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Borsa: Milano fiacca ma Ubi vola. Giù i tassi Btp

A metà mattina i listini europei recuperano in parte una partenza poco esaltante sulla scia delle positive notizie sull’andamento dell’economia – Brilla la stella della Germania dove il Pil cresce al massimo dei 5 anni – A Milano Unicredit tiene nel giorno dell’assemblea mentre Intesa è penalizzata dal destino di Alitalia – Arretra Mediaset, sale ancora Fca

Borsa: Milano fiacca ma Ubi vola. Giù i tassi Btp

Arrivano notizie positive per l’economia italiana, così come per l’intera eurozona. I listini azionari, dopo un avvio negativo, recuperano parte delle posizioni. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,15% circa, attorno a quota19.500. In calo anche gli altri mercati: Parigi -0,1%, Francoforte -0,4%. Scivola in rosso anche Londra (-0,1%) dopo undici sedute consecutive in rialzo. Guadagna solo Madrid (+0,2%).

A novembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale, considerato un anticipatore dell’andamento del Pil, ha registrato una variazione positiva dello 0,7%, a ottobre aveva segnato un aumento dello 0,1%. L’indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato un aumento del 3,2% su base annua dal +1,3% di ottobre. Gli economisti si aspettavano molto meno: +1,9%.

Ancor più positivi i dati in arrivo dalla Germania. L’economia tedesca è cresciuta dell’1,9% nel 2016, il tasso più alto degli ultimi cinque anni, secondo stime preliminari dell’ufficio federale di Statistica rese note oggi. La più grande economia europea beneficia dell’aumento dei consumi privati e dell’aumento della spesa pubblica per i rifugiati, compensando così il contributo più debole del commercio dovuto ad una domanda fiacca da parte dei principali partner e anche nei mercati emergenti.

Il Tesoro ha assegnato in asta tutti i 5,75 miliardi di euro di Btp a tre e sette anni offerti in asta oggi, con tassi in calo. Il rendimento medio del titolo triennale è sceso allo 0,06% dallo 0,30% del collocamento di novembre e quello del sette anni è calato all’1,15% dall’1,37% dell’asta precedente. Venduto anche il Btp con scadenza a 20 anni per 1,5 miliardi di euro, con il rendimento in rialzo al 2,53% dall’1,91% dell’asta di settembre scorso.

Tra le variabili macro il petrolio Brent tratta a 55,3 dollari, ieri ha chiuso in rialzo del 2,7%. A sostenere i prezzi sono i tagli alla produzione da parte dei paesi Opec e le attese di rafforzamento della domanda cinese.

Tra i petroliferi Eni è ferma sulla parità. Tenaris arretra dello 0,7%. Fa peggio Saipem (-1,4%) che ha ricevuto notifica del deposito, da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Milano, della decisione sui ricorsi proposti da Saipem a ottobre 2015, relativamente a Ires e Irap per gli anni 2008 e 2009. Il valore complessivo della contestazione ammonta a circa 155 milioni di euro, comprensivo di interessi e sanzioni.

Prende il volo Ubi: +7,3% a 3,04 euro alle 12 dopo un picco a 3,14 (+11%) sui massimi da giugno dopo le novità di stamattina. L’istituto ha annunciato di aver presentato un’offerta vincolante da 1 euro per l’acquisto delle nuove Banca Marche, Etruria e Carichieti. L’offerta è vincolata alle seguenti condizioni: le tre banche devono liberarsi di 2,2 miliardi di euro di crediti deteriorati e devono portare a termine un aumento di capitale da 450 milioni di euro. A metterci i soldi sarà l’attuale proprietario, il Fondo di Risoluzione. Ubi Banca procederà con una ricapitalizzazione da 400 milioni di euro per mantenere il CET1 ratio sopra l’11%.

Sale, dopo un avvio contrastato, Unicredit (+0,61%) nel giorno dell’assemblea per il via libera all’aumento di capitale da 13 miliardi. Secondo le indiscrezioni, l’operazione potrebbe prevedere uno sconto sulla parità teorica intorno al 30-40% e quindi un prezzo di emissione delle nuove azioni, calcolato pre raggruppamento 1 a 10, intorno a 1,2-1,3 euro.

In un’intervista a La Stampa, l’amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha dichiarato che Generali (-0,7%, non è più il titolo preferito da Kepler Chevreux) deve rimanere italiana; l’aumento capitale Unicredit da 13 miliardi di euro sarà pronto prima del 10 marzo e c’è interesse da parte di molti investitori istituzionali europei e Usa. Per quanto riguarda l’investimento in Mediobanca (-2%) il gruppo non intende aumentare la partecipazione.

Kepler oggi ha alzato il target price di Unipol (-1,2%) a 4,01 da 3,797 confermando il giudizio Buy.

Intesa Sanpaolo (-1%) aspetta le verifiche sul piano industriale Alitalia prima di prendere decisioni ma ribadisce che il proprio mestiere non è gestire una compagnia aerea ma finanziare iniziative con prospettive di successo.

Arretra Mediaset (-3,3%) dopo il violento rimbalzo di ieri (+6%) sull’onda di indiscrezioni, poi smentite, su un accordo con Vivendi. La società del Biscione ha stretto un accordo industriale con due partner, la tedesca ProsiebenSat 1 e la francese TF1. 

Tra gli industriali, continua il rally di Fiat Chrysler (+1,6%) arrivata al decimo giorno di rialzo. La quotazione di 10,65 euro sfiora il massimo record segnato nel marzo 2015 a 10,74 euro. Da inizio 2017 il guadagno supera il 21%.

Le nuove critiche di Donald Trump sui caccia F35 che Lockheed Martin sta portando avanti per ammodernare le aviazioni delle varie forze armate della difesa americana e di otto Paesi che hanno deciso di acquistare l’aereo. Nel programma è coinvolto Leonardo (-2,2%).

Prysmian, produttore di cavi per l’energia elettrica e la telefonia, ha annunciato stamattina il lancio di un’obbligazione da 400-500 milioni di euro con scadenza 5 anni. Il titolo perde l’1% a 24,38 euro.

Stamattina gli analisti di JP Morgan hanno alzato il target price su Buzzi (invariata) a 27 euro da 24 con un giudizio Overweight.

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