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Germania, indice Ifo sopra le attese. Frena industria italiana

A maggio l’indice che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi è salito a 107,7 con un dato nettamente superiore alla stima di consenso degli analisti – Peggior frenata dal 2013 per il fatturato dell’industria italiana a marzo: male anche gli ordinativi, che però tengono su base tendenziale.

Germania, indice Ifo sopra le attese. Frena industria italiana

Dati contrastanti dalle economie di Germania e Italia. Registra un forte balzo in avanti l’indice Ifo tedesco, che misura la fiducia degli imprenditori del paese. A maggio l’indice è salito a 107,7 con un dato nettamente superiore alla stima di consenso degli analisti che si fermava a una crescita moderata (106,8) rispetto ad aprile: 106,6.

Meno entusiasmante la performance dell’industria italiana, che a marzo registra la peggior frenata dall’estate del 2013 con una contrazione del fatturato del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e dell’1,6% su febbraio. In discesa anche gli ordinativi (-3,3%), che però, rispetto all’anno precedente, crescono dello 0,1%. A trainare il crollo è in particolare il comparto delle auto che scende del 6,5% registrando la prima battuta d’arresto dal dicembre del 2013. Dati che preoccupano gli addetti ai lavori perché rischiano di zavorrare la già lenta ripresa economica.

Nel dettaglio, il calo del fatturato, è sintesi della flessione del 2,6% sul mercato interno e di un lieve incremento (+0,1%) su quello estero, mentre la riduzione degli ordini riguarda sia la domanda domestica (-1,5%), sia su quello straniera (-5,8%). In particolare, gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l’energia (+3,2%) mentre risultano in calo i beni strumentali, i beni intermedi (-2,5% per entrambi) e i beni di consumo (-0,6%).

Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+6,5%), mentre la maggiore diminuzione, limitatamente al comparto manifatturiero, riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,4%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a marzo 2015), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,6%, con un calo del 4,4% sul mercato interno e del 2,2% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l’energia (+3,2%) mentre risultano in calo i beni strumentali, i beni intermedi (-2,5% per entrambi) e i beni di consumo (-0,6%).

Quanto al lieve aumento tendenziale complessivo degli ordinativi, l’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+30,7%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-13,2%).

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