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Fed contro Trump sui tassi, processo Ue alla manovra Italiana

L’offensiva di Trump ha favorito l’unità della Fed a sostegno di una politica del costo del denaro più rigido – Oggi primo summit Ue sull’Italia – Lo spread torna a salire, maxi concambio del tesoro – Goldman Sachs boccia l’auto – Banche e assicurazioni alle prese con la manovra rebus – Astaldi e Ovs, due titoli dentro il tunnel

Fed contro Trump sui tassi, processo Ue alla manovra Italiana

È l’ora dei falchi. L’offensiva di Donald Trump contro la Fed ha favorito l’unità dei banchieri a sostegno di una politica del costo del denaro più rigido.

Dai verbali dell’ultima riunione della Banca centrale emerge che la Fed, incurante delle pressioni della Casa Bianca, intende tirar dritto sulla via delle strette monetarie, anche a costo di spingersi oltre l’area di neutralità. I membri del comitato ristretto della Banca centrale sono tranquilli per quanto riguarda la crescita economica degli Stati Uniti. I tassi, insomma, saliranno ancora, con buona pace del presidente.

L’atteggiamento, più rigido del previsto, ha frenato Wall Street e fatto salire i rendimenti dei T bond decennali, tornato sopra il livello di guardia a 3,20%. Il biennale è salito al 2,8942%. A tenere alta la tensione anche il pur modesto calo dello stock di Treasuries in mano alla Cina, più legato, secondo gli analisti, alla difesa dello yuan (sceso stamane a 6,9378 ai minimi da 2 anni) piuttosto che a rappresaglie sui dazi. Pechino è sfuggita all’accusa del Tesoro Usa di manipolare i cambi.

In questa cornice, comunque, i listini hanno rallentato dopo i forti rialzi della vigilia.

La Borsa di Tokyo è in calo dello 0,7%. Ha deluso la bilancia commerciale del Giappone, in particolare le esportazioni, scese il mese scorso dell’1,2%, dopo quasi due anni di incrementi.

Sale il mercato azionario di Hong Kong, alla riapertura dopo una sosta. Scendono ancora quelli cinesi, a livelli mai visti dal marzo del 2016. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -1,5%. La banca centrale coreana ha lasciato invariati i tassi.

I messaggi della Fed hanno “gelato” la corsa del Toro a Wall Street: l’indice Dow Jones ha chiuso a -0,36%, poco mossi l’S&P 500 (-0,03%) e il Nasdaq (-0,04%).

Ancora in forte rialzo Netflix (+5,2%). Crolla Ibm (-7,62%): il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con ricavi sotto le attese a 18,76 miliardi di dollari, a fronte dei 19,1 miliardi previsti dagli analisti.

La notizia della legalizzazione della cannabis in Canada, ampiamente attesa da settimane, è stata accompagnata in Borsa da forti ribassi delle società produttrici della marijuana, salite in modo funambolico in questi mesi. Canopy -4,5%.

Il petrolio Brent è poco mosso stamattina, appena sopra gli ottanta dollari il barile, il forte aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti, pari a 6,5 milioni di barili, ha contribuito alla discesa di ieri (-1,7%).

Eni-1,4%. Hsbc alza il target price da 19,4 a 19,5 euro. Saipem -3%.

OGGI ALLA UE PRIMO SUMMIT SULL’ITALIA

La tregua è stata breve. Da Bruxelles hanno ripreso a partire i siluri sulla manovra italiana, accolti con sovrano disprezzo dai due vicepremier gialloverdi. L’incontro di oggi dei leader europei, già in programma per rilanciare la riforma dell’unione monetaria, potrebbe trasformarsi, secondo il Financial Times, in una sorta di processo all’Italia per iniziativa dell’Olanda e di altri Paesi del Nord. Il premier Giuseppe Conte ha già anticipato che la manovra “ha pochi margini di cambiamento”. Ma a cambiarlo, secondo il vicepremier Luigi di Maio, ci ha già pensato una manina introducendo modifiche pro-evasione fiscale. “È un’accusa irreale” replica Matteo Salvini.

“La mia opinione – ha twittato il commissario al bilancio Ue Guenther Ottinger – è che dovremo chiedere all’Italia di correggere il piano di bilancio”. A breve termine per evitare che prima si pronuncino le agenzie di rating (S&P è in programma per il giorno 26).

EUROBAROMETER: ITALIANI PRO-EURO, MA CONTRO LA UE

Da un sondaggio di Eurobarometer sul gradimento degli europei per la Ue è emerso che in caso di referendum solo il 44% degli italiani voterebbe a favore della permanenza anche se, curiosamente, il 65% si dichiara a favore dell’euro.

