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Fca ai cinesi? Spacchettarla sarebbe una follia

Secondo il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, cedere gran parte di Fiat Chrysler per mantenere Alfa Romeo e Maserati “sarebbe industrialmente una follia” che “non solo non sta in piedi ma che avrebbe pesanti ricadute su molti stabilimenti italiani”: c’è da augurarsi che il vertice di Fca la rifiuti nettamente, ma che ne pensa la politica italiana?

“Non abbiamo elementi di verifica delle notizie relative all’interesse del gruppo cinese Great Wall Motor per FCA emerse ieri da Automotive News. Auspichiamo che se tale ipotesi prevedesse peraltro uno spacchettamento del Gruppo, venga sonoramente rigettata dal vertice del Gruppo”. A lanciare il monito sulle insistenti voci di un’operazione che vedrebbe il gruppo Fca finire in mano cinese, voci che nella seduta di lunedì hanno portato il titolo del Lingotto a guadagnare più dell’8% a Piazza Affari, è il sindacalista Marco Bentivogli, Segretario generale Fim Cisl, la federazione dei metalmeccanici della Cisl. Ecco il suo intervento:

“Un conto è consolidarsi a livello mondiale in alleanza con player con grande capacità finanziaria e industriale, altro è cedere gran parte del gruppo per mantenere Alfa Romeo e Maserati. Questa seconda ipotesi sarebbe industrialmente una follia che non solo non sta in piedi, ma avrebbe pesanti ricadute su molti stabilimenti italiani. Un conto è semplificare la produzione delle piccole letture a bassa marginalità, altro è spacchettare un gruppo che ha invece bisogno di crescere e su cui attendiamo piena occupazione per il prossimo anno.

Nelle prossime settimane sarà utile fare il punto con il vertice del gruppo sul percorso per garantire tali obiettivi e sulle strategie internazionali. Il governo cinese spinge le sue imprese allo shopping internazionale. Sarebbe utile capire, accanto al polemificio quotidiano, mentre tutto si muove rapidamente, che profilo strategico ha la politica italiana su queste partite fondamentali per il nostro futuro”.

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