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Brexit, la sfiducia non passa: May è salva (per ora)

Bocciata la mozione di sfiducia presentata dai laburisti – May promette: “Faremo nuovi passi con l’Unione Europea” – Merkel tende la mano, ma la commissione Ue chiude: “L’accordo non può essere rinegoziato”

Brexit, la sfiducia non passa: May è salva (per ora)

Theresa May conserva la sua poltrona a Downing Street. Dopo la disfatta parlamentare sull’accordo su Brexit, dove la Premier ha ricevuto la più sonora sconfitta mai rimediata da un Governo britannico dal 1924, May supera l’ennesimo fuoco incrociato che l’attendeva a Westmister.

La mozione di sfiducia presentata dal leader laburista, Jeremy Corbyn, contro il Governo è stata respinta con 325 voti contrari. 306 quelli a favore.

Dopo “il tradimento” sull’accordo sulla Brexit, dove oltre un terzo del partito conservatore ha votato contro l’ok all’intesa con Bruxelles, stavolta la maggioranza  ha votato compatta. Oltre ai voti dei Tories, May ha ricevuto anche quelli, decisivi, del DUP, il partito unionista irlandese che, con il suo appoggio, tiene in piedi il Governo.

Le promesse fatte alla vigilia del voto di sfiducia dal Primo Ministro sembrano dunque aver colto nel segno: “Se il governo otterrà il voto di fiducia, intraprenderà nuovi passi con l’Unione Europea” ha detto.

I tempi duri per la Premier britannica però non sono finiti. May dovrà riuscire a trovare il bandolo della matassa, provando in tutti i modi ad evitare lo spettro del No deal. Tanti gli scenari prospettati dagli analisti: da un secondo referendum, passando per un rinvio della data di fuoriuscita fino ad un “modello norvegese”. Ciò che è certo è che dati i numerosi voti contrari ricevuti (oltre 200) pare impossibile che May si ripresenti in Parlamento con lo stesso accordo bocciato il 15 gennaio.

Nel pomeriggio, la cancelliera tedesca Angela Merkel, sembra averle teso una mano: “Abbiamo ancora tempo per trattare ma ora è la premier britannica che deve fare una proposta. Noi pensiamo che adesso tocchi al lato britannico, e la premier lo ha anche annunciato, dirci come si andrà avanti”, ha aggiunto la cancelliera da Berlino, parlando a margine di una Commissione parlamentare.

Impossibile però non considerare che le lancette continuano a scorrere: la Brexit, ufficialmente, è infatti in programma per il 29 marzo. Occorre tener conto inoltre del fatto che, alle aperture della Merkel si sono contrapposta le parole di chiusura della portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas, ha ribadito che: “L’accordo sulla Brexit non può essere rinegoziato. Ora sta al Regno Unito dire cosa vuole fare. Aspettiamo di sapere da loro quali sono i prossimi passi”. Anche il negoziatore comunitarie Michel Barnier davanti all’Europarlamento ha confermato che l’accordo bocciato a Londra “non può essere rinegoziato”.

 

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