In questo clima Piazza Affari è tornata a chiudere in rosso ribaltando la tendenza positiva registrata in avvio: -1,33% a 19.455 punti (contro un massimo iniziale di 19.912 punti).

Negative anche le altre Borse: Francoforte -0,52%; Parigi -0,54%; Madrid -0,8%; Londra -0,08% e Zurigo -0,4%.

LO SPREAD TORNA A SALIRE A 309. MAXI CONCAMBIO DEL TESORO

È tornato a soffrire anche il mercato del debito, in forte flessione nel finale. Lo spread ha chiuso a 309 punti dai 297 punti base di martedì sera e ai 293 in apertura.

In agenda oggi un’operazione di concambio in cui il Tesoro si offre di riacquistare fino a 3 miliardi di euro del Btp Italia aprile 2020 – il cui flottante ammonta a circa 20,5 miliardi – emettendo a fronte nuove tranche di cinque titoli nominali. L’operazione ha accentuato la correzione del mercato sulla parte medio lunga curva, offrendo supporto alla parte breve.

GOLDMAN SACHS BOCCIA L’AUTO. SOFFRONO FCA E CNH

In forte caduta ieri su il comparto auto. Il settore è finito sotto pressione dopo una nota di Goldman Sachs, che prevede un terzo trimestre debole e possibili revisioni al ribasso delle stime. Gli analisti dell’investment bank ipotizzano un mix negativo composto da calo produttivo in Europa (a causa delle modifiche alle regole sulle emissioni), rallentamento della domanda in Cina e debolezza dell’America Latina.

Hanno perso colpi i produttori tedeschi e Renault (-3,15%). A Piazza Affari Fiat Chrysler ha lasciato sul terreno il 4,19%. Per il gruppo settembre è stato particolarmente negativo, -31,4%. Il risultato è il frutto del boom delle immatricolazioni di agosto, sostenute da forti sconti delle case per svuotare i magazzini in vista dell’introduzione di nuove norme antinquinamento. Giù anche Ferrari (-3,36%) ed Exor (-3,6%).

Crolla Cnh, che perde il 4,1% sulla scia del taglio del rating a ‘neutral’ da parte di Bofa Merrill.

Giornata difficile anche per Pirelli (-3,22%): Goldman Sachs ha abbassato il prezzo obiettivo da 8,1 a 7,2 euro, con rating neutral confermato.

Si salva Brembo (+1,07%). Piaggio -1,3%. Banca Imi ha confermato la raccomandazione Buy con target price a 2,6 euro.

Tra gli industriali in ribasso anche Prysmian (-2,5%). Si è sgonfiato anche il rialzo di Stmicroelectronics: +1%, dal +5% della mattina in scia alle previsioni in rialzo per il fatturato di. Asml Holding, il primo produttore europeo di apparecchiature e macchinari per la produzione di chip.

BANCHE E ASSICURAZIONI ALLE PRESE CON LA MANOVRA REBUS

Contrastato l’andamento del credito: i banchieri stanno cercando di orientarsi nelle novità della manovra. Guadagnano Bper Banca (+0,14%) e Unicredit (+0,32%), cala Intesa (-1,14%). L’indice di settore perde lo 0,64%.

Unipol Sai -1%, Cattolica -0,9%, Generali -0,4%. Le compagnie assicuratrici temono che, per favorire il Sud, si ritorni alla tariffa unica delle Rc Auto. A chiarirlo sarà il decreto legge omnibus che accompagnerà la manovra ma intanto le principali compagnie fanno i conti ed emerge, per esempio, che se il premio fosse uguale in tutte le province, a Bolzano aumenterebbe del 40% mentre a Napoli sarebbe più che dimezzato: -65%.

ASTALDI E OVS, DUE TITOLI DENTRO IL TUNNEL

Ovs, azienda leader nel mercato italiano dell’abbigliamento con i marchi Ovs e Upim, crolla in ribasso del 9% nel finale facendo segnare il nuovo minimo storico a 1,748 euro. Ieri era arrivato il primo modesto rialzo dopo 17 sedute negative di seguito. HSBC ha ribadito la raccomandazione Hold, ma ha tagliato drasticamente il target price a 2,0 euro da 2,90 euro a causa dello scenario incerto del paese.

Astaldi -5,59% con più del doppio degli scambi rispetto alla media degli ultimi 30 giorni. Il Tribunale fallimentare di Roma ha accolto la richiesta di Astaldi di un concordato con riserva che precede la successiva presentazione di un piano di risanamento nell’ambito del concordato. La società ha ora 60 giorni per presentare il piano concordatario. Il termine è prorogabile di altri 60 giorni. Un ruolo di Cdp nel salvataggio di Astaldi “non è al momento allo studio” della Cassa Depositi Prestiti. Lo fanno sapere fonti vicine alla Cdp.

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