Condividi

Borsa, Ferrari e Pirelli guidano il piccolo rimbalzo

Dopo il tracollo di ieri, Piazza Affari respira e registra un piccolo recupero sulla scia del boom di Ferrari e Pirelli – Miste le performance delle banche e misti anche gli andamenti degli altri listini azionari.

Borsa, Ferrari e Pirelli guidano il piccolo rimbalzo

La corsa di Pirelli (+5,32%) e Ferrari (+4%), non basta a spingere in alto la Borsa di Milano che chiude con un timido rialzo, +0,29%, dopo il brutto scivolone di ieri. Lo spread si abbassa dell‘1,64%, scendendo a 230 punti base e cala anche il rendimento del Btp 10 anni a 1,82%, ma il clima generale resta incerto e l’Oms avverte: l’Europa è nell’occhio del ciclone della pandemia, non è ancora il momento di abbassare la guardia. 

Poco mosse Francoforte +0,16%, Parigi -0,06%%, debole Madrid -1,1%. Meglio Londra +0,55% e Zurigo +1,18%. Dopo un recupero nella prima metà della seduta, i listini del Vecchio Continente si sono indeboliti nel pomeriggio a seguito dell’apertura contrastata di Wall Street e dei nuovi dati Usa sul lavoro. Altri 5,2 milioni di americani hanno chiesto sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana, portando il totale delle domande in un mese a oltre 20 milioni, a conferma della crescente crisi economica causata dall’epidemia di coronavirus. Benché tutte le nazioni sentano l’esigenza di far ripartire il motore economico e molte stiano stabilendo il calendario delle riaperture, il quadro sanitario resta allarmante e i morti aumentano. È di poche ore fa la notizia della scomparsa dello scrittore cileno Luis Sepluveda per Covid 19.

Proseguono intanto le stime al ribasso sulla crescita globale. Oggi è il turno dell’agenzia di rating S&P Global, che a causa dei lockdown prevede nel 2020 una contrazione del 2,4% a livello mondiale e un crollo degli Stati Uniti e della zona euro rispettivamente del 5,2% e 7,3%.

Un po’ meglio di quanto stimato dal Fondo monetario internazionale, ma in ogni caso preoccupante, anche perché la mossa di S&P alimenterà i timori per ulteriori declassamenti dei rating sovrani e corporate. Una prospettiva che spaventa l’Italia, già gravata da un outlook negativo e da una valutazione BBB. A pesare sulla carta tricolore in questi giorni sono state però soprattutto le divisioni in Europa sulla risposta da dare alla crisi e le liti interne sull’uso del Mes, con il governo spaccato e il premier in bilico fra due sgabelli. Nella seduta odierna la tensione si è allentata, forse anche grazie alla posizione della Banca centrale europea.

“Il consiglio direttivo della Bce è impegnato a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l’Eurozona a uscire da questa crisi”, ha detto la presidente Christine Lagarde nel suo discorso alla riunione ‘virtuale’ di primavera del Fmi. Francoforte – ha aggiunto – è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutti il tempo necessario” e a “valutare ogni azione e ogni contingenza”.  

Sul mercato valutario l’euro scende contro il dollaro, nonostante i deludenti  dati macroeconomici americani. Il cambio si muove intorno a 1,084. Fra le materie prime l’oro è in lieve progresso, scambiano a 1743,70 dollari l’oncia. È misto invece l’andamento del petrolio, con il future del Brent giugno 2020 in calo dell‘1,1% a 27,38 dollari al barile e quello del greggio Usa in rialzo dell‘1% a 20,06 dollari al barile.

Anche l’Opec intanto taglia le previsioni di domanda di petrolio per il 2020 descrivendo lo shock subito dal mercato del greggio come “storico, brutale, estremo e di portata planetaria”. La sforbiciata è di 6,85 milioni di barili al giorno rispetto al 2019, -2,5 miliardi di barili nel corso dell’anno. Meglio in ogni caso delle previsioni dall’agenzia internazionale dell’energia di ieri.

In Piazza Affari è il giorno del cavallino rampante, con l’assemblea che ha approvato il bilancio 2019 e la distribuzione di un dividendo di 1,13 euro per azione, pari a un ammontare complessivo di 210 milioni di euro. Per il ceo Louis Camilleri il portafoglio ordini 2020 resta più forte che mai e le 5 nuove rosse presentate nel 2019 “hanno avuto una risposta entusiasmante da parte del mercato”. A Maranello inoltre si stanno producendo anche valvole speciali per convertire maschere subacquee in respiratori utilizzati per il trattamento di pazienti affetti da coronavirus. 

Fra le blue chip migliori di oggi ci sono inoltre  Prysmian +3,76% e Nexi +2,69%. Banche in ordine sparso: sale Ubi +2,99%, mentre crolla Bper -4,32%, su cui pesa il rischio che l’annunciato aumento di capitale da completare nell’ambito dell’ops lanciata da Intesa Sanpaolo (+0,88%) su Ubi Banca arrivi sul mercato in un contesto ancora difficile. Sono su sponde opposte anche i titoli petroliferi: sale Tenaris, +1,84, arretra Eni -1,49%. 

Le vendite colpiscono ancora Atlantia -3,04%. Male Buzzi -2,76% e Cnh -2,09%. Fra i minori Guala Closures balza del 21,46% a 5,83 euro, prossima ai 6 euro offerti da Investindustrial nell’opa sul 20% dei diritti di voto.

Commenta