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Tasse: Trump promette miracoli e a Wall Street è subito boom

Taglio delle tasse sulle persone fisiche e aliquota corporate al 20%: sono i due punti centrali della bozza di riforma fiscale presentata ieri dal Presidente Usa – L’approvazione non sarà facile ma Wall Street s’infiamma – Italia-Francia: scoppia la pace navale ma resta il nodo Telecom

Un’aliquota corporate al 20% e un taglio di quella per le persone fisiche (le aliquote passerebbero da 7 a 3), con possibilità di alzare le tasse per i ricchi. Previsti, ma non ancora definiti, gli incentivi al rimpatrio degli utili delle multinazionali. Ecco, in estrema sintesi, la riforma fiscale (solo una bozza di nove pagine, non un progetto di legge) presentata ieri da Donald Trump, alla ricerca del primo successo parlamentare dalla nomina.

Non sarà facile arrivare in porto: Ronald Reagan, l’ultimo ad aver introdotto una riforma fiscale, ci mise anni. E su Trump, uscito malconcio dal flop della riforma sanitaria, resta l’incognita del Russiagate. Infine, il piano, che consente rilevanti risparmi alla famiglia Trump, fornisce pochi dettagli su come compensare i tagli senza far aumentare il deficit federale. Ma il progetto ha riportato il buonumore a Wall Street: la prospettiva del taglio delle imposte compensa ampiamente l’effetto dell’aumento dei tassi.

ASIA CAUTA, A WALL STREET CORRONO LE PICCOLE IMPRESE

L’avanzata del dollaro, trattato a 1,1717 contro l’euro e in forte ripresa anche sullo yen (-112,81 -05%), è la nota che caratterizza meteo Borsa.

Sale a Tokyo l’indice Nikkei (+0,3%). Rallentano i listini dell’area Asia Pacific, messi sotto pressione dal biglietto verde. Shanghai/Shenzen -0,1%, Mumbai -0,1%. Hong Kong (-0,4%) patisce la stretta di Pechino sui valori immobiliari, ma la compagnia di assicurazioni online Zhong online ha messo a segno un rialzo del 18,1% al suo esordio nel listino della ex colonia britannica.

Aria di rialzi sui mercati americani: la prospettiva del rialzo dei tassi ha dato una spinta ai finanziari. La promessa di sgravi fiscali ha messo le ali al Russell 2000, l’indice delle piccole imprese, in rialzo dell’1,92%, ai massimi di sempre, e ai titoli tech, i più favoriti dallo sconto fiscale sui profitti accumulati oltre frontiera.

Il Dow Jones sale dello 0,25%, l’indice S&P 500 +0,41%. Meglio di tutti il Nasdaq, +1,15%.In evidenza Goldman Sachs e Bank of America, con rialzi superiori al 2%. In netta ascesa i big della tecnologia: Facebook +2,11%, Alphabet +2,40%, Netflix +1,44%. Sale anche Apple (+0,7%). L’Oscar però spetta a Micron Technology: il produttore di chip ha messo a segno sull’S&P tech un rialzo dell’8,5% dopo la trimestrale.

In calo Nike: -3,6%, la società ha registrato la crescita trimestrale delle vendite più lenta in quasi sette anni, alla luce di un intensificarsi della competizione da parte di Adidas. 

I RENDIMENTI DEI BOND A DUE ANNI AI MASSIMI DAL 2008

Da segnalare la forte ascesa dei rendimenti dei titoli di Stato: il T-bond decennale rende il 2,326% dal 2,23% di ieri. Il Treasury 2 anni, il più sensibile alle variazioni di politica monetaria, rende l’1,47%, massimo dal 2008, due settimane fa era a 1,26%.

Andamento contrastato del petrolio: il Brent rallenta a 57,71 dollari al barile dai massimi di martedì (59,49, record dai 26 mesi), dopo l’aumento delle scorte Usa: le raffinerie sono tornate a pieno regime dopo i danni dell’uragano Harvey. Il greggio Usa Wti tratta a 52,11 dollari.

A Piazza Affari Saipem +0,7%, Eni -0,4%. Sale Saras (+2,5%). Kepler Cheuvreux ha aumentato il target price a 2,5 da 2,3 euro e ha confermato il giudizio ‘buy’ dopo aver alzato le attese sui margini di raffinazione.

PIAZZA AFFARI RECORD, FIDUCIA DELLE IMPRESE ALLE STELLE

Giornata di rialzi anche per i listini europei, spinti dal propellente dell’euro debole e dallo sprint delle banche. Oggi i riflettori saranno puntati sul dato preliminare dell’inflazione tedesca, in vista del meeting della Banca centrale europea del mese prossimo, l’occasione in cui Francoforte dovrebbe annunciare un piano di graduale riduzione del programma di acquisto asset.

Il buon andamento del settore bancario ha messo, come sempre, le ali a Piazza Affari: l’indice Ftse Mib è salito dello 0,85%, a quota 22.622, nuovo massimo dal dicembre 2015. Rialzi più modesti per Francoforte (+0,41%) e Parigi (+0,25%), nonostante il propellente del merger tra Siemens (+1,20%) e Alstom (+4,25%). Andamento analogo per Londra (+0,38%).

La Borsa più brillante è stata Madrid (+1,38%), sospinta dalla speranza di un accordo in extremis tra la capitale e la Catalogna. Migliora in Italia il clima di fiducia dei consumatori, al top dal gennaio 2016. L’indice delle imprese balza addirittura ai massimi dall’agosto 2007 (il mese in cui prese il via la crisi dei subprime).

