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Golf: impresa di Henrik Stenson, vince la Race to Dubai e insidia il trono di Tiger Woods

Storica impresa dello svedese, primo a vincere FedExCup e Tour europeo – La Race to Dubai resta a Dubai fino al 2017 e aggiunge un bonus di 5 milioni di dollari.

Golf: impresa di Henrik Stenson, vince la Race to Dubai e insidia il trono di Tiger Woods

“Henrik Stenson è il golfista più forte del pianeta”. Così il collega Ian Poulter commenta la vittoria dello svedese al Jumeirah Golf Estates, un successo che vale doppio, perché consegna a Stenson anche la Race to Dubai, il trofeo del circuito europeo. Centrando questo obiettivo Stenson diventa il primo golfista al mondo a conquistare sia la FedExCup, la classifica interna al circuito Usa, che quella europea. Un primato che non vanta nemmeno il numero uno al mondo, Tiger Woods. Il campionissimo non partecipa al circuito europeo, perché per concorrere al gran finale bisogna disputare almeno 11 tornei e Woods è molto avaro di apparizioni, che concentra quasi tutte negli States.  

Anche senza il rivale più temibile in campo comunque l’impresa di Stenson resta unica e, a 37 anni, lo fa diventare nella leggenda di questo sport.  Bello, iroso, simpatico, umano Stenson ha le carte in regola per fare strage di sponsor e per dare l’assalto, nel 2014, al ranking mondiale. Per ora Woods resta numero uno al mondo, Adam Scott numero due e Stenson numero tre, ma tutto lascia prevedere che lo svedese si impegnerà al massimo, la prossima stagione, per mettere in bacheca un major e per arrivare, finalmente in vetta al ranking.

A Dubai ha fatto una gara straordinaria ed è difficile ricordare qualcuno che abbia mai giocato così bene. Sono lontani i tempi in cui buttava il drive a destra e sinistra e si arrabbiava come un matto. Ora, come Tiger, lascia il drive nella sacca e spara dei legni tre a distanze siderali. In quattro giorni ha quasi sempre raggiunto i par 5 in due colpi, ha praticamente sempre piazzato la palla in fairway, non ha segnato un bogey nelle ultime 18 buche. Impressionanti i colpi al green: sempre precisi, sempre vicini alle aste, fino al capolavoro della 18 del quarto giro, un secondo colpo a venti centimetri dalla buca, per un eagle e il record di -25 colpi nel torneo. Stenson, con gli occhiali da sole calati, con quell’aria da Terminator, fa paura e sotto tensione rende ancora di più. Per questo la prossima stagione di golf a livello mondiale sarà tutta da seguire, perché si aggiunge un protagonista che, come dice Poulter, al momento sembra il più forte del mondo. E’ un mistero come Stenson sia riuscito a superare le sue difficoltà psicologiche, a maturare un gioco così solido, probabilmente il segreto, oltre che nel campo pratica, sta in una bella famiglia equilibrata. Ieri, al culmine della gioia e bagnato di spumante dalla testa ai piedi, ha ringraziato tutto il suo staff e anche il nuovo caddie Gareth Lord. “E’ stata un’estate indimenticabile” ha commentato.

Per il prossimo anno intanto i vertici del tour europeo hanno annunciato importanti novità: la Race to Dubai si concluderà al Jumeirah Golf Estates almeno fino al 2017 e all’attuale bonus di 3,6 milioni verranno aggiunti altri 5 milioni di dollari. In calendario entrano due nuovi tornei: uno in Danimarca (14-17 agosto) e uno a Praga (21-24 agosto). Torna la Ryder Cup e quest’anno si svolgerà in Europa, a Gleneagles, mentre a marzo ci sarà una inedita sfida match play Europa-Asia. Il tour, per i partecipanti, resta molto impegnativo, anche a causa degli spostamenti: 48 gare in 26 paesi del mondo. Stenson però sembra deciso a presenziare i due circuiti e a impegnarsi parecchio in Eurooa e Usa anche quest’anno. Sarà infatti già in campo la prossima settimana per il primo appuntamento del tour europeo della stagione 2013-2014: il South Africa Open, a difendere il titolo conquistato nel 2012, fu quello il segno di svolta, dopo un digiuno di vittorie durato 5 anni.

Per quanto riguarda la classifica di Dubai, c’è da segnalare la superlativa prestazione di Poulter, secondo con -19 colpi e il grandissimo finale di stagione di Victor Dubuisson, francese di 23 anni, vincitore del Turkish Open la scorsa settimana, terzo a Dubai con -17. Anche gli italiani hanno condotto un buon torneo: 13esimo posto per Francesco Molinari, 21esimo Matteo Manassero. I due azzurri sono sicuramente già in partenza per Melbourne dove, a partire da giovedì, si disputa l’Isps Handa World Cup of Golf.

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