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Il Policlinico Gemelli inaugura un avveniristico Cancer Center a Roma

La nuova struttura, che sarà diretta dal prof. Giampaolo Tortora verrà tenuta a battesimo da un grande evento all’Auditorium Parco della Musica con la partecipazione di grandi interpreti del panorama artistico, culturale e musicale italiano.

Il Policlinico Gemelli inaugura un avveniristico Cancer Center a Roma

Una nuova realtà di ricerca che apre importanti scenari di cura e speranze di guarigione per i malati di tumore prenderà vita al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, di Roma, tra i più importanti centri oncologici italiani. Il Comprehensive Cancer Center sarà la sede di una strutturata ricerca di base e traslazionale sul cancro coniugata con un portfolio integrato di servizi e prestazioni che abbracciano tutto il percorso clinico-assistenziale del paziente.

L’obiettivo è quello di offrire un’assistenza sempre più efficace e personalizzata, finalizzata ad accompagnare e prendere per mano il paziente malato di tumore in tutte le fasi del suo percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo.

Il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS è uno dei principali centri oncologici italiani ed è membro di Alleanza Contro il Cancro, il network di cui fanno parte tutti gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) nazionali dedicati al trattamento e alla ricerca contro i tumori. L’importanza della struttura che prende avvio oltre che dalla storia è testimoniata dai numeri: presso il Gemelli nel 2018 sono stati assistiti 48.500 pazienti oncologici, eseguiti più di 22.000 ricoveri, 12.600 interventi di chirurgia oncologica, più di 26.000 chemioterapie, 35.000 sedute di radioterapia e sono state erogate oltre 1 milione di prestazioni oncologiche, una attività che ha coinvolto tutti i Dipartimenti che operano all’interno della Fondazione Gemelli.

A sostegno di questo importante programma interviene il mondo dello spettacolo che martedì 16 aprile alle ore 20.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma darà vita a un evento all’insegna dello slogan “Con il Gemelli per la vita. Il nuovo Cancer Center”, finalizzato a far conoscere il Comprehensive Cancer Center. 

All’evento, che sarà condotto da Mara Venier e Alberto Matano, hanno già assicurato la loro partecipazione: Renzo Arbore, Simone Cristicchi, Enrico Nigiotti, Marco Masini, Gigi D’Alessio, Alexia, il tenore Cristian Ricci, il violinista e compositore Alessandro Quarta, Fausto Leali, Davide De Marinis, Red Canzian con Jessica Morlacchi, Simona Izzo, Ricky Tognazzi e Flavio Insinna.

“Le malattie neoplastiche, che genericamente riuniamo sotto la definizione di cancro  – avverte il prof. Giampaolo Tortora, direttore di Oncologia Medica e ora anche del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli,  chiamato a Roma da Verona dove era Direttore del Dipartimento di Oncologia, comprendente sia il Policlinico G.B. Rossi-Borgo Roma sia  l’Ospedale Civile Maggiore di Borgo Trento, conosciute in tutto il mondo per l’alto livello di specializzazione raggiunto soprattutto nelle neoplasie pancreatiche – diventeranno dal 2020 la prima causa di morte nel mondo occidentale e nei paesi industrializzati. Nonostante il fatto che la diagnosi della malattia avvenga spesso in una fase avanzata, grazie alla ricerca, oggi siamo in grado di guarire oltre il 50% dei malati di tumori e curare, con buone prospettive di sopravvivenza, un ulteriore 20% di malati”.

Fortunatamente la ricerca oncologica in questi ultimi tempi è stata caratterizzata da un susseguirsi incessante di nuove scoperte e nuove sfide poste dalle cellule tumorali, in una sorta di inseguimento tra l’enorme capacità di adattamento e di sfuggire ai controlli delle cellule tumorali e lo sviluppo di nuove strategie per identificare i meccanismi di evasione e di bloccarli.

I tumori sono furbi ma noi stiamo imparando molti dei loro trucchi e stiamo facendo grandi passi per affrontarli più efficacemente e per rendere il nostro organismo più resistente al loro attacco. E’ con questo spirito che abbiamo lavorato alla costituzione del “Cancer Center” del Policlinico Gemelli – prosegue il prof. Tortora  – con l’obiettivo di ottimizzare una struttura che coniughi assistenza e ricerca e unisca e coordini i percorsi di diagnosi e cura già presenti al Gemelli, perché qui già si fa tanta oncologia: nel 2018 abbiamo curato oltre 48mila pazienti oncologici, un numero molto elevato, paragonabile ai piu grandi  istituti oncologici. E  l’anno prima erano stati assistiti 46.500 pazienti, dimostrando che il Il Gemelli ha una grande vocazione per l’oncologia”.

“Partiamo avendo già un grande bagaglio di conoscenze alle nostre spalle: negli ultimi anni – prosegue Tortora – sono stati compiuti enormi progressi sulla conoscenza dei meccanismi molecolari che governano la crescita delle cellule tumorali, la loro disseminazione metastatica e il ‘microambiente’ che circonda le cellule tumorali e le protegge dai farmaci e dall’attacco del sistema immunitario. Abbiamo scoperto inoltre che le cellule tumorali accumulano progressivamente mutazioni nel loro DNA. In parallelo, in una sfida continua, la ricerca farmacologica ha sintetizzato farmaci a bersaglio molecolare, in grado di colpire le specifiche mutazioni identificate. Successivamente abbiamo imparato che, per le continue mutazioni, le cellule che costituiscono una massa tumorale, sia nel tumore primitivo che nelle sue metastasi, sono molto diverse tra loro, caratteristica nota come ‘eterogeneità tumorale’. Tale eterogeneità può determinare una resistenza alle terapia con farmaci a bersaglio molecolare”.

Ci stiamo avvicinando a piccoli passi al traguardo –  prosegue  Tortora – I momenti focali dei progressi degli ultimi decenni sono stati due o tre e quello che stiamo vivendo ora con l’immunoterapia è molto solido. La sensazione è che con l’immunoterapia si sia imboccata una strada diversa. Anche se non deve illudere, perché non è per tutti: nei casi in cui funziona, però, i pazienti reagiscono bene e i risultati durano a lungo”.

Il futuro sarà quindi l’identificazione e la selezione di pazienti con specifiche caratteristiche tumorali e l’impiego delle diverse armi a disposizione, chemioterapia, farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia, radioterapia, in maniera combinata e integrata. “Una vera personalizzazione del trattamento – rimarca Tortora – che oggi va sotto il nome di medicina di precisione”. Secondo lo specialista, “sarebbe tuttavia molto riduttivo pensare che la personalizzazione della terapia si sviluppi solo nell’ambito di una dimensione biotecnologica diagnostica e terapeutica. Va considerata nella sua interezza la dimensione umana del malato, con tutte le sue innumerevoli componenti psicologiche, culturali, sociali e spirituali, che vanno riconosciute e alleviate, anche in considerazione del fatto che esse possono influenzare il percorso terapeutico, dalla diagnosi all’accompagnamento al fine vita”.

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