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Istat: vola l’export a gennaio (+8,7%), migliora il deficit commerciale

Il saldo con l’estero rimane negativo di 1,6 miliardi, ma segna un forte miglioramento rispetto a fine 2012 (-4,6 miliardi) – Nell’export è nettamente più accentuato l’aumento per i mercati extra Ue (+17,6%) che per quelli Ue (+2,6%).

Istat: vola l’export a gennaio (+8,7%), migliora il deficit commerciale

L’export italiano vola a gennaio e la bilancia commerciale rialza la testa. Il saldo con l’estero rimane negativo di 1,6 miliardi, ma segna un forte miglioramento rispetto a fine 2012 (-4,6 miliardi), “sintesi di un limitato surplus con i paesi Ue (+0,7 miliardi) e di un deficit con i paesi extra Ue di 2,3 miliardi”. Lo comunica l’Istat, spiegando che il saldo negli scambi di prodotti non energetici è attivo per 3,8 miliardi.

Su base annua le esportazioni sono cresciute dell’8,7%: nettamente più accentuato l’aumento per i mercati extra Ue (+17,6%) che per quelli Ue (+2,6%). La diminuzione delle importazioni (-1,8%) è imputabile al calo degli acquisti dai paesi extra Ue (-5,6%), mentre gli acquisti dai mercati Ue sono in crescita (+2,4%). 

Rispetto al mese precedente, a gennaio si rileva un aumento per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più ampio per l’export (+1,4%) rispetto all’import (+0,4%). La crescita congiunturale delle esportazioni è la sintesi dell’aumento delle vendite di beni verso i paesi extra Ue (+3,9%) e della diminuzione verso i paesi Ue (-0,7%). L’espansione è determinata dalla crescita di beni di consumo durevoli (+5,2%), di prodotti intermedi (+3,8%) e di beni strumentali (+3,2%).

L’aumento congiunturale dell’import deriva dagli acquisti sui mercati extra Ue (+3,0%) e interessa soprattutto i prodotti intermedi (+2,1%) e quelli energetici (+1,0%). A gennaio la crescita tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso i paesi Asean (+32,2%), il Belgio (+27,0%) e i paesi Opec (+26,1%). Rilevante è l’espansione delle vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+21,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,2%) e apparecchi elettrici (+16,2%). 

Le importazioni sono in contenuta diminuzione nonostante il forte incremento degli acquisti da Belgio (+36,1%), Turchia (+25,9%) e Russia (+23,6%). La flessione è imputabile alla diminuzione degli acquisti di petrolio greggio (-27,0%) e di autoveicoli (-21,7%). L’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio, di macchinari e apparecchi n.c.a. verso i paesi Opec e di metalli di base e prodotti in metallo verso la Svizzera contribuiscono per quasi due punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export.

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