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Pop Vicenza, Iorio: “Fiducioso sul 25% di flottante per l’accesso in Borsa”

L’Ad ha detto che la banca avrà 550 milioni in eccesso rispetto ai parametri patrimoniali imposti dalla Bce – Il manager si è detto fiducioso sul raggiungimento del 25% di flottante (il minimo per la quotazione) e sul successo dell’Ipo – Bene la quotazione a 0,10, rappresenta un multiplo di 0,38.

Pop Vicenza, Iorio: “Fiducioso sul 25% di flottante per l’accesso in Borsa”

Popolare di Vicenza al bivio tra aumento di capitale e quotazione in Borsa. L’Ad Francesco Iorio si è detto fiducioso sul successo dell’operazione, ridimensionato i rischio di flottante e dando per “abbastanza sicuro” il successo dell’Ipo. Soprattutto, il manager ha chiarito che dopo l’aumento la Banca avrà a disposizione un surplus di 550 milioni rispetto ai requisiti di patrimonializzazione chiesti dalla Bce, che costituiranno una riserva utile per la crescita.

CAPITALE E CRESCITA

“La Bce ci ha chiesto di avere il 10,25% di Cet1 come target Srep. Con  l’aumento di capitale da 1,5 miliardi la banca, il giorno dopo ha un eccesso di capitale certo di 550 milioni e avrà quindi un Cet1 superiore al 12,5%, intorno al 12,7%”, ha affermato Iorio nella conferenza stampa con la quale ha presentato la prossima quotazione in Borsa dell’istituto. La banca, ha notato Iorio, deve fare un aumento di capitale da 1,5 miliardi, ma “il motivo è la presenza all’interno della banca di 1,1 miliardi di capitale finanziato. Tutti gli altri fenomeni negativi che abbiamo rilevato, la banca avrebbe potuto tranquillamente sopportarli senza fare un aumento di capitale o potendolo fare in momenti diversi”, ha detto ancora Iorio. Di questi 1,1 miliardi di capitale finanziato, Iorio ha poi stimato che “466 milioni purtroppo non torneranno perché i soci a cui li abbiamo prestati non ce li possono restituire e altri 353 non torneranno perché la banca è debole dal punto di vista legale”. Il totale è quindi di 819 milioni.

Altri 321 milioni, invece, “potranno tornare e diventare capitale della banca”, ha proseguito. La Banca Popolare di Vicenza potrà vendere “asset non strategici” come la quota in Arca sgr e Prestinuova, da cui potrà ricavare nuovo patrimonio per 150 milioni. 

QUOTAZIONE E AUMENTO

Iorio è fiducioso che l’operazione di aumento di capitale prevista dall’Ipo, consentirà di raggiungere la quota di flottante minimo (25%) necessaria per la quotazione in Borsa. “Io sono abbastanza sereno che la tematica del flottante non si porrà e che la banca avrà moltissime possibilità, se non la quasi certezza, di essere quotata”. L’Ad Iorio ha rassicurato sul fatto che anche lui in prima persona parteciperà all’aumento di capitale della Banca.

“Al mercato la banca piace”, ha detto Iorio e se la banca andasse in borsa 0,38 come multiplo sul patrimonio netto tangibile e quindi a 0,10 euro,”sarebbe un bellissimo risultato. E’ un bellissimo valore per certi versi poterla collocare a 0,38. Dieci centesimi sono un numerone se paragonato a quello che sta succedendo sul mercato bancario in generale”, ha affermato.

Secondo Iorio, “la banca può creare valore da sola ma anche con altri” e la BCE è in stretto contatto con la Popolare di Vicenza “non abbiamo fatto nulla che non sia stato condiviso con la BCE”, ha assicurato Iorio. “Io sono abbastanza sereno che la tematica del flottante alla fine non ci sarà e che la banca avrà moltissime probabilità se non la quasi certezza di essere quotata”.

 In merito all’interesse mostrato dal Fondo Fortress “noi non chiudiamo la porta a nessuno”, ha detto Iorio. Iorio ha poi chiarito che mercoledì, primo giorno dell’offerta per lo sbarco in Borsa dell’istituto, “qualche ordine c’è stato. Non voglio dare dimensioni ma qualche ordine ieri c’e’ stato”.

DEPOSITI IN CALO

Dall’inizio del 2016 la Banca Popolare di Vicenza ha registrato un calo dei depositi di circa 700-800 milioni, pari a un -6% rispetto alla fine del 2015. La flessione, nel dettaglio, si è verificata da gennaio a marzo, mentre “ad aprile non è successo niente”, ha precisato Iorio. “Abbiamo avuto un’ulteriore fuoriuscita di raccolta nell’intorno delle due assemblee”, ha aggiunto, notando che comunque la banca “non ha perso clienti ma ha perso masse”. I clienti, quindi, hanno spostato la parte dei depositi eccedente i 100mila euro “per paura di essere inclusi nella nuova normativa europea sul bailin. E come dargli torto”?

AZIONE DI RESPONSABILITA’

 “Io e il presidente Dolcetta eravamo favorevoli all’azione di responsabilità”, ha poi concluso l’Ad di Pop Vicenza, commentando la decisione dell’ultima assemblea di non procedere contro i vecchi vertici. “Credo che oggi – ha detto comunque Iorio – ci siano tutte le evidenze anche formalizzate perché il nuovo consiglio possa prendere una scelta molto consapevole”.

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