Condividi

Ingroia-Mélenchon, duetto romano

L’originale sodalizio fra il leader di Rivoluzione Civile e il numero uno della gauche francese si è reso possibile grazie alla mediazione dell’ex ministro Paolo Ferrero – Il suo partito, Rifondazione Comunista, si è recentemente arruolato nelle fila di Ingroia, al pari dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto.

Ingroia-Mélenchon, duetto romano

Per arrivare in Francia non serve andare verso nord. Basta spostarsi a sinistra. Oggi pomeriggio a Roma si avrà la dimostrazione di questa nuova, curiosa legge geografica. Sul palco del teatro Caprarica andrà in scena un inedito comizio a due voci (e due lingue): da una parte l’ex magistrato Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione Civile e candidato premier alle prossime politiche italiane; dall’altra nientemeno che Jean Luc Mélenchon, numero uno della gauche francese.

L’originale sodalizio si è reso possibile grazie alla mediazione dell’ex ministro Paolo Ferrero. Il suo partito, Rifondazione Comunista, si è recentemente arruolato nelle fila di Ingroia, al pari dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto (che pure a fine anno avevano partecipato alle primarie del centrosinistra sostenendo prima Vendola e poi Bersani).  

Ma il “rassemblement” non è finito qui. Sempre oggi, sempre nella Capitale, Ingroia annuncerà insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando l’avvenuto approdo in Rivoluzione Civile di un gruppo di dissidenti di Sel, ex dirigenti del partito in rotta con Nichi Vendola a seguito dell’alleanza elettorale con il Pd di Bersani. 

Un percorso che, mutatis mutandis, somiglia proprio a quello di Mélenchon. Fuoriuscito nel 2008 dai Socialisti francesi dopo essere stato ministro nel governo di Lionel Jospin, il leader della gauche fu protagonista del movimento di protesta che nel 2010 si contrappose alle politiche sociali ed economiche dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy.

Da allora Mélenchon è diventato un punto di riferimento per una certa area antagonista della politica europea. Candidato alle ultime presidenziali, al ballottaggio fra Sarkozy e Hollande ha scelto di sostenere apertamente il candidato socialista. E si è rivelato una pedina fondamentale per la difficile vittoria della sinistra in Francia. Forse oggi lo racconterà a Ingroia. 

Commenta