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Energia: record di M&A destinato a proseguire nel 2022. I maggiori investimenti nell’eolico e fotovoltaico

Nel 2021 le operazioni di M&A nel settore sono salite in Europa del 26%, il numero più alto dal 2006, e nel 2022 andrà ancora meglio. Lo rivela lo studio legale Cms

Energia: record di M&A destinato a proseguire nel 2022. I maggiori investimenti nell’eolico e fotovoltaico

Né la crisi pandemica prima, né l’attuale guerra in Ucraina fermerà il processo di acquisizioni e fusioni nel settore dell’energia, in particolare nel settore eolico, solare e fotovoltaico. Anzi potrebbe addirittura dare un’ulteriore spinta dato che i Paesi europei stanno cercando di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico per ridurre la loro dipendenza dal gas russo. Le operazioni di M&A nel comparto energy europeo hanno raggiunto la cifra record di 46,8 miliardi di dollari nel 2021, tendenza destinata a proseguire anche nel 2022. A stimarlo è l’Energy M&A Report dello studio legale Cms, tra i primi dieci a livello internazionale.

Il 2021 è stato un anno da ricordare per l’M&A energetico europeo: il volume è aumentato del 26% rispetto all’anno precedente raggiungendo il numero più alto mai registrato dal 2006. L’esito della COP26 a Glasgow e la crescente pressione sistemica per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile che ha generato farà sì che i dealmaker europei nel settore energetico saranno ancora più impegnati in operazioni di fusione e acquisizione non solo nel corso del 2022 ma addirittura nel prossimo triennio: quasi due terzi (65%) dei manager intervistati nell’ambito della ricerca dichiarano di avere intenzione di investire in Europa nei prossimi tre anni. La massiccia disponibilità di fondi provenienti dall’Ue per la ripresa post-Covid – compresa la transizione energetica – sta attirando nuovi investitori.

Sebbene l’attività generale di M&A sia stata importante, il dealmaking si è un po’ raffreddato nel corso dell’anno 2021 a causa della ripresa del Covid, dell’aumento dell’inflazione e delle turbolenze sui mercati globali del gas. Il volume è sceso da 129 accordi nel primo trimestre a 116 nel quarto trimestre. Le operazioni di M&A nel settore energetico, tuttavia, sono incrementate dai 8,1 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2021 ai 20,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre.

L’impatto crescente dei fattori Esg nell’agenda dell’M&A

Secondo il rapporto di Cms, i fattori Esg stanno rivestendo un peso via via maggiore nell’agenda dell’M&A nel comparto energetico, in particolare dal punto di vista della vendita, dato che gli operatori energetici mirano alla decarbonizzazione dei portafogli; di conseguenza, il 50% degli intervistati ritiene che gli asset in difficoltà rappresenteranno il driver più importante delle vendite nel corso dell’anno corrente.

Allo stesso tempo, l’accresciuta attenzione verso i criteri Esg sta ingessando il settore con il 70% dei dirigenti dell’energia che si aspetta nei prossimi tre anni un maggior controllo del rispetto dei criteri Esg nell’ambito degli accordi.

Private equity e investitori

Per quanto riguarda i private equity, nel 2021, hanno investito un totale di 5,7 miliardi di dollari. Nel settore energetico europeo si tratta del valore più elevato dal 2016. La maggior parte dei buyout energetici europei ha riguardato l’energia alternativa, comprese le energie rinnovabili e l’energia nucleare.

Si prevede che gli operatori non bancari e i fondi saranno i maggiori investitori nelle operazioni nei prossimi 12 mesi. È in forte crescita il coinvolgimento del Private Equity nell’M&A in ambito energetico a livello europeo, con un incremento del 65%, passando dai 4,0 miliardi di dollari nel 2020 a 5,7 miliardi di dollari nel 2021.

A tal proposito, l’84% dei dirigenti intervistati del settore energetico ritiene che gli investitori finanziari prevalgano rispetto alle aziende quando si tratta di cogliere le opportunità dei deal emerse nel contesto di Covid-19.

Un quinto degli intervistati cita i mercati del capitale di debito come fonte di finanziamento più disponibile: emerge un sentiment diffuso verso un minore coinvolgimento delle banche tradizionali in transazioni di elevato valore. 

L’irrigidimento dei mercati del credito è una delle principali preoccupazioni e il costo della leva finanziaria è ritenuto uno dei rischi centrali nel 2022, per effetto della debolezza macroeconomica.

Transizione energetica, le attività di M&A in Italia: record nel 2021

Il 2021 è stato anche per l’Italia un anno record in termini di attività di investimento e M&A nel comparto energetico: sono aumentati gli accordi di fusione e acquisizione e il loro valore. “Il 2021 si è rivelato un anno favorevole per i deal nel settore energetico, in particolare per le energie rinnovabili, è probabile che il 2022 sia altrettanto o anche più intenso”, ha affermato l’Avv. Pietro Cavasola, Managing Partner di CMS in Italia. “La transizione energetica è senza dubbio uno dei drivers più importanti per l’M&A ed è probabile che rimanga tale”.

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