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Fed, la colomba Yellen si traveste da falco e i mercati soffrono. Milano inizia stamani in ribasso

La Fed prosegue il tapering e riduce gli acquisti ma mantiene bassi i tassi – Sale il dollaro, soffrono i mercati – Operatori in fuga dal Giappone – Stamani Milano inizia in ribasso – Atene torna sul mercato – Btp a 15 anni in arrivo – In Telecom duello Recchi-Gamberale per la presidenza – S&P frena la Bpm – Tanti buy per il food made in Italy.

Fed, la colomba Yellen si traveste da falco e i mercati soffrono. Milano inizia stamani in ribasso

Altro che colomba. Janet Yellen ha spento ieri sera gli entusiasmi di Wall Street con un tono da falchetto. La Fed, come previsto, proseguirà nel tapering, riducendo gli acquisti da 65 a 55 miliardi di dollari al mese e ha confermato l’obiettivo di 0-0,25% per il costo del denaro (in vigore dal 2008) di 0-0,25% per i Fed Funds ma ha modificato gli obiettivi: i nuovi target sono in funzione del pieno impiego (non più la soglia del 6,5% di disoccupazione) e dell’inflazione al 2% (contro il precedente 2,5).

Ma dalla conferenza stampa sono emerse due novità: “Orso” hano impressionato i mercati:

1) la Fed ritiene che l’economia Usa sia ormai in grado di sostenere la ripresa del mercato del lavoro.

2) i tassi di interesse potrebbero così cominciare a risalire a metà del 2015 (e non alla fine, come detto finora) . Il “considerevole periodo” di tempo che dovrà correre tra la fine del quantitative easing, cioè l’acquisto di titoli sul mercato e la ripresa dei tassi, dovrebbe essere , ha detto Yellen, di soli sei mesi. 

Dopo la conferenza stampa del presidente della Fed i listini Usa hanno preso la via del ribasso: Dow Jones-0,70 ,%, S&P -0,61% Nasdaq -0,59%. Immediate le ripercussioni sul dollaro, in ripresa su yen (102.40) ed euro (1,3826) e sul rendimento dei T bond, risalito al 2,76% (+9 pb). L’oro scende a quota 1,330 dollari l’oncia.

FRENA L’ASIA, OPERATORI IN FUGA DAL GIAPPONE 

La ripresa della moneta Usa ha in parte frenato il ribasso di Tokyo poco sotto i due punti percentuali. Sono in ribasso tutti i listini asiatici, a partire da Hong Kong -1,7% su cui pesano anche i timori sulla salute dell’economia cinese. Tiene però Shanghai, nell’attesa di un’iniezione di liquidità da parte della banca centrale. Gli investitori stranieri comunicano a nutrire dubbi sull’Abenomics: la settimana scorsa ci sono state vendite di azioni dall’estero per 10,7 miliardi di dollari. Le previsioni scontano una partenza al ribasso anche per i listini europei, ieri in prudente attesa delle decisioni della Federal Reserve.

A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,2%. Londra ha perso lo 0,4%, Parigi -0,1%. Hanno fatto meglio Francoforte e Madrid +0,3%, sostenute dai risultati societari. Il settore Automotive (Stoxx +0,8%) è stato trainato dal fortissimo balzo della tedesca Bmw +7,5%, che ha annunciato la previsione di un forte aumento degli utili nel 2014. Nel retail è brillata invece la stella della spagnola Inditex, uno dei colossi mondiali dell’abbigliamento (Zara), ha guadagnato il 4,4% dopo la presentazione dei dati del 2013.

BTP, IN ARRIVO UN NUOVO 15 ANNI. ATENE TORNA SUL MERCATO

Lo spread Btp-Bund chiude stabile a 179 punti base col rendimento del 10 anni del Tesoro al 3,39%. Il differenziale tra i decennali spagnoli e tedeschi termina invariato a 173 punti base col tasso dei Bonos al 3,33%. Nuovi segnali, intanto, di stabilizzazione dall’area euro. Il Tesoro italiano sta valutando il lancio di un nuovo Btp a 15 anni, anticipa Reuters citando fonti di mercato. L’operazione si inserisce nella strategia di allungare la vita media del debito, sceso a fine 2013 a circa 6,4 anni dai 7,2 di fine 2010, prima della crisi del 2011. La Grecia, invece, è intenzionata a lanciare un test di prova con un’emissione di un bond quinquennale di 1,5-2 miliardi di euro nella prima metà di quest’anno. Atene è assente dal mercato dei capitali da quattro anni di esclusione.

TELECOM, IN VISTA DUELLO RECCHI-GAMBERALE

Ci sarà battaglia sulla presidenza di Telecom Italia -1,07% tra Telco ( 22,4% del capitale) che propone il presidente dell’Eni Giuseppe Recchi e la Findim di Marco Fossati (5%ma capace di aggregare il 23% nell’assemblea del 20 dicembre scorso) schierata a favore di Vito Gamberale. E saranno i fondi a fare la differenza al momento della conta il prossimo 16 aprile. Un’intesa sul presidente non è stata raggiunta perché, secondo Findim, le raccomandazioni del cda Telecom del 27 febbraio (che ha chiesto che il presidente venga scelto tra gli indipendenti) hanno affrontato in maniera “insufficiente la modifica della governance societaria”.

