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Israele invade Gaza, Hamas: “Siamo pronti allo scontro”

L’offensiva terrestre punta a “distruggere i tunnel” e le infrastrutture dell’organizzazione islamica – Abu Mazen: l’invasione causerà “un ulteriore spargimento di sangue” – Hamas: “Conseguenze incalcolabili” – All’11esimo giorno dall’inizio delle operazioni militari si contano fra i palestinesi 258 vittime, di cui l’80% civili, e 1.920 feriti.

Israele invade Gaza, Hamas: “Siamo pronti allo scontro”

Il governo israeliano ha ordinato ieri sera all’esercito di dare il via all’offensiva terrestre sulla Striscia di Gaza. Poco dopo ha anche chiesto all’esercito di mobilitare 18mila riservisti supplementari.

Con un comunicato il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha giustificato la decisione con il “rifiuto da parte di Hamas di accettare il piano egiziano per un cessate il fuoco e con il proseguimento dei lanci di razzi contro Israele”. L’obiettivo del governo israeliano è quello di “infliggere un colpo significativo alle infrastrutture di Hamas”. 

Secondo il ministro della Comunicazione, Gilad Erdan, l’operazione punta a “distruggere i tunnel” dell’organizzazione islamica; quanto a una nuova occupazione della Striscia di Gaza, liberata da Israele nel 2005, “non rientra fra gli obiettivi”, ma “ci si potrebbe arrivare”.

L’esercito israeliano ha iniziato un intenso bombardamento della Striscia, dal cielo, dal mare e dai carri armati a terra verso le 22 di ieri sera. In molte località e anche a Gaza City è saltata la corrente elettrica.

ABU MAZEN

Immediata la reazione di Abu Mazen: l’invasione causerà “un ulteriore spargimento di sangue” – ha detto il presidente palestinese da Il Cario – e complicherà gli sforzi in corso per arrivare a una tregua tra Israele e Hamas.

LA REAZIONE DI HAMAS

Da parte sua, il movimento islamico palestinese, che controlla la Striscia di Gaza ha denunciato “un’escalation pericolosa, le cui conseguenze sono incalcolabili. Israele pagherà un prezzo elevato: Hamas è pronto allo scontro”. Così ha parlato il portavoce di Hamas a Gaza, Fawzi Barhoum, subito dopo l’avvio dell’offensiva israeliana. 

Il leader di Hamas in esilio, Khaled Meshal, ha affermato invece che l’invasione è destinata al fallimento: “Ciò che l’occupante israeliano non è riuscito a realizzare con i raid aerei e marittimi non riuscirà a realizzarlo con un’offensiva terrestre, che è destinata a fallire”.

LE VITTIME

Quella avviata ieri sera da Israele è la prima operazione terrestre dall’Operazione Piombo Fuso, nel 2008-2009, che si concluse con oltre 1.400 morti palestinesi. All’11esimo giorno dall’inizio delle operazioni militari si contano 258 vittime palestinesi e questa mattina si è avuta notizia del primo soldato israeliano caduto. Fra le ultime sei persone uccise, quattro sono membri di una stessa famiglia palestinese di Khan Yunis, nel sud della Striscia. 

Altre due persone sono state uccise a Beit Hanun, nel nord, come ha dichiarato il portavoce del pronto soccorso palestinese, Ashraf al-Qudra. Fra le vittime vi è anche un neonato di cinque mesi, deceduto sotto il fuoco israeliano a Rafah, al confine con l’Egitto. Secondo fonti dell’Organizzazione palestinese per i diritti dell’uomo con sede a Gaza, più dell’80% delle vittime sono civili. I feriti palestinesi sono 1.920.

MOGHERINI

“Con l’operazione di terra avviata a Gaza dall’esercito israeliano, in seguito al rifiuto di Hamas della proposta egiziana di cessate il fuoco, la situazione rischia di sfuggire da ogni controllo”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, arrivata ieri sera ad Amman, capitale della Giordania, dopo la visita in Israele e nei Territori palestinesi.

“È più che mai urgente arrivare a un cessate il fuoco immediato”, ha aggiunto il ministro, che questo pomeriggio sarà al Cairo.

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