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Sace modifica il sistema di rating: sarà “a misura di impresa”

Sace ha presentato la nuova Mappa dei Rischi 2012 stilata sulla base di un nuovo sistema di rating che terrà conto delle mutate condizioni economico-finanziarie e delle necessità delle imprese italiane che agiscono nei mercati internazionali

Sace modifica il sistema di rating: sarà “a misura di impresa”

Il mutato contesto economico e, di conseguenza, le diverse esigenze delle imprese esportatrici e degli investitori hanno indotto Sace a modificare il proprio sistema di rating. Tale sistema è stato illustrato oggi durante la presentazione della nuova Mappa dei Rischi 2012. I cambiamenti più importanti riguardano la sostituzione del rating singolo con otto rating focalizzati su differenti profili ed il cambiamento della base di rating che verrà espresso in centesimi.

I nuovi rating riguarderanno tre macro ambiti (mancato pagamento, instabilità normativa e violenza politica) e saranno suddivisi in otto sottocategorie. Il rischio di mancato pagamento sarà analizzato con i rating relativi al rischio sovrano, bancario, delle grandi imprese e delle Pmi; i rischi di instabilità normativa sono legati ai rischi di esproprio, di violazioni contrattuali e di conversione e trasferimento valutario; infine il rischio di violenza politica è espresso attraverso un unico rating.

La nuova modulazione dei rating nasce anche per dare una risposta più puntuale alle “preoccupazioni delle imprese”. Infatti non tutte le imprese avranno le medesime preoccupazioni, infatti gli esportatori saranno più interessati ad avere una misura dell’affidabilità, soprattutto nei pagamenti, delle controparti, mentre gli investitori o i costruttori saranno più sensibili al contesto operativo nel quale dovranno agire.

La misurazione del rischio avverrà, come detto in precedenza, in una scala che va da 0 a 100 (sostituendo il precedente sistema che andava da 1 a 9) e sarà suddiviso in tre categorie: Low risk da 0 a 30, Medium risk da 31 a 70 ed High risk da 71 a 100.

Contestualmente alla presentazione della nuova Mappa dei Rischi, Sace ha commentato l’evoluzione dei diversi profili di rischio dal 2007 ad oggi dalla cui analisi si evince che l’equazione Paesi emergenti ad alto rischio e Paesi avanzati risk free non è più realistica come un tempo.

Infatti analizzando il rischio di mancato pagamento si può vedere come i mercati avanzati, pur avendo livelli di rischio bassi, abbiano fatto registrare l’aumento percentuale più elevato (+59%) seguito dai Paesi dell’Europa emergente e CSI (+5%). Tutte le altre aree hanno mantenuto il rischio stabile o leggermente declinante come l’America Latina( -5%) e l’Africa sub-Sahariana dove si è registrata una leggera riduzione del livello medio del rischio che tuttavia si attesta a livelli molto più elevati della media (81 vs. 63).

I rischi legati all’instabilità normativa in linea di massima dovrebbero essere inversamente proporzionali al livello di sviluppo del sistema economico, quindi bassi nei Paesi avanzati e più elevati in quelli emergenti. Tuttavia le turbolenze finanziarie e la crisi dei fondamentali macroeconomici, soprattutto nella zona euro, hanno portato ad un incremento dei rischi di trasferimento e convertibilità. Notizie positive giungono in relazione ai rischi di esproprio e di violazioni di contratto che si sono notevolmente ridotti in molti Paesi dell’Africa sub-Sahariana e dei Paesi dell’Europa Orientale e CSI.

Il rischio di violenza politica è diminuito pressoché ovunque nel periodo d’analisi ad eccezione dei paesi Mediorientali e del Nord Africa. Appare del tutto evidente come questo dato sia influenzato dalle rivolte che hanno caratterizzato la Primavera Araba nel corso del 2011

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