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Inter: nuovo sorpasso sul Milan atteso nella “fatal Verona”. Juve: regalo alla speranza di salvezza del Genoa

L’Inter rimonta l’Empoli (2 a 4) e torna provvisoriamente in testa in attesa del Milan che affronta la difficile trasferta di Verona – La Juve soccombe col Genoa che torna a sperare nella salvezza – Promossi e bocciati in serie B

Inter: nuovo sorpasso sul Milan atteso nella “fatal Verona”. Juve: regalo alla speranza di salvezza del Genoa

Sorpasso compiuto, seppur con l’asterisco. La vittoria sull’Empoli permette all’Inter di tornare in testa al campionato, in attesa che il Milan faccia la sua mossa in quel di Verona. Domani sera, nel posticipo del Bentegodi, i rossoneri saranno così costretti a vincere, o quantomeno a non perdere, anche se un pareggio azzererebbe totalmente il margine d’errore nelle due giornate restanti. Il 4-2 di San Siro però ha mostrato come la pressione possa far male anche ai nerazzurri, costretti a una maxi rimonta per rimettere a posto un inizio sciagurato, nel quale hanno temuto addirittura di perdere e alzare bandiera bianca per lo Scudetto. Ma il venerdì di campionato è stato importante pure in chiave salvezza, visto che il Genoa è riuscito a battere la Juventus grazie a un rigore di Criscito in pieno recupero: il Grifone resta così aggrappato alla speranza di evitare la retrocessione in B, mentre i bianconeri devono fare i conti con l’ennesima prova scialba della stagione, per quanto la sconfitta sia del tutto ininfluente ai fini della classifica. 

Corsa scudetto: l’Inter rischia grosso, Milan costretto a vincere

Il match del Bentegodi sarà domani sera, ma c’è da scommettere che queste ore, in casa Milan, saranno tutt’altro che leggere. La fine del campionato è ancora (relativamente) lontana, eppure in molti hanno la sensazione che lo Scudetto, o quantomeno gran parte di esso, si deciderà proprio nella “fatal Verona”, città che per i rossoneri non evoca certo bei ricordi.

Il destino, infatti, ha voluto che il Diavolo trovi sulla sua strada per il tricolore l’Hellas, già capace di fargliene perdere due: il primo nel 1973 (5-3), il secondo nel 1990 (2-1), con furiose polemiche arbitrali annesse. Logico dunque che l’Inter speri nel tris, anche se ieri ha rischiato seriamente di buttarsi via da sola, senza nemmeno aspettare la sfida del Bentegodi.

La partita contro l’Empoli non sembrava poter nascondere grosse insidie, invece s’è rivelata complicatissima, anche se più per colpa dei nerazzurri che per merito dei toscani. Basti pensare che il tabellino, al minuto 40’, vedeva Inzaghi sotto di due gol (Pinamonti al 5’, Asllani al 28’) e incapace di reagire, quasi su San Siro aleggiasse una strana maledizione. Poi la ruota è girata, con l’Inter a trovare le reti del pareggio già nel primo tempo (autogol di Romagnoli al 40’ e Lautaro al 45’) e quelle del sorpasso nella ripresa (ancora Lautaro al 64’ e Sanchez al 94’), ma lo spavento è rimasto, così come la sensazione di una squadra lontana dalle sicurezze acquisite nel passato con Conte. 

Inzaghi esulta: “Ora pensiamo alla Juve”

“Abbiamo fatto una grandissima gara a parte i primi 20-25 minuti, in cui la squadra ha avuto troppa voglia e foga – ha sospirato Inzaghi -. Ci siamo fatti prendere dalla foga e siamo stati puniti, una squadra come la nostra non deve prendere i primi due gol, non abbiamo tenuto le distanze e siamo stati puniti. È una vittoria che ci dà benzina e grande iniezione di fiducia, ora dobbiamo recuperare energie in vista di mercoledì”. Già, perché in settimana ci sarà la finale di Coppa Italia con la Juventus, obiettivo secondario rispetto al campionato, ma comunque molto sentito: dal “Tripletino” al pugno di mosche, infatti, è un attimo, ragion per cui l’Inter avrà il dovere di provare a vincerle tutte, nella speranza che il Milan non faccia lo stesso.

Corsa salvezza: la Juve rianima il Genoa

L’altro anticipo del venerdì riguardava la corsa salvezza, visto che quella per la Champions si era già chiusa nello scorso weekend. Il Genoa confidava in una Juve già sazia e con la testa alla finale di Coppa Italia, per lei sì obiettivo primario, e in qualche modo non è rimasto deluso, anche se la vittoria è arrivata solo in pieno recupero, peraltro dopo aver rischiato di perdere.

Tra l’incredibile gol fallito da Kean a porta vuota e il rigore di Criscito, infatti, sono passati solo pochi secondi, ma assolutamente decisivi: da un potenziale 1-2 si è arrivati al 2-1, con il capitano rossoblu nuovamente sul dischetto dopo l’errore di sabato scorso nel derby. Ora il Genoa torna a respirare un filo d’ossigeno, in attesa di Salernitana-Cagliari di domani: una vittoria granata toglierebbe quasi ogni speranza (i punti di ritardo diventerebbero 5, considerando anche lo scontro diretto a sfavore), un pareggio o una vittoria del Cagliari, invece, lascerebbero tutto aperto.

Sulla Juve invece c’è poco da dire, al netto di una partita che contava zero per la classifica, ma ancora una volta si sono visti tutti i limiti in fase offensiva, tra errori clamorosi (Kean su tutti) e attaccanti costretti a girare a vuoto (Vlahovic).

Allegri: Vlahovic? Quando non segna si sente in difetto

“Dispiace perdere, anche se a livello di classifica contava meno – il commento di Allegri -. Ne facciamo tesoro, mercoledì c’è la finale di Coppa Italia e non possiamo sbagliare così tanto. Vlahovic? Ha fatto una delle migliori gare a livello tecnico da quando è con noi, l’ho tolto perché avevo Morata fresco e volevo farlo rifiatare. Sono molto contento di come ha giocato, lui quando non segna si sente in difetto, ma non deve essere così: glielo dico sempre, ci parlo, se giocasse sempre così sarebbe un bene per la squadra”. 

Verdetti e serie B: Lecce e Cremonese in A

Non si giocava solo in Serie A, anzi: in B c’era l’ultima giornata della cosiddetta “regular season” che prometteva emozioni e spettacolo e le attese, come da previsioni, non sono state tradite. Lecce e Cremonese vengono promosse direttamente nel massimo campionato, grazie alle vittorie su Pordenone e Como, ma anche e soprattutto per via della sconfitta del Monza a Perugia: Berlusconi e Galliani saranno così costretti a passare dalle forche caudine dei playoff, nella speranza che vadano meglio dell’anno scorso.

Anche in coda c’era una bella bagarre per evitare la caduta in C e a sorridere sono state Cosenza e Vicenza, il primo battendo il Cittadella, il secondo vincendo lo spareggio di Alessandria, con i piemontesi sconfitti e retrocessi. Una delle due, però, non festeggerà a lungo: il playout deciderà chi sarà l’ultima squadra a scendere di categoria, con i calabresi favoriti vista la possibilità di passare a parità di gol tra andata e ritorno, in virtù della miglior posizione di classifica.

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