alla quale l’America raggiungerà, a suo dire, una crescita economica fra il 3% e il 4% annuo. Ross, invece, ha dichiarato di voler chiudere “agli stupidi trattati commerciali” come il Tpp, l’accordo trans-pacifico che sembra avere già i giorni contati.

Il taglio alle tasse, in linea con le promesse fatte in campagna elettorale da Trump, sarà rivolto soprattutto alle imprese e alla classe media americane, con l’obiettivo di stimolare la crescita e creare nuovi posti di lavoro: l’obiettivo primario, in tal senso, è la riduzione dell’aliquota sulle società dal 30% al 15%.

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