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Jobs act, ok Senato a delega a inizio ottobre: ma rimane il nodo dell’art. 4

L’esame degli emendamenti all’articolo 4 è rinviato a martedì 16 settembre. Si prevede la conclusione del lavoro della Commissione entro mercoledì 17 e l’inizio dell’esame del disegno di legge in aula il 23 o (più probabilmente) il 24 settembre, con la prospettiva del voto finale in prima lettura entro la fine del mese, o i primi di ottobre.

Jobs act, ok Senato a delega a inizio ottobre: ma rimane il nodo dell’art. 4

Con gli emendamenti approvati oggi dalla commissione Lavoro del Senato si irrobustisce la delega che completa il Jobs act, la legge sul mercato del lavoro dovrebbe ottenere il via libera di Palazzo Madama a inizio ottobre per poi passare alla Camera per essere licenziata entro l’anno.

Anche se il vero nodo è rinviato a martedì: quell’articolo 4 di cui la commissione Lavoro continua a rinviare l’esame degli emendamento e che delega il Governo al riordino delle forme contrattuali vigenti, nell’ambito del quale si dovrà decidere la fisionomia del nuovo contratto a protezione crescente e dunque il perimetro di applicazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

“L’esame degli emendamenti all’articolo 4 è rinviato a martedì 16 settembre. Si prevede la conclusione del lavoro della Commissione entro mercoledì 17 e l’inizio dell’esame del disegno di legge in aula il 23 o (più probabilmente) il 24 settembre, con la prospettiva del voto finale in prima lettura entro la fine del mese, o i primi di ottobre”, ha scritto oggi sul suo blog il senatore Pietro Ichino, ex Pd passato poi ai centristi di Scelta Civica proprio in dissenso con le pozioni del partito democratico in materia di Welfare.

Il nodo, tutto politico, dovrà essere risolto da parte del governo mediando tra la minoranza Pd – che non vuole sentir parlare di cancellazione dell’articolo 18 – e i centristi, che pure sostengono l’esecutivo, favorevoli a sostituire nel Jobs Act il reintegro al lavoro con un indennizzo.

Intanto arriva dalla Francia la soluzione delle “ferie solidali”: un’opzione a costo zero per lo Stato che permette ai dipendenti pubblici e privati di cedere, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali e alle ferie annuali retribuite, “tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del lavoratore genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute”.

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