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Egitto, Morsi scacco ai militari e dal Qatar arrivano 2 miliardi di dollari

Il leader dei Fratelli Musulmani ha compiuto il primo passo per recidere del tutto il cordone che lega il governo egiziano con il vecchio regime di Mubarak – Entro questa settimana dal Qatar arriverà la prima tranche di un prestito da 2 miliardi per ridare fiato all’economia del Paese – In agosto anche l’Fmi riprenderà i colloqui per un aiuto da 3,2 miliardi

Egitto, Morsi scacco ai militari e dal Qatar arrivano 2 miliardi di dollari

Andare contro un potere insediato al governo da oltre 60 anni non è cosa facile. Ma il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha compiuto il primo passo. Ieri infatti ha rimosso dal loro incarico il ministro della Difesa e capo delle forze armate, Field Marshal Mohammed Hussein Tantawi, braccio destro del dittatore Hosni Mubarak negli ultimi 20 anni, e il capo di stato maggiore, Gen Sami Annan. Inoltre ha nominato vicepresidente un magistrato, Mahmoud Mekki. Un atto fortemente simbolico che esprime un vigoroso taglio con il passato militare per costruire un Egitto “civile”. 

Dall’inizio di luglio Morsi è il primo presidente non militare eletto democraticamente in Egitto, ma i suoi poteri erano stati alquanto limitati. La giunta militare, vero continuum con l’ancien régime, aveva varato un decreto costituzionale che accentrava su di sé il potere legislativo e riduceva lo spazio di manovra di Morsi. Il presidente però ieri lo ha annullato, ribadendo che il suo governo di transizione ha come obiettivo principale quello di portare il Paese verso una democrazia “e portare benefici alla polazione” che in questo momento chiede maggiore sicurezza e una ripresa dell’economia. 

E anche per l’opinione pubblica internazionale è Morsi, ingegnere con un master negli Stati Uniti, l’uomo giusto per recuperare la debole economia del Paese. In questo momento l’Egitto sta affrontando un brusco calo delle riserve estere, una bilancia dei pagamenti in crisi, tassi di interesse elevati e il rischio di una svalutazione. Oltre al fatto che per i disordini politici il Paese ha visto diminuire i suoi investimenti dall’estero e il crollo del settore turistico. 

Ma per quanto riguarda l’economia, le notizie in arrivo sono positive. Il Governo del Cairo si attende una crescita tra il 3,5% e il 4% quest’anno dovuta anche ai numerosi aiuti internazionali che prevede di ricevere. Infatti entro la fine di questa settimana l’emiro del Qatar depositerà 500 milioni di dollari nella Banca centrale dell’Egitto. Questi fondi sono una quarta parte dei 2 miliardi accordati con il Paese arabo per ridare stimolo all’economia.

Inoltre il Fondo monetario internazione (Fmi) arriverà al Cairo a fine mese per ricominciare il dialogo con il Governo per un prestito da 3,2 miliardi di dollari. Le tensioni politiche avevano ritardato lo sblocco degli aiuti. 

A giugno anche l’Arabia saudita ha accordato al Cairo un aiuto da 430 milioni di dollari e una linea di credito da 750 milioni per le importazioni di petrolio. E il ministro delle Finanze egiziano, Mumtaz al-Saeed, ha dichiarato che anche la Libia si è offerta di aiutare il Paese con un deposito nella Banca centrale. Gli ufficiali libici, ha spiegato Saeed, “hanno promesso che se parte” degli assets congelati all’estero “verranno liberati allora depositerà dei fondi presso la Banca centrale”. Ma da Tripoli non sono stati fatti commenti. 

Fonte: Reuters

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