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Ipo, quando i capitali vengono da lontano

Rispetto a pochi anni fa il numero di società Usa che decidono di sbarcare su una borsa straniera è aumentato. Perché l’appetito per il rischio non è uguale ovunque.

Ipo, quando i capitali vengono da lontano

Gli Stati Uniti non sono più il tempio del capitalismo di ventura? Dal 1991 al 1999 solo due società americane sono andate a cercare capitali fuori dai mercati azionari degli Usa. Dal 2000 al 2009 sono state 75 le imprese che si sono avventurate a offrire Ipo nel resto del mondo: in media 7,5 all’anno. E solo nel 2010 se ne sono aggiunte altre 10. Questo trend crescente è segno di una benefica internazionalizzazione, più che di una stanchezza americana. La più recente iniziativa è quella di una società di San Diego, la Reva Medical, che fabbrica ‘stent’ cardiaci. Avendo solo buone idee ma ancora niente profitti, ha cercato supporto in California. Non avendo riscontrato interesse è approdata sul mercato azionario australiano, dove ha raccolto 85 milioni di dollari offrendo il 25% delle azioni. Nota per le aziende italiane in cerca di capitali: le Ipo si possono fare dappertutto nel mondo.
http://www.smh.com.au/business/going-public-overseas-is-a-capital-idea-20110610-1fwmt.html
http://www.nytimes.com/2011/06/08/business/global/08exchange.html?nl=todaysheadlines&emc=tha25

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