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Enel, Poste e Leonardo verso Cdp: in ballo 20 miliardi

Trasferire a Cassa Depositi e Prestiti le quote delle società partecipate in possesso del ministero dell’Economia allo scopo di tagliare il debito pubblico – Cdp potrebbe finanziare l’acquisizione con l’emissione di azioni privilegiate che potrebbero essere cedute a investitori istituzionali.

Enel, Poste e Leonardo verso Cdp: in ballo 20 miliardi

Trasferire a Cassa Depositi e Prestiti le quote delle società partecipate in possesso del ministero dell’Economia allo scopo di tagliare il debito pubblico.

Sarebbe questa, secondo quanto riferito da Reuters, l’idea che circola negli ultimi giorni tra i tecnici di via XX Settembre che starebbero attualmente analizzando svantaggi e vantaggi dell’opzione.

In base a quanto scrive l’agenzia di stampa, che cita una fonte informata sui fatti, il piano allo studio del Mef, battezzato Capricorno, potrebbe coinvolgere le maggiori partecipate pubbliche, da Enel ad Eni, passando per Poste Italiane, Leonardo ed Enav.

Scendendo nel dettaglio, il ministero dell’Economia e delle Finanze controlla attualmente il 23,58% di Enel, il 4,34% di Eni, il 29,26% di Poste Italiane, il 30,20% di Leonardo e il 53,37% di Enav. Il valore totale dell’operazione dovrebbe dunque aggirarsi intorno ai 20 miliardi di euro.

Cdp potrebbe finanziare l’acquisizione con l’emissione di azioni privilegiate che potrebbero essere cedute a investitori istituzionali. Questi ultimi potrebbero essere invogliati ad investire a fronte di un dividendo privilegiato.

Secondo le indiscrezioni, l’ìpotesi di cessione delle partecipate dal Mef a Cdp potrebbe anche trovare spazio nell’ambito del Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio, convocato allo scopo di licenziare il Def, nell’ambito del quale ci sarà solo un piccolo riferimento alle privatizzazioni.

Da via XX Settembre al momento nessun commento sulle indiscrezioni, ma Stefano Pagani, capo della segreteria tecnica del Mef, interpellato da Reuters ha dichiarato che “c’è un gruppo di lavoro tra il ministero e la Cassa depositi e prestiti che sta guardando a  tutte le opzioni per la valorizzazione del patrimonio pubblico”.

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