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Le Borse aspettano Draghi, schiarita sulle banche

Mercati in attesa delle parole del presidente della Bce che oggi difenderà i tassi bassi e spiegherà gli sviluppi della politica monetaria europea – La Ue promuove il fondo Atlante che pagherà le azioni Pop Vicenza 0,10 euro – Il 58% del Btp20 comprato all’estero – Il petrolio sostiene le Borse – Vw dà la carica all’auto e Cnh continua a volare – Riflettori su Mediaset e Rcs

Le Borse aspettano Draghi, schiarita sulle banche

La grande paura d’inizio anno è ormai alle spalle. Si torna a respirare aria di primati nelle Borse, anche grazie alla ripresa del petrolio. E l’attenzione dei mercati si sposta di nuovo sulle banche centrali, a partire dal direttorio della Bce di oggi per proseguire con il board della Fed e della giapponese Boj la prossima settimana: si prevede che, con toni diversi, le banche centrali ribadiscano la necessità di una politica espansiva.

La Borsa americana ha messo a segno un leggero rialzo: Dow Jones +0,24% a quota 18.096, S&P 500 +0,08% sempre oltre 2.100 punti. Il Nasdaq sale dello 0,16%. Alcuni dati macro positivi, come l’aumento delle vendite delle case, hanno compensato le delusioni sul fronte delle trimestrali, come quella di Coca Cola (-4,78%).

OIL: CALA LA PRODUZIONE USA, CONSUMI IN AUMENTO

Ma la nota più positiva arriva dal petrolio, in forte recupero nonostante la cessazione dello sciopero in Kuwait. Le quotazioni sono ai massimi dell’anno, avvalorando le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, che prevede un riequilibrio al rialzo del mercato nel secondo semestre. Le quotazioni del Brent (45,55 dollari al barile) e del Wti (43,89 dollari) salgono del 4%.

A favorire il rimbalzo sono stati: a) la ripresa dei consumi di benzina in Usa (+4% rispetto a un anno fa) che sta spingendo ai massimi l’attività delle raffinerie; b) il calo della produzione dello shale oil Usa, sotto i 9 milioni di barili per la seconda settimana consecutiva. Si tratta di oltre 600 mila barili in meno rispetto al picco di 9,6 milioni di barili al giorno toccato a metà 2015.

Le Borse asiatiche si sono sintonizzate sull’onda dell’ottimismo. Stamane Tokyo avanza del 2%, seguita da Hong Kong (+1,5%) e dalle altre piazze: l’indice Asia Pacific è ai massimi da inizio dicembre, cancellando così la grande paura della crisi cinese. Poco mossa Shanghai.

L’EUROPA ASPETTA LE NUOVE ARMI DELLA BCE. MILANO +1,14%

Seduta positiva ieri anche per l’Europa. Francoforte, grazie anche alle voci di un accordo tra Volkswagen e le autorità Usa (il gruppo tedesco ricomprerà oltre mezzo milione di diesel taroccati), avanza dello 0,82%, ad un passo dai prezzi di inizio anno. Parigi sale dello 0,61%. Londra +0,22% dopo la pubblicazione dei dati sul tasso di disoccupazione che resta stabile al 5,1% nel trimestre chiuso a febbraio 2016. Ha fatto meglio Piazza Affari (+1,14%), galvanizzata da alcune note positive sul fronte bancario. Milano resta però lontana dai valori di inizio anno.

E’ in questa cornice che stamane torna in campo Mario Draghi. Gli operatori si aspettano la risposta del banchiere centrale alle critiche di Wolfgang Schaeuble e di altri esponenti tedeschi contro la politica dei tassi bassi praticati da Francoforte. Ma anche di capire quali armi intenda usare la Bce nel caso l’attuale politica monetaria espansiva non si riveli sufficiente. Draghi dovrebbe fornire altri dettagli su Tltro e estensione del programma di acquisti, atti a definire meglio il vantaggio che le banche europee possono trarre dall’attuale politica monetaria.

