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Duello Fca-Bild e D-day di Ghizzoni in Unicredit

La casa guidata da Marchionne replica al giornale sulla regolarità delle emissioni – Oggi dimissioni dell’ad Ghizzoni in Unicredit – Grandi manovre su Veneto Banca – Milano supera l’effetto dividendi – Il voto austriaco dà respiro all’Ue, ma oggi c’è la Grecia – Apple e Monsanto caricano Wall Street, ma sui tassi Fed la Yellen è sola – Londra: ok allo shale gas

Duello Fca-Bild  e D-day di Ghizzoni in Unicredit

Pericolo (quasi) scampato in extremis per l’Unione Europea. Per una manciata i voti, in extremis, il candidato dei Verdi alle presidenziali austriache, Alexander Van der Bellen, ha battuto il favorito dell’estrema destra, Norbert Hofer, smentendo in sondaggi. L’esito offre una boccata d’ossigeno alla Ue in un momento assai delicato: oggi è in programma l’Eurogruppo sugli aiuti alla Grecia e cresce la tensione in vista del responso delle urne sulla Brexit. È di buon auspicio, perciò, il salvagente verde lanciato dal Danubio. Ma la situazione geopolitica resta ad altissimo rischio.

Sul fronte dei mercati, intanto, regna una strana calma, in vista della possibile svolta della Fed: stabile il dollaro (1,12 sull’euro). In lieve calo il petrolio: Brent a 48,1 dollari -1,2%, Wti a 48 dollari -0,7%. Deboli stamane le Borse asiatiche. A Tokyo l’indice Nikkei segna a metà seduta un ribasso dello 0,7%, in linea con Hong Kong (-0,6%) e le piazze cinesi: Shanghai -0,3%, Shenzhen -0,6%. Poco mossi ieri sera gli indici di Wall Street: S&P 500 -0,21%, Dow Jones -0,05%. Nasdaq -0,08%.

APPLE E MONSANTO DANNO LA CARICA A WALL STREET

L’andamento generale non deve però trarre in inganno. La seduta americana è stata caratterizzata da forti oscillazioni in alcuni comparti, a partire dall’agribusiness. Vola Monsanto (+4,14%), dopo che la tedesca Bayer ha annunciato ufficialmente il lancio dell’Opa sul gruppo americano, leader mondiale delle sementi, offrendo 122 dollari per azione, per un corrispettivo di 62 miliardi di dollari e un premio del 37% rispetto alla chiusura del 9 maggio. Sale anche Cfi, che ha annunciato l’intenzione di rilevare i fertilizzanti della concorrente olandese Oci.

Ma a dare la carica al mercato ci ha pensato soprattutto Apple (+1,27%). Il gruppo di Cupertino, secondo Economic Daily, ha allertato i suoi fornitori di Taiwan in vista di una produzione di 72-78 milioni di iPhone 7, il nuovo smartphone che verrà lanciato entro fine anno. La notizia ha anche favorito il balzo in avanti dell’indice dei semiconduttori di Philadelphia (+0,7%) e della Borsa di Taipei (+2,5%).

Il gruppo Tribune (-15%) ha definitivamente respinto l’offerta di Gannettt per il Los Angeles Times e il Chicago Tribune. Al contrario, soffrono le utilities (-2%) sotto la pressione per un possibile, prossimo aumento dei tassi.

WILLIAMS (FED) SI SCHIERA CON I FALCHI. COLOMBA YELLEN PIÙ SOLA

L’incertezza del resto regna sovrana in attesa di capire l’orientamento della Fed. Sale perciò l’attesa per l’intervento che Janet Yellen terrà venerdì ad Harvard. Intanto ieri John Williams, presidente della Fed di San Francisco, e James Bullard, suo omologo a St.Louis, hanno pronosticato un aumento dei tassi di interesse statunitensi. In particolare, secondo Williams, due o tre strette monetarie sono ancora possibili per quest’anno.

L’attenzione è focalizzata anche sui dati macroeconomici Usa in uscita questa settimana, possibile indizio delle intenzioni della Banca centrale. Oggi tocca alle vendite di case, giovedì alle richieste di sussidi di disoccupazione. Ieri è stato diffuso l’indice Pmi manifatturiero di maggio, sceso a 50,5 punti da 50,8 del mese precedente. Gli analisti stimavano 51 punti. Il dato, superiore ai 50 punti, indica comunque un’economia in crescita.

LONDRA DÀ IL VIA LIBERA ALLO SHALE OIL

La cautela ha dominato anche la seduta europea nell’attesa dell’esito della sfida delle presidenziali austriache. Dai dati Pmi è emerso che la ripresa economica procede ma al piccolo trotto, coerente con una crescita in area 0,3%-0,4% a livello continentale: le nuove misure di stimolo della Bce in partenza a giugno arrivano a proposito.

A Londra il Ftse-100 ha ceduto lo 0,1%, il Dax-30 lo 0,6%, mentre il Cac-40 è arretrato dello 0,5%. Anche stamane, a giudicare dai futures, l’avvio sarà al ribasso sia a Londra che a Parigi, In lieve salita Francoforte. Da rilevare una svolta storica nel Regno Unito: per la prima volta in Europa è stata concessa una licenza ad una società di fracking per valutare la presenza di shale oil nello Yorkshire.

MILANO SUPERA L’EFFETTO DIVIDENDI. CANCELLATA L’ASTA BTPEI

Copione a parte per Piazza Affari, giù del 2,7%. Ma per la Borsa di Milano la flessione è stata causata dall’effetto dividendi (che pesava per il 2,17% sull’indice). Al netto delle cedole, il calo (-0,5%) è stato inferiore a quello degli altri mercati del Vecchio Continente.

Il Fondo monetario internazionale ha alzato all’1,1% dall’1% la stima di crescita dell’economia italiana nel 2016 avvertendo però che le previsioni sono affette da rischi al ribasso.

Tranquillo il mercato del debito sovrano. Il ministero dell’Economia ha informato che nell’asta di giovedì 26 maggio verranno offerti tra 2 e 2,5 miliardi di euro della terza tranche del Ctz 28/3/2018. È stata cancellata invece l’asta di titoli di Stato indicizzati all’inflazione prevista per la stessa data, dal momento che nel mese di maggio è già stato emesso, via sindacato, il nuovo Btpei 2022.

LA BILD FA SBANDARE FCA. L’AZIENDA: LE NOSTRE AUTO SONO IN REGOLA

Non è stata attenuata da nessun effetto dividendi la caduta di Fiat Chrysler, piombata in ribasso del 4,4% a 6,030 euro per effetto delle indiscrezioni del giornale tedesco Bild-am-Sonntag, secondo il quale le autorità di Berlino avrebbero trovato le prove che alcuni motori diesel della Casa italiana montano un software che trucca i dati delle emissioni. Le indiscrezioni dicono che potrebbe venire vietata la vendita di alcuni modelli Fca in Germania.

Secca la replica di Fiat Automobile: tutti i modelli sono perfettamente in regola con le norme europee. I titolari dei controlli, con validità in tutta Europa, sono le autorità italiane. Le polemiche hanno pesato anche su Cnh Industrial (-0,5%) ed Exor (-2,12%).

IL D-DAY DI UNICREDIT. GHIZZONI: L’AUMENTO NON SERVE

È arrivato il D-day di Unicredit (ieri -3%): il Ceo Federico Ghizzoni dovrebbe rassegnare le dimissioni nel cda straordinario che darà il via alla riforma della governance. Lo stesso Ghizzoni, ieri a Madrid, ha voluto ribadire che per il gruppo non c’è bisogno di un aumento di capitale. Citigroup, che la scorsa settimana ha ospitato un roadshow con il top management del gruppo, ha confermato il rating neutral e il target price a 4 euro.

Lo stacco del dividendo ha condizionato i prezzi di Intesa (-0,09%) al netto della cedola (-6,14% il dato grezzo), che ha sottoscritto accordi per la cessione di due portafogli di crediti al consumo in bonis, del valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.

GRANDI MANOVRE SU VENETO BANCA. I PRIVATE SU VICENZA

In ribasso nel giorno della cedola anche Ubi (-1,9%) e Banca Popolare dell’Emilia (-1,9%): le due banche avrebbero in corso contatti con Veneto Banca per verificare un’ipotesi di aggregazione prima dell’Ipo dell’azienda di Montebelluna. L’aumento di capitale da un miliardo di Veneto Banca finalizzato alla quotazione, secondo il presidente di Intesa Gian Maria Gros Pietro, dovrebbe concludersi positivamente con il sostegno del mercato, ma se questo non fosse sufficiente allora andrebbe utilizzato il fondo Atlante.

Novità in vista , intanto, per la Popolare di Vicenza. Un consorzio di private equity (Centerbridge, Warburg Pincus, Baupost e Atlas) con Quaestio sgr che gestisce il fondo Atlante (cui fa capo il 99% della Banca) sta trattando l’ingresso nel capitale con una quota significativa della Banca Popolare di Vicenza. Ma le trattative sono in stallo, dato che i fondi non sono disposti a pagare lo stesso multiplo sborsato da Atlante e quest’ultimo non può permettersi di registrare una minusvalenza sul suo primo investimento.

Giornata positiva,al netto delle cedole, per le assicurazioni: Generali +0,9%, Unipol +1,1% (-8 e -4,48% se non si tiene conto del dividendo), Cattolica +4%. Sulla carta, complice il maxi-dividendo, il titolo pegiore è stato UnipolSai (-8,22%).

ENEL SI ALLEA CON MARUBENI. IN EVIDENZA INWIT

Chiusura in calo per Enel (-0,9%) che ieri ha annunciato un nuovo memorandum d’intesa con l giapponese Marubeni, All’intesa sulle energie rinnovabili si è aggiunta quella sulla generazione a gas da sviluppare nella regione dell’Asia-Pacifico, e in particolare in Indonesia, Filippine, Malesia, Myanmar, Thailandia, e Vietnam.

Poco mossa Telecom Italia (+0,1%). Vivace al contrario la controllata Inwit, che balza del 2,93%.

GEOX SUPERSTAR, BRILLANO SARAS E SIAS

Al di fuori del paniere principale non sono certo mancati gli spunti. Saras (+3,5%) ha recuperato parte del dividendo staccato stamattina, 0,17 euro per azione. Il miglior titolo è stato Geox (+6,1%), che ha staccato una cedola di 0,06 euro per azione. Sias (+5,8%) è stata inserita da Mediobanca nel suo portafoglio Long (titoli da acquistare).

Tra le small cap, Mondo Tv sale del 3,6% dopo aver sottoscritto un accordo con New Information Tech per la cessione del 50% dei diritti di sfruttamento di Final Fight e Naraka, per l’importo di 5 milioni di dollari per ciascun progetto.

Bene Pierrel (+2,25%) infiammata dall’annuncio dell’avvio della sperimentazione clinica di un gel per la cura della parodontite.

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