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Tempesta di vendite sulle banche, petrolio in ritirata

Inflazione ancora fragile, euro in risalita e le Borse arretrano – Piazza Affari paga la crisi del comparto bancario dove perdono quota tutti i principali gruppi – Recchi compra azioni Telecom, Allianz vende un portafoglio di polizze Vita – Carige giù

Tempesta di vendite sulle banche, petrolio in ritirata

Inflazione ancora sotto zero, euro in robusta risalita sul dollaro. In questa cornice i mercati finanziari arretrano, cedendo buona parte dei progressi delle ultime due sedute.  In particolare Piazza Affari -1,60% paga il prezzo della crisi del comparto bancario, sempre più nel mirino delle vendite. Meno pesante il calo di Parigi -1,1%, Francoforte – 0,5 % e Londra -0,6%. Madrid -1,4%.

Continua la discesa del dollaro, con l’euro che sale a 1,136, da 1,133 della chiusura di ieri.

I prezzi al consumo nell’area euro a marzo sono calati dello 0,1% a livello annuale rispetto al -0,2% di febbraio, in linea alle attese del consenso. In Italia hanno segnato un calo dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, invece su base mensile, dopo due cali consecutivi, hanno mostrato un +0,2%.

 Lo spread Btp/Bund si è allargato leggermente a 106,8 punti base dai 105,6 punti base della chiusura di ieri. 

VIOLA: “NON C’E’ LA FILA DI STRANIERI PER INVESTIRE”

In Piazza Affari il settore più bersagliato è, al solito, quello bancario (indice Stoxx europeo -1,6%).  Unicredit scende del 4% abbondante azzoppata anche dai dubbi sulla garanzia dell’aumento di capitale di Pop. Vicenza.  L’istituto fa sapere che “in relazione alla quotazione della Banca Popolare di Vicenza, Unicredit sta valutando se esistono le condizioni per realizzare l’operazione nei tempi previsti. Su questo tema Unicredit smentisce di aver contattato il Governo Italiano”.

 Stamattina UBS ha annunciato di avere avviato la copertura del titolo con una raccomandazione Neutral e un target price di 3,70 euro.

 Fa ancor peggio MontePaschi -6,2%: la banca si avvia a chiudere il primo trimestre dell’anno con una perdita intorno al 60%. Stamattina Bofa-Merrill Lynch ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy.  Gli analisti del broker statunitense sono convinti che i margini resteranno sotto pressione anche per la probabile debolezza del trend di crescita dei ricavi. Il target price è stato tagliato a 0,65 da 1,10 euro.

Sconsolata l’opinione dell’ad Fabrizio Viola. “In Europa negli ultimi anni ho visto pochissime aggregazioni per l’incertezza regolamentare in generale e poi c’è anche un tema ‘Italia’: all’estero manca la percezione che l’Italia sia del tutto fuori dalla recessione, ci guardano con interesse ma non c’è la fila di investitori pronti a investire miliardi né sulle banche né su altro”. Il manager ha aggiunto: “In più c’è un’incertezza su Mps che ha reso tutti più prudenti”. 

Arretra anche Intesa -1,2% nonostante Ubs abbia avviato la copertura con raccomandazione Buy. 
  
Forti ribassi anche fra le banche popolari: precipita Banco Popolare -7,6% sotto i 6 euro a ridosso del minimo storico.  Pop.Milano  -5%, Ubi-4,9%. 

Perde colpi anche Carige -3,20% mentre è in corso l’assemblea per la nomina dei nuovi vertici. I principali azionisti (famiglia Malacalza) sembrano intenzionati ad opporre un proprio piano alla proposta lanciata dal fondo Usa Apollo. 

 
ALLIANZ METTE IN VENDITA UN PORTAFOGLIO DI POLIZZE VITA

Tra le assicurazioni Generali scende dell’1,1%. Allianz -0.9%, quarto gruppo assicurativo vita e sanitario in Italia, ha dato mandato a Goldman Sachs per vendere un portafoglio da 4,5 miliardi di euro di polizze vita chiuse italiane che pagano un tasso di interesse minimo del 2%. Il deal potrebbe valere circa 200 milioni di euro. Il business delle polizze vita chiuse assorbe molto capitale in base alle nuove regole patrimoniali europee per le compagnie assicurative.

RECCHI COMPRA 315 MILA TELECOM ITALIA 

 Telecom Italia scende dello 0,7% dopo la nomina di Flavio Cattaneo ai vertici. Il presidente Giuseppe Recchi ha comprato sul mercato 315.000 azioni a 0,95 euro ciascuna per un controvalore complessivo di 299.250 euro.

Arretra anche Mediaset -1,4%.

In calo anche il petrolio: il Brent è scambiato a 39 dollari al barile (-0,6%), Wti a 37,8 dollari (-1,2%).  Eni perde il 2,2%, Tenaris  -0,6%, Saipem -1,5%. 
  
Enel arretra dell’1,1% in un contesto di cali generalizzati anche per il settore utility. Snam perde l’1,1%, Terna -0,9%, positiva A2A  +0,4%. 

Infine, gli industriali. Perdono terreno Finmeccanica -0,8% e StM -0,7%. 

Fiat Chrysler è in parità, Cnh Industrial scende dell’1,7%. 

Nel lusso giù Luxottica -2,2% e Moncler -1,4%

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