“Si tratta dell’elemento probabilmente più incoraggiante”, sottolinea Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo. “Viene segnalato un aumento degli ordini sia nazionali che esteri, e questo attenua i timori di un impatto negativo del recente apprezzamento dell’euro”.

IN VISTA RIALZO DEI RENDIMENTI ALL’ASTA BTP

Chiusura in calo sia per il mercato obbligazionario italiano, che per gli altri governativi della zona euro, colpiti dalla prospettiva di graduali strette del costo del denaro Usa. A pesare sulla carta italiana è anche l’incombere della tornata di aste a lungo termine di fine mese: oggi verranno messi a disposizione degli investitori fino a 6 miliardi in Btp a 5 e 10 anni insieme a un Ccteu.

Sono previsti in rialzo i tassi delle aste di oggi. In chiusura di seduta, il Btp agosto 2027, benchmark decennale, ha registrato un rendimento in area 2,22%, mentre all’asta di agosto venne assegnato al 2,09%. Se il prezzo venisse confermato in asta, sarebbe il tasso d’emissione più alto da aprile. Il tasso del Btp 5 anni agosto 2022, assegnato a fine agosto allo 0,84%, trattava ieri sera allo 0,87%.

Ieri invece il Tesoro ha collocato 6 miliardi Bot semestrali al tasso di -0,382%, nuovo minimo storico, dopo quello segnato dal Ctz in asta martedì. Lo spread Btp/Bund si è attestato a 175 punti base da 177 della vigilia.

FINCANTIERI AFFITTA L’1% DI STX. LEONARDO NELL’AIRBUS DEL MARE

Les jeux sont faits. Emmanuel Macron, rispolverando la sua esperienza di banchiere d’affari, ha tirato fuori dal cilindro una soluzione al puzzle Fincantieri-Stx, anticipando a Le Monde l’accordo poi siglato a Lione con il premier italiano Paolo Gentiloni. Fincantieri (-0,36% dopo una mattinata in robusto rialzo) prenderà il controllo operativo di Stx France. L‘accordo prevede che Fincantieri rileverà il 51% di Stx, di cui un 1% sottoforma di prestito dai francesi della durata di 12 anni. La Francia ha il diritto di riprendersi la quota di azioni dell‘1% a certe condizioni ma in questo caso l‘Italia potrà esercitare un‘opzione ‘put’ e obbligare Parigi a rilevare la sua quota del 50% ad un prezzo equo.

Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ha espresso fiducia nella possibilità di formare un gruppo navale nel settore militare di respiro europeo, sulla falsariga di quanto sta succedendo nel settore ferroviario con l‘annunciata fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens. Nel progetto di una Airbus del mare, sarà “certamente” coinvolta Leonardo (+1,53%), ha detto Gentiloni.

TELECOM, OGGI ARRIVA IL GOLDEN POWER

Tra i temi in discussione tra Italia e Francia c’è anche Telecom Italia (+1,45%). “Tim e Vivendi – ha detto il premier Paolo Gentiloni rispondendo ai cronisti – sono imprese private alle quali i governi chiedono il rispetto delle leggi italiane e delle regole europee”. L’affermazione cade alla vigilia della riunione di oggi del comitato italiano sul golden power, che deve valutare se Vivendi abbia violato le norme sulla trasparenza sul controllo di Telecom Italia. Venerdì il Cda della società nominerà il successore di Flavio Cattaneo: Vivendi è intenzionata a designare quale nuovo ad il manager Amos Genish.

CATTOLICA SI PRENOTA PER LE POLIZZE DI BANCO BPM

Grandi protagoniste della giornata, dopo le dichiarazioni da falco della Yellen che hanno spinto al rialzo i rendimenti, sono state le banche. Il paniere delle del settore avanza dell‘1,9% (in linea con il settore in Europa). Guida la corsa del settore Banco Bpm (+4,2%). Cattolica Assicurazioni (+0,7%) ha presentato ieri all’istituto di piazza Meda un’offerta vincolante nella gara per il nuovo partner di bancassicurazione. Brillano anche Ubi (+3,9%), Bper (+2,9%) e Unicredit (+2,7%).

Balzo del 3,2% per Banca Intermobiliare, con volumi sopra la media. Secondo indiscrezioni stampa, ieri sera si sarebbe tenuta una riunione dei commissari liquidatori di Veneto Banca per decidere se assegnare l‘esclusiva per la vendita ad Attestor o Barents.

YNAP NON SI FERMA PIÙ

Nel lusso ancora in evidenza Ynap, che nel pomeriggio è arrivato a guadagnare fino al 5,3%, a un nuovo massimo dell‘anno di 32,61 euro, per poi chiudere a +3,6%, con volumi un po’ sopra la media a cinque giorni e il doppio rispetto alla media su 30 sedute. Il titolo di recente ha registrato alcune fiammate in borsa, spinto anche da attese di M&A. Ieri a sostegno dei corsi è arrivato l‘avvio di copertura con ‘buy’ da parte di Hsbc, assieme a voci su un interesse di Kering.

ORSERO, TONFO ALL’AIM. MENO COIN IN OVS

In calo Ovs dopo il collocamento a 6,53 euro con cui Coin è scesa al 17,8% del capitale. Alerion guadagna il 4,5% e sfiora i 3 euro a cui Fri-El ha annunciato un‘Opa volontaria.

Orsero perde più del 15% dopo aver annunciato risultati ampiamente sotto le aspettative. II gruppo italiano, tra i leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, è approdato all’Aim in combinazione con la Spac Glenalta Food, supportata da Banca Aletti come Nomad. 

Debutto piatto sempre su Aim Italia di Spactiv, diciassettesima Spac che si è quotata sui mercati di Borsa Italiana.

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