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Torino-Juventus, è febbre da derby

Derby d’alta quota all’ombra della Mole Antonelliana: per una volta, Juventus e Torino non si giocheranno la supremazia cittadina nel solito testacoda.

Torino-Juventus, è febbre da derby

Derby d’alta quota all’ombra della Mole Antonelliana. Perché, per una volta, Juventus e Torino non si giocheranno la supremazia cittadina nel solito testacoda. Che la Signora comandi la classifica infatti non è una novità, che i granata si trovino al settimo posto, in piena lotta per l’Europa, invece sì. Certo, il divario tra le squadre resta abbastanza evidente (i bianconeri hanno 27 punti in più) ma questa volta c’è la sensazione di una partita diversa, se non altro più aperta. Molto dipenderà dall’atteggiamento del Toro, solito a chiudersi a testuggine sotto gli attacchi della Juventus: questa volta però, vista la posizione di classifica decisamente più rilassata, Ventura potrebbe anche permettersi un atteggiamento più spregiudicato. Ne beneficerebbe lo spettacolo, ma forse non i granata. La capolista infatti ha di gran lunga il miglior attacco del campionato (59 gol fatti, ben 11 in più della Roma) e l’arrivo di Osvaldo non fa che aumentarne la pericolosità. Anche il Toro però si difende bene, vista la stagione monstre di Immobile e Cerci. Ironia della sorte, i due bomber di Ventura sono, chi più chi meno, legati ai bianconeri. Il giovane Ciro infatti è in comproprietà (aspettiamoci un bel derby anche sul mercato), mentre l’ala piace da matti a Conte, che in estate potrebbe tentare il clamoroso sgarbo.

Ma anche nella Juve c’è un po’ di granata: Angelo Ogbonna, ex capitano del Torino, dovrebbe infatti essere regolarmente in campo. Coincidenze e curiosità che accendono ancor più, se mai ce ne fosse bisogno, il derby della Mole. Nata come lo scontro tra industriali (la famiglia Agnelli) e operai (molti tifosi granata lavoravano proprio per la FIAT), la stracittadina torinese è quasi sempre stata una sfida impari a livello tecnico, ma non per questo esente da sorprese. Fino a metà anni 90 il cuore granata riuscì più volte a sopperire il divario, poi, complice anche il decadimento del Toro, i colpi di scena diventarono sempre più rari, fino a scomparire del tutto. L’ultima sorpresa infatti risale al 14 ottobre 2001, quando la Juventus di Lippi, in vantaggio di 3 gol, si fece rimontare sul 3-3, con tanto di rigore sbagliato da Salas in virtù di una buca galeotta scavata da Maspero. Fu quella, assieme al 2-2 del 24 febbraio 2002 (ma lì furono i bianconeri a pareggiare nel finale, con tanto di esultanza provocatoria di Maresca), l’ultima soddisfazione raccolta dal Toro. Che non raccoglie un punto nel derby dal 26 febbraio 2008 (0-0), non segna un gol da 12 anni e non vince da 19 (1-2 firmato Rizzitelli). Vista così non sembrerebbe proprio esserci storia, ma guai a dirlo. Mai come quest’anno infatti la stracittadina di Torino (la numero 188 in gare ufficiali, la 165esima in campionato) sembra essere diversa dal solito.

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