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Basket: playoff, in 4 sognano la finalissima

Le due semifinali sono al momento in perfetta parità: 2-2 sia tra Reggio Emilia e Avellino (che tornano in campo stasera per gara-5) sia tra Milano e Venezia – L’inerzia suggerisce una finalissima tra il club di Armani e gli irpini.

Basket: playoff, in 4 sognano la finalissima

Nei playoff scudetto, situazione di perfetta parità nelle due serie di semifinale dopo le prime 4 gare, 2-2 sia tra Milano e Venezia, sia tra Reggio Emilia e Avellino, con queste ultime che già stasera scenderanno sul parquet per il quinto atto, mentre domani Olimpia e Reyer torneranno a sfidarsi al Forum.

Stessa situazione di parità, ma avvicinamento al prossimo quinto episodio diverso per le quattro contendenti, con la grande favorita, Milano, che dopo aver visto per l’ennesima volta il fallimento lì ad un passo, è riuscita a rimettere le cose nel proprio verso, e di conseguenza Venezia, che ha assaporato la possibilità della clamorosa impresa, bisogna vedere se avrà ancora la forza per tentare un nuovo sgambetto. Dall’altra parte, quella che doveva essere l’altra finalista designata, Reggio Emilia, dopo aver spazzato via Sassari e dopo aver vinto d’autorità i primi due incontri in casa, è stata travolta da Avellino nelle successive due partite e ora dovrà affrontare, con molte certezze in meno, una delicatissima gara-5 in casa, dove riceverà una squadra che arriverà con una fiducia e un entusiasmo completamente diversi.

Emiliani ed irpini che tornano a sfidarsi stasera alle 20.45, la serie, nella quale finora è stato sempre rispettato il fattore campo, si sposta nuovamente al PalaBigi, dove la Grissin Bon ha un rendimento nettamente migliore e dove può fare affidamento sul calore del suo pubblico per fermare l’inerzia che in questo momento sembra poter pendere sulla formazione biancoverde. Vero che nei playoff ogni gara fa storia a sé e si ricomincia sempre da zero, ma i 43 punti di scarto dell’ultimo incontro (97-54) all’inizio potrebbero farsi ancora sentire, una batosta che ha visto la peggior prestazione di Reggio Emilia di tutta la stagione e i padroni di casa letteralmente scatenati, dopo il +14 anche di gara-3. Grissin Bon che però, come detto, in casa diventa totalmente un’altra squadra ed in un attimo è capace di rimettere questa serie nei binari a sé più congegnali, ma se vuole davvero provare a vincere questo scudetto dovrà riuscire a mostrare un’altra faccia anche in trasferta. Intanto questa sera ha la possibilità di riportare questa semifinale dalla propria parte, sarà ancora una volta il gruppo italiano, Aradori e Della Valle in primis, da una parte, l’enorme talento offensivo di Nunnally, con il supporto di Ragland e un Buva, il centro croato, top scorer degli ultimi tre incontri (a 20 punti di media), dall’altra. In ogni caso, appuntamento poi a sabato, quando ci si sposterà di nuovo in Campania per gara-6.

Domani sera, sempre alle 20.45, è invece in programma il quinto atto tra Milano e Venezia, con il Forum d’Assago che per l’occasione sarà a disposizione della società biancorossa per la prima volta dall’inizio di questi playoff. Una serie, sulla carta dall’esito scontato, che invece fin da subito ha regalato emozioni, con il colpaccio della Reyer in quel di Desio, pareggiato poi dalla pronta risposta dell’Olimpia nella gara successiva, ma una volta in laguna, Venezia ha allungato di nuovo, facendo sua nettamente gara-3, prima del nuovo pareggio di Milano, che nell’ultima partita, e con già le spalle al muro, è riuscita a far valere la forza del suo roster (25 punti di Simon) e a ristabilire il fattore campo.

Ora l’EA7, dopo il grande spavento, ha di nuovo il destino nelle proprie mani, con la possibilità di portarsi per la prima volta davanti e con l’eventuale gara-7 da giocarsi sempre davanti ai propri tifosi. Ma quando si parla di Milano bisogna sempre stare attenti perché anche in questa stagione, nonostante l’arrivo di giocatori più “affidabili” come Simon, Kalnietis (negativo nelle ultime uscite) o McLean, ha mostrato momenti di buio assoluto e cali di rendimento quasi inspiegabili, cose che non ti puoi permettere contro un avversario come questa Venezia, capace di sostituire in extremis prima di questi playoff giocatori determinanti come Goss, Owens e Peric, tutti ko per infortunio, con gli innesti di Pargo, Ejim e Krubally, e che comunque vada  a finire merita già da adesso solo applausi e complimenti.

Reyer che già nel primo turno era stata l’unica squadra capace di sovvertire il fattore campo contro Cremona, e anche in queste prime quattro sfide con Milano (a parte il primo tempo di gara-2), due delle quali comandate dall’inizio alla fine, ha dimostrato di potersela giocare alla pari con i suoi titolari,  spinta dalle giocate dei vari Pargo, Green e Bramos, ma alla lunga, come si è visto nell’ultimo incontro, la stanchezza può farsi sentire e la profondità e qualità della panchina dell’EA7 risulta determinante.

Roster più lungo e con più talento, punto di forza di Milano, ma fattore che aveva scatenato non poche critiche nei confronti di coach Repesa, accusato, probabilmente a ragion dovuta, di non saperlo sfruttare a appieno, con scelte illogiche, o comunque cervellotiche, e la mancanza di un vero quintetto titolare. Non ha convinto infatti nessuno, per il discorso del turnover riguardo al numero di stranieri convocabili ad ogni partita (gli esclusi ogni volta dovrebbero essere due, ma con Barac ormai fuori da ogni rotazione, la scelta si riduce ad uno), l’aver fatto a meno nella delicata gara-3 (poi persa) di uno come Sanders (adesso in dubbio per domani sera, a causa di un problema alla caviglia), spesso miglior marcatore dei suoi e comunque l’ultimo a cui uno vorrebbe rinunciare (come McLean, non convocato in gara-1). Tenere fuori uno potenzialmente devastante in attacco, per non rinunciare magari a Jenkins, fino al 2013 riserva di Curry (!) in Nba e arrivato in estate dalla Stella Rossa come uno dei migliori difensori in circolazione, ma che spesso durante tutta la stagione si è ritrovato con tre falli a carico dopo un quarto e mezzo di gioco e con troppe partite chiuse con 2 o 4 punti a referto (e quando va bene si supera appena la doppia cifra).

Detto che anche con lui in campo non è che la difesa dell’Olimpia diventi impenetrabile (come visto in queste gare con Venezia) e che il buon Bruno Cerella basta e avanza per quel compito, L’EA7 si è complicata la vita non solo per le scelte di Repesa, come Gentile fatto partire dalla panchina in gara-3 e dopo autore di una delle sue peggiori prestazioni con questa maglia, ma anche per un atteggiamento troppo molle dei suoi giocatori più forti, ai quali sembri bastare troppo poco per perdere fiducia, ritmo, idee ed iniziare a giocare da soli, e male. Si riparte dal 2-2, come nell’altra serie, la finale più annunciata Milano-Reggio Emilia può quindi concretizzarsi, ma attenzione a Venezia e Avellino, le vere protagoniste di queste appassionanti ed incerte semifinali.

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