Il cda di Telco ha scelto ieri la squadra capitanata da Recchi (“ottima scelta” ha detto l’ad di Intesa Carlo Messina). Ci saranno l’ad di Terna, Flavio Cattaneo, e la parlamentare inglese la baronessa Denise Kingsmill oltre a Marco Patuano, il presidente onorario di L’Oreal Italia Giorgina Gallo, l’amministratore delegato di Cartasì Laura Cioli, l’ex Rcs Giorgio Valerio, e l’ad di Zignago, Luca Marzotto. Tra le poche riconferme, oltre a Patuano, Tarak Ben Ammar e Jean Paul Fitoussi. In lista ci sono anche Elena Vasco, Paolo Fumagalli Maurizio Dattilo. Gli ultimi tre nomi, però, è probabile che non entreranno nel cda, per dare spazio ai nomi delle liste di minoranza.

La Findim di Marco Fossati candida invece Vito Gamberale alla presidenza di Telecom. La lista non comprende lo stesso Fossati ma propone la nomina di Girolamo Di Genova (in Telecom per 30 anni fino al 1998, Condirettore Generale e responsabile dei clienti business) e del presidente dell’Asati, Franco Lombardi.

BANCHE, S&P FRENA LA POP. MILANO

Ancora grandi movimenti nel cantiere del credito. In calo Mps -2,03% con volumi sostenuti, dopo la vendita del 12% delle azioni della Fondazione. Sul titolo Equita Sim ha alzato la raccomandazione da hold a buy, con prezzo obiettivo rivisto da 0,2 a 0,31 euro. Prende il volo invece un’altra banca toscana: Pop Etruria sale del 6% circa dopo che ieri il presidente di Pop Vicenza, Gianni Zonin, ha detto che entro fine mese farà un’offerta vincolante per la banca aretina. Nel listino principale si mette in evidenza Intesa (+1%) mentre sale l’attesa per la presentazione del business plan del 28 marzo. L’ad Carlo Messina ha detto che la banca non ha bisogno di fare pulizie di bilancio.

Ubi sale dell’1,17%. Senza spunti di rilievo Banca Popolare di Milano +0,3% dopo che l’ad Giuseppe Castagna ha detto che non risulta che ci sia una decisione di introdurre le modifiche sulla governance, anche per il Cdg, alla sua scadenza e quindi al 2017. Una novità che rende meno probabile la partecipazione all’aumento dei fondi guidati da Raffaele Mincione. In serata Standard & Poor’s ha emesso sull’istituto , per la quale ha un rating a lungo di BB- e a breve di B, in creditwatch negativo. E’ quanto si legge in una nota. La decisione è motivata dalle “incertezze che circondano una riforma credibile della governace e l’aumento di capitale da 500 milioni di euro”.

IL PIANO SNAM NON SCALDA PIAZZA AFFARI

Grande tenuta di Enel (+0,4%) che ha recuperato nel pomeriggio tutte le perdite iniziali(era arrivata a segnare un minimo a 4,022 euro) per chiudere in rialzo dello 0,4% a 4,10 euro, a un passo dai massimi dal luglio 2011 segnati ieri a 4,114 euro. Deutsche Bank ha alzato il target price a 4,2 euro da 3,2 euro, il giudizio resta Hold. In calo Snam, dopo l’annuncio delle principali linee strategiche fino al 2017 e dell’avvio delle trattative per l’acquisizione della quota della Cdp in Tag. -0,7% tramite un aumento di capitale. Il dividendo, ha sottolineato l’ad Carlo Malacarne, “è tra i migliori nella sfera delle utility europee”.

PIRELLI SOTTO TIRO, TANTE OFFERTE PER I TRASPORT FINMECCANICA

Finmeccanica +0,50%. Il Tesoro e il ministero dello Sviluppo economico condividono il Piano strategico approvato dal cda di Finmeccanica che prevede il deconsolidamento di Ansaldo Breda. Tra i pretendenti per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda Ci sono Thales e Bombardier oltre ai cinesi di China Cnr Corporation e Insigma. Ieri il cda del gruppo, sul cui tavolo sono approdate le manifestazioni di interesse, ha deciso di passare alla fase operativa per arrivare a definire un’operazione di cessione con uno degli interlocutori in campo.

E’ proseguito il ribasso di Pirelli (-2,11%) dopo l’accordo con i russi di Rosneft, che toglie appeal speculativo al titolo, legato a possibili operazioni di M&A, che ha portato le quotazioni sopra 12 euro. Buzzi ha perso l’1,9%.

TANTI BUY PER IL FOOD MADE IN ITALY 

E’ l’ora del food. In evidenza Marr, dopo che Mediobanca Securities ha alzato il rating sul titolo da neutral ad outperform, con prezzo obiettivo che è passato da 11,4 a 15,4 euro e la seconda ha portato il target price da 13 a 15,53 euro, confermando la raccomandazione add. Tamburi Investment Partners , la merchant bank che è appena entrata in Eataly, ha guadagnato il 2,1% a 2,58 euro Dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge che Carlo Alberto Marsiletti ha acquisito il 2,026%. La Doria, gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, legumi e succhi e bevande di frutta con marchi della grande distribuzione (“private label”), chiude in rialzo dell’1,8% a 6,22 euro dopo la promozione del broker inglese Edison Investment Research che ha alzato il target price a 7,80 euro, con un upside (potenziale di apprezzamento) del 29%.

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