BTP 20, IL 58% È STATO COMPRATO DALL’ESTERO

Intanto il successo del Btp a 20 anni emesso dal Tesoro ha confermato la “fame” dei mercati, a caccia di rendimenti comunque positivi. L’emissione da 6,5 miliardi del Btp ventennale è stata sottoscritta per la maggior parte da investitori esteri. Solo il 41,9% circa è stato sottoscritto da investitori italiani. Il restante 58,1% se lo sono suddivisi Regno Unito e Irlanda (20,4%), Stati Uniti (10,1%), Germania e Austria (9,1%), Paesi scandinavi (4,1%), Francia (3,3%), Svizzera (3,3%), Spagna e Portogallo (3,2%), Asia (2,2%) e altri Paesi (2,5%).

ATLANTE, PROMOSSO DALLA UE, PAGHERÀ LE POP VICENZA 0,10 EURO

Stavolta, a differenza di martedì, il pomeriggio ha portato bene ai titoli delle banche italiane. A guidare la corsa è stato Monte Paschi (+6,14%): in serata Fitch ha confermato i rating di lungo e di breve periodo rispettivamente a ‘B-‘ e ‘B’ con outlook stabile. Seguono Unicredit (+4,61%), Ubi (+3,2%), Mediobanca (+3,1%) e Banca Popolare Emilia-Romagna (+2,95%). Intesa mette a segno un rialzo dell’1,82%. Fuori dal paniere principale Carige +4,8%: Icbpi ha rivisto il rating da “neutral” a “buy”.

Tante le spiegazioni del rimbalzo:

– L’attesa per il vertice della Bce e più ancora per la conferenza di Mario Draghi ha favorito l’intero comparto europeo del credito (+2,2%). Gli analisti si attendono una ferma replica alle critiche tedesche sulla politica della Bce sui tassi bassi.

– Il commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Verstager ha “assolto” il fondo Atlante: lo strumento non è pensato per evitare i controlli Ue sugli aiuti di Stato. “No, non penso che le scelte del governo italiano servano a evitare il controllo sugli aiuti di Stato. Penso che stiano cercando di trovare il miglior modo possibile per far progredire il settore bancario italiano”, ha detto ieri.

– La Commissione Ue ha anche dato il via libera ai rimborsi per gli obbligazionisti delle quattro banche finite in risoluzione a dicembre. Credit Agricole ha smentito il lancio di un’offerta sulle Good Banks (Popolare dell’Etruria, Cradife, Cassa Chieti e Banca delle Marche).

– Migliorano le prospettive degli aumenti delle banche venete. L’ad di Unicredit Federico Ghizzoni si è detto altamente fiducioso che l’aumento di capitale di Banca Popolare Vicenza andrà in porto positivamente. Unicredit, garante unico fino a 1,5 miliardi dell’aumento di capitale da 1,76 miliardi, ha sottoscritto con Quaestio Management (Atlante) un accordo che prevede l’intervento del fondo Atlante, al posto di Unicredit in caso di inoptato ad un prezzo non superiore al valore minimo della forchetta, ovvero, 0,10 euro. L’impegno massimo per Atlante (ieri la raccolta è salita oltre i 4 miliardi) sarà di 1,5 miliardi Inoltre, in attesa della pubblicazione del prospetto dopo le integrazioni chieste dalla Consob, emerge che la condizione di un flottante pari ad almeno il 25% del capitale “non sarà vincolante”.

– Per Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa, le condizioni di mercato dovrebbero consentire il successo dell’aumento di capitale da 1 miliardo di euro di Veneto Banca senza ricorrere all’aiuto del Fondo Atlante. La controllata Banca IMI è alla guida del consorzio di garanzia sull’aumento finalizzato alla quotazione in Borsa.

VOLKSWAGEN DÀ LA CARICA ALL’AUTO, CNH CONTINUA A VOLARE

Finale in netto miglioramento anche per i titoli industriali. La spinta viene da Fiat Chrysler (+1,6%) e da Cnh Industrial (+3,4%), in un settore Automotive che sale in Europa dell’1,1%, grazie soprattutto alla spinta di Volkswagen (+6,5%). La casa tedesca ha detto di non avere nulla da temere dal processo che inizierà fra poco in Usa per avere alterato i dati sull’inquinamento dei suoi motori.

Finmeccanica riduce la perdita a -0,1%, Stmicroelectronics scende dello 0,9%, Prysmian +0,6%. Buzzi +1,1% dopo il lancio dell’obbligazione da 500 milioni a 7 anni.

MAXIMULTA ANTITRUST A MEDIASET. DELLA VALLE: IN RCS IO COMPRO

Attesa stamane per la reazione del mercato alla mazzata inflitta dall’Antitrust a Mediaset. L’Authority ha punito i protagonisti dell’apra battaglia per i diritti tv sulla Serie A per il periodo 2015-2018. Sono state inflitte irrogato sanzioni per complessivi 66 milioni ai principali operatori televisivi nel mercato della pay-tv: Sky e Mediaset Premium, nonché alla Lega Calcio e al suo advisor Infront. La più colpita è stata Mediaset con una multa 51,4 milioni.

Telecom Italia, che si accinge a rilevare il controllo di Premium, ha guadagnato lo 0,5%. Riflettori accesi sulle dichiarazioni di Vincent Bolloré e di Arnaud de Puyfontaine all’assemblea di Vivendi che si terrà oggi all’Olimpia di Parigi.

A proposito di Rcs, Diego Della Valle, cui fa capo il 7,1% del capitale, ha voluto precisare che “noi siamo compratori e non venditori” ma non ha chiuso la porta ad Urbano Cairo“ un amico che ha fatto bene a provarci. E’ il suo mestiere e non la considero un’operazione ostile perché noi siamo compratori e partner, se così vogliamo dire, di persone che condividono il mio obiettivo di avere un gruppo editoriale indipendente, e sottolineo indipendente, con un cda che si occupi di dare valore alle azioni”.

A2A PREPARA L’OFFERTA PER ACSM-AGAM. FRENA IL LUSSO

A2A +1,8%: il gruppo si prepara ad acquisire la maggioranza di Acsm-Agam (+1,2%), la società luce e gas dei Comuni di Como e Monza. Gli analisti si aspettano un’offerta mista azioni e contanti. Poco mossa Enel (+0,1%).

Chiusura negativa per il settore lusso: Yoox -0,5%, Moncler -1,8%. Luxottica (-0,15%) si muove in calo a 48,21euro, a circa due punti percentuali dai minimi dell’anno segnati la scorsa settimana. Kepler-Cheuvreux ha confermato la raccomandazione Hold con prezzo obiettivo a 51 euro. Tods (-1,4%) ha confermato il dividendo pari a 2 euro, nonostante il maggior numero di azioni, legate all’aumento di capitale per l’acquisizione di Roger Vivier.

QUAESTIO FA SHOPPING IN TECNOINVESTIMENTI

Tecnoinvestimenti ha guadagnato il 2,9%: Tecno Holding, azionista di maggioranza con una partecipazione del 78,86%, ha collocato il 22% del capitale, a 3,4 euro per azione. La Sgr Quaestio Capital Management, che si occupa della gestione di Atlante, fondo di supporto del sistema bancario, si è aggiudicata il 10% del capitale, per conto di Italian Growth Fund, fondo aperto destinato alle medie aziende quotate. La Sgr si è detta disponibile a sottoscrivere l’aumento di capitale Tecnoinvestimenti fino a 50 milioni per la quota di sua competenza.

Ovs ha perso il 3,9% dopo che il principale azionista, il Gruppo Coin, ha venduto sul mercato a investitori istituzionali il 10% circa del capitale a 5,68 euro per azione.

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