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Draghi: Bce pronta ad affrontare Brexit

La Bce si prepara a reagire all’esito del referendum inglese del 23 giugno – In caso di Brexit, Francoforte “farà ciò che è necessario” – Mario Draghi parla al Parlamento europeo confermando le previsioni sull’inflazione, ma anche le incertezze derivanti dalla fragilità dell’economia mondiale – Migliorano gli investimenti, mentre “la ripresa economica sarà moderata, ma costante”.

Draghi: Bce pronta ad affrontare Brexit

Poche ore dopo l’ok della Corte Costituzionale tedesca allo scudo anti-spread ideato dalla Bce, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, è intervenuto al Parlamento Europeo di Bruxelles.

Tema centrale dell’audizione è stato ovviamente il referendum di giovedì 23 giugno nell’ambito del quale i cittadini britannici decideranno la sorte della Gran Bretagna. Secondo il sondaggio condotto il 20 giugno da IG, il 45% degli inglesi è favorevole a restare, mentre il 44% voterà per l’uscita. Negli ultimi giorni, gli investitori sembrano essersi convinti sulla probabile vittoria del “Remain”, ponendo fine alle turbolenze che hanno caratterizzato i mercati la settimana scorsa.

Nonostante ciò Draghi ha nuovamente ribadito che Francoforte è pronta a tutte le contingenze che si creeranno dopo l’esito del referendum inglese. “E’ molto difficile prevede l’impatto del voto britannico nelle sue varie dimensioni, sui mercati e sull’economia della zona euro”, ha preannunciato, ma in caso di “Brexit” la banca centrale farà tutto ciò che è necessario “per far fronte a tutte le urgenze”. Il numero uno della Banca Centrale Europea non ha fornito dettagli sulle eventuali contromisure che consentiranno all’UE di arginare le ripercussioni derivanti dalla fuoriuscita del Regno Unito dall’Europa. “Il nostro focus è rendere la nostra casa comune, l’Europa, più forte”, ha concluso il governatore.

Davanti alla Commissione affari economici e monetari del Parlamento europei, Draghi ha aggiunto che per l’economia “le incertezze restano alte e i rischi al ribasso rimangono tuttora significativi a causa dello stato di fragilità dell’economia globale persistente e degli sviluppi geopolitici”.

Dal punto di vista congiunturale il Governato ha confermato che la ripresa economica dell’Eurozona “sta guadagnando terreno ed è attesa procedere a un ritmo moderato ma costante sostenuto da una solita domanda interna e da una effettiva trasmissione della politica monetaria all’economia reale”. Migliorando anche gli investimenti che, nonostante risultino ancora insufficienti, cominciano ad essere sostenuti da profitti aziendali più alte e da condizioni finanziarie più favorevoli.

Nulla di nuovo sul fronte di inflazione che “resterà a livelli bassi nei prossimi mesi” restando “piuttosto sottotono” per risalire all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018.

Ricordiamo che, dopo il discorso di Draghi, i mercati attendono le parole della numero uno della Federal Reserve, Janet Yellen, che parla adesso. Gli analisti sperano di comprendere quali saranno le future mosse di politica monetaria e soprattutto le decisioni su un possibile rialzo dei tassi a luglio.

Stamattina intanto la Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di cittadini dichiarando legittimo il programma di acquisto di titoli di Paesi in crisi varato dalla Bce.

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