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Il voto per le elezioni europee tiene in ansia anche le Borse. Incerta stamani Milano

I mercati guardano con preoccupazione al voto di domenica per il Parlamento europeo nel timore che populisti ed euroscettici crescano – Milano stamani è incerta – Intanto le banche sono sotto tiro e per Credit Suisse arriva la stangata americana – A Piazza Affari ieri è stato decisivo lo stacco dei dividendi ma l’auto e Benetton hanno limitato i danni.

Il voto per le elezioni europee tiene in ansia anche le Borse. Incerta stamani Milano

BANCHE SOTTO TIRO, STANGATA USA SU CREDIT SUISSE. BENETTON (E L’AUTO) LIMITANO I DANNI DI PIAZZA AFFARI

Prendono quota le Borse asiatiche, nonostante il clima da guerra civile in Thailandia e l’inasprirsi delle tensioni sullo spionaggio tra Washington e Pechino. Sale la Borsa di Tokyo, così come i listini cinesi. E’ probabile che domani il governatore della Bank of Japan, Kuroda, ribadisca una visione da “colomba”.

In attesa dei dati macro più importanti (si comincia domani con la pubblicazione dei verbali della Fed), anche a Wall Street è stata la giornata degli M&A: indice Dow Jones ha chiuso in lieve rialzo (0,12%), S&P 500 +0,41%, meglio il Nasdaq +0,81% (in rialzo del 5 e 4% i titoli Tripadvisor e Netflix), sull’onda del probabile risiko tra tv e tlc scatenato dall’operazione At&t-Direct Tv.

AUMENTO DEUTSCHE BANK, FRANCOFORTE GIOCA LA CARTA QATAR

Le Borse di Parigi e Francoforte sono salite dello 0,3%, Londra è scesa dello 0,1% zavorrata dal crollo di AstraZeneca, finita in ribasso dell’11%  dopo avere respinto l’ultimo rilancio della concorrente americana Pfizer (+1,9% a Wall Street). Madrid ha chiuso in calo dello 0,4%.

In Europa i titoli in maggiore calo sono le banche (Stoxx del settore -0,7%) e le assicurazioni (-0,3). Il settore migliore è quello dell’automotive, finito in rialzo dello 0,7%. A complicare la marcia del financials hanno contribuito le traversie del Crédit Suisse, giudicato colpevole dai giudici Usa di attiva collaborazione con gli evasori fiscali. E’ la condanna più pesante (2,8 miliardi) inflitta ad una banca da vent’anni a questa parte.

Forte anche l’impatto dell’annuncio dell’aumento di capitale per 8 miliardi di Deutsche Bank -2%, accompagnato dall’ingresso della famiglia reale del Qatar. Accelera così la corsa ad assicurarsi nuovi soci in vista degli stess test. Intanto l’Eba mette in guardia le banche dal non abusare nell’uso di strumenti innovativi, come i coco bond, da evitare nei rapporti con il retail.

LO SPREAD RISALE. RISCOSSA SOLO DOPO IL VOTO

Giornata ad alta volatilità per Piazza Affari, appesantita dallo spread e dalle vendite sui titoli bancari. La Borsa di Milano, grazie al recupero dei titoli industriali, ha però chiuso in sostanziale parità, dopo essere scesa in pesante ribasso verso metà seduta. L’indice FtseMib ha terminato la giornata in calo dell’1,6%, ma il movimento va depurato dell’effetto “stacco dividendi” che ha pesato per circa l’1,5%.  

Sul mercato dei titoli di Stato sono proseguite anche oggi le vendite sui Btp che hanno perso parte dei guadagni degli ultimi mesi: il decennale ha finito la seduta a un rendimento del 3,14%, dal 3,06% di venerdì sera. Lo spread con il Bund si è allargato a quota 180 (+7 punti base). 

“Sarà una settimana abbastanza difficile. Per il medio termine, ossia per un orizzonte di tre mesi, noi continuiamo a restare positivi”, commenta a Reuters Marco Brancolini, strategist di Royal Bank of Scotland. “Da qui a tre mesi, abbiamo un target sullo spread a 10 anni a 100 punti base e lo manteniamo”. “I mercati Usa e Londra lunedì prossimo saranno chiuse perciò è probabile che tra giovedì e venerdì hedge fund esteri facciano altri realizzi”, spiega un dealer di bond governativi. Si spiega così la poca voglia di comprare.

LA PIOGGIA DEI DIVIDENDI NON RIANIMA MILANO

Il dato percentuale è falsato dallo stacco delle cedole per 47 società che hanno distribuito poco più di 7 miliardi agli azionisti. L’elenco comprende:

Ansaldo, Generali, Atlantia, Azimut, Banca Finnat, Banca Generali, Biesse, Bolzoni, Bonifiche Ferraresi, Brunello Cucinelli, Buzzi Unicem, Caleffi, Caltagirone, Campari, Cattolica Ass., Cembre, Cementir, Credito Emiliano, DiaSorin, El.En., Enel Green Power, Eni, Erg, Falck Renewables, Gtech, Igd, Indesit, Interpump, Intesa Sanpaolo, Luxottica, Mediolanum, Mid Industry Capital, Parmalat, Ratti, Saipem, Salvatore Ferragamo, Sat, Snam, Sol, Tenaris, TerniEnergia, Tod’s, Txt, Ubi Banca, UniCredit, Unipol, UnipolSai, Vianini Industria, Vianini Lavori. Le variazioni percentuali riportate sono al netto della cedola.

GIORNATA DIFFICILE ANCHE PER IL GESTITO

Il bilancio della giornata è negativo per i titoli finanziari. Intesa è scesa dello 0,1%, MontePaschi ha perso lo 0,2%, Unicredit -1,5%. Cali contenuti per BancoPopolare -0,6%, Ubi -0,6% e Mediobanca -0,3%. Nel mirino dei venditori anche le assicurazioni: Generali -1%, UnipolSai -1,8%, Mediolanum -0,1%.

EFFETTO ETIHAD, BRILLA BENETTON

Grande giornata per la scuderia Benetton. Fra i titoli in rialzo, World Duty Free è salita dell’1,8%: Citigroup ha alzato la raccomandazione a Buy da Neutral. Atlantia ha guadagnato il 2,2% in vista di una conclusione positiva della vendita di Alitalia a Etihad. Goldman Sachs ha alzato il target price a 23 euro. Autogrill segna un progresso dell’1,5%.

TRA LE BLUE CHIPS SALGONO AUTO E STM

Anche a Milano i titoli dell’auto si sono mossi bene: Fiat è salita dell’1,3%, Pirelli +0,6%. Brillante Brembo +3,2%. Positivi anche gli altri titoli industriali: Finmeccanica ha guadagnato l’1,5%, Prysmian +0,3%. StM +2,2%, anche se dall’incontro che la società ha tenuto con gli analisti non è emerso niente di nuovo. “Comunque, il management ha fatto una solida presentazione e confermato tutti i target”, hanno spiegato gli esperti di Exane Bnp Paribas.

Eni ha chiuso invariata, un risultato positivo tenuto conto della situazione di caos in Libia. Hanno guadagnato gli altri petroliferi Saipem +1,2% e Tenaris +1,8%. Chiusura negativa per Enel -0,8%, mentre A2A ha segnato un rialzo dell’1,8%. Telecom Italia è scesa dello 0,5%.

GIORNATA OK PER DELLA VALLE: TOD’S E E RCS SU DEL 4%

Fra i titoli del lusso saltano all’occhio il rialzo di Tod’s +4,4% e la caduta di Yoox -3,4%. Rcs ha messo a segno un rialzo del  4,5% a 1,45 euro, sostenuta dalle indiscrezioni del fine settimana che ipotizzavano un’integrazione con Cairo Communications. Positiva anche Gtech +0,6%.

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