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Superbonus 2022, allarme costruttori Ance: il caos sulle regole farà calare gli investimenti dell’8%

Pesa soprattutto il momentaneo blocco della cessione dei crediti, che non investe solo il Superbonus 2022 – I cantieri del Pnrr a rischio stop per il caro prezzi dei materiali

Superbonus 2022, allarme costruttori Ance: il caos sulle regole farà calare gli investimenti dell’8%

Le regole del Superbonus 2022 hanno confuso molti italiani. Per questo, secondo l’Associazione italiana dei costruttori edili, quest’anno gli investimenti nella riqualificazione energetica degli immobili caleranno dell’8% rispetto al 2021. È la conseguenza, in generale, “delle continue modifiche ai bonus edilizi”, e, in particolare, “del momentaneo blocco delle cessioni dei crediti, che investe non solo il Superbonus 2022 ma anche i bonus ordinari, generato dal Dl sostegni ter”.

Non solo Superbonus 2022: rischio blocco cantieri Pnrr per caro materiale

Nel suo ultimo Osservatorio, inoltre, l’Associazione lancia un allarme sui cantieri collegati al Pnrr, sottolineando che rischiano di bloccarsi a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali. “Serve un adeguamento dei prezzari e degli importi a base d’asta, come peraltro recentemente effettuato da alcune primarie stazioni appaltanti”, si legge.

Tra gli altri fattori di rischio, l’Ance sottolinea anche la scarsità di manodopera: “Nel 2021 ben il 40% dei profili richiesti nelle costruzioni è di difficile reperimento”.

Inoltre, al di là del caos sulle regole del Superbonus 2022, l’Associazione punta il dito contro l’inefficienza della PA: “Tutti gli investimenti previsti devono essere aggiudicati entro il 2023. Questo è un ulteriore ed importante elemento di criticità in considerazione della capacità della Pubblica amministrazione, impoverita da anni di mancati investimenti e dal blocco del turnover”.

L’anno scorso riqualificazioni +25% grazie ai vari bonus

Nell’Osservatorio, l’Ance sottolinea che l’anno scorso gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo sono aumentati del 25% grazie ai bonus edilizi e ai meccanismi di cessione del credito e dello sconto in fattura, portando a 55 miliardi il totale degli investimenti nel comparto. La crescita del giro d’affari collegabile agli incentivi fiscali nei primi 11 mesi del 2021 è stata quindi del 43,4%.

Per quanto riguarda il Superbonus 110%, l’Ance ricorda che finora ci sono stati 107.588 interventi per un totale di 18,3 miliardi di euro spesi (