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Golf, weekend a St.Andrews dopo la batosta Ryder Cup

A partire da oggi si gioca l’Alfred Dunhill Links Championship, una gara che unisce professionisti e dilettanti, una sfida a coppie, con classifica doppia, una per la gara mista e una per i professionisti.

Golf, weekend a St.Andrews dopo la batosta Ryder Cup

Dopo una batosta come quella che la squadra europea ha preso la settimana scorsa in Minnesota, con la Ryder Cup, ci vuole proprio un weekend di relax, senza rinunciare al golf. L’occasione è offerta dal tempio di questo sport, St.Andrews in Scozia, dove, a partire da oggi, si gioca l’Alfred Dunhill Links Championship, una gara che unisce professionisti e dilettanti, una sfida a coppie, con classifica doppia, una per la gara mista e una per i professionisti. Si fanno 72 buche in tre contesti spettacolari: l’Old Course, Carnoustie e Kingsbarns Golf Links.

Campione in carica è il danese Thorbjørn Olesen. Cinque gli italiani in pista Matteo Manassero, Francesco Laporta, Edoardo Molinari, Nino Bertasio, Renato Paratore. Tra i numerosi partecipanti spiccano sei giocatori che hanno fatto parte del team europeo di Ryder Cup: gli inglesi Danny Willett, Lee Westwood e Matthew Fitzpatrick, il tedesco Martin Kaymer, il belga Thomas Pieters e lo spagnolo Rafael Cabrera Bello. Questi ultimi due erano debuttanti in Ryder, eppure hanno interpretato molto meglio di altri la sfida e tentato il tutto per tutto insieme a Sergio Garcia e a uno straordinario Rory McIlroy, che questa settimana non giocano. 

In Scozia ci sono anche molti dilettanti famosi fra cui troviamo l’ex calciatore Luis Figo, l’imprenditore Johann Rupert, gli ex capitani della nazionale inglese di cricket Sir Ian Botham e Michael Vaughan e il fantino Sir Anthony McCoy. In palio ci sono 4,7 milioni di euro, con prima moneta superiore a 700mila euro.

Gli americani del circuito principale invece questo fine settimana restano a casa a godersi l’ambito trofeo, in attesa di ricominciare il lungo tour 2016-2017, la settima prossima con Tiger Woods ai nastri di partenza dopo oltre 12 mesi di assenza.  

Per chiudere due parole soltanto sulla meritata vittoria in Ryder Cup della squadra statunitense, trascinata da un indemoniato quanto bravo Patrick Reed: non si era mai visto imbucare tanto in una gara. Gli yankee sono stati spaziali sui green e hanno meritato pienamente il titolo. Resta il rimpianto di una squadra europea non sempre all’altezza delle aspettative, anche a causa delle scelte del capitano Darren Clarke. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e farsi trovare pronti per l’appuntamento di Parigi del 2018.

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