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Conti correnti: spese in aumento per ordinari, online e postali. Ecco quanto costano secondo la Banca d’Italia

Secondo un’indagine condotta dalla Banca d’Italia, nel 2021 le spese fisse e le spese variabili dei conti correnti sono salite. Conti ordinari, online e postali: ecco spese, aumenti e differenze

Conti correnti: spese in aumento per ordinari, online e postali. Ecco quanto costano secondo la Banca d’Italia

Nel 2021 le spese per la gestione dei conti correnti ordinari, ma anche di quelli online di quelli postali sono aumentate. È quanto emerge dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia raccogliendo informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno. La rilevazione effettuata nel 2022 è stata condotta su oltre 13.000 conti correnti bancari e 1.000 conti correnti postali e circa 950 conti online non riferibili a sportelli.

Spese conti correnti ordinari: sei aumenti consecutivi

Secondo lo studio di Bankitalia, nel 2021 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 3,8 euro, raggiungendo quota 94,7 euro. Si tratta del sesto aumento consecutivo della spesa. “Con l’eccezione del 2014 la crescita delle spese fisse ha sempre contribuito in modo determinante alla dinamica delle spese di gestione, sia nel corso delle fasi espansive sia in quelle di contrazione della spesa”, sottolinea Via Nazionale.

Conti correnti: spese fisse e spese variabili

L’aumento registrato nel 2021, continua lo studio, si deve sia alla crescita delle spese fisse sia di quelle variabili. Le prime ammontano a 66,9 euro e rappresentano quasi il 71 per cento della spesa complessiva. Nel 2021 sono cresciute di 2,8 euro (+4,3 nel 2020) per effetto delle spese per canoni di base e delle spese di gestione ed emissione delle carte di pagamento (debito e credito). “Per i canoni di base la variazione deriva da un incremento, sebbene modesto, della percentuale di clienti tenuti al pagamento del canone di base; per le carte di pagamento la variazione discende dal combinato aumento delle commissioni medie e del numero di carte possedute”, spiega la Banca d’Italia.

Le spese variabili, invece, incidono per il 29% e ammontano a 27,8 euro. Nel 2021 sono cresciute di 1 euro rispetto al 2020 soprattutto a causa dell’incremento del numero di operazioni che ha determinato un aumento di 1,8 euro. Al contrario, le commissioni sono risultate mediamente in flessione, contribuendo ad una flessione delle spese di 80 centesimi.

Aumentano anche le spese dei conti correnti online, ecco a cosa è dovuto

Gli aumenti hanno riguardato anche i conti correnti online, la cui spesa è salita da 21,5 a 24,3 euro, 2,8 euro in più rispetto all’anno precedente. “L’aumento è dovuto all’incremento della spesa per i canoni di base e delle spese di emissione delle carte di debito”, spiega Bankitalia, che sottolinea poi come le spese variabili più elevate riguardino i bonifici e “maggiori altre spese variabili, determinate a loro volta da un incremento della spesa per ricariche effettuate su carte prepagate”.

Conti online vs conti bancari convenzionali: ecco le differenze

Nonostante ciò, i conti correnti online rimangono ancora significativamente più convenienti rispetto a quelli convenzionali: il divario di spesa è pari a 70,4 euro (erano 69,4 nel 2020). La differenza più ampia, pari a 30 euro, riguarda la spesa per i canoni di base e dipende da due fattori: la più bassa percentuale di clienti tenuti al pagamento dei canoni (il 54,4 per cento della clientela on line contro il 71,4 di quella tradizionale); l’inferiore importo del canone di base, pari al 32,7 per cento dei conti convenzionali (era pari al 31,9 per cento nel precedente anno). Anche la più bassa spesa per l’emissione e la gestione delle carte di pagamento discende dai minori canoni.

Le tariffe sono più convenienti anche per le spese variabili, soprattutto quelle di scritturazione contabile, gratuite nei conti online, nei prelievi di contante presso gli ATM, nei bonifici online e nei pagamenti automatici.

“Non si notano significative differenze nei livelli medi di operatività tra le due classi di conti: nel corso di un anno il numero di operazioni online in rapporto all’operatività totale è stato pari all’82,1 per cento per i conti on line e al 72,7 per quelli convenzionali”, sottolinea la Banca d’Italia.

Conti correnti postali: aumento di 5 euro in un anno

Nel 2021 la spesa di gestione di un conto postale è stata pari a 58 euro, per un aumento di 5 euro rispetto all’anno precedente. Le spese fisse sono cresciute di 1,2 euro, quelle variabili di 3,7 euro. 

“Il divario tra i conti postali e quelli ordinari rimane ampio e pari a 36,7 euro (37,8 euro nel 2020) ed è attribuibile sia alla particolare composizione del paniere di servizi e operazioni sia alla diversa struttura tariffaria”, evidenzia Via Nazionale che aggiunge: “la clientela postale, infatti, fruisce saltuariamente di servizi come la tenuta di dossier titoli che alimentano le “altre spese fisse”; anche la percentuale di clienti titolari di almeno una carta di credito è molto più bassa tra i conti postali (il 6,2 contro il 40,6 per cento)”. Persistono, inoltre, rilevanti differenze sotto il profilo tariffario, con riferimento ai canoni di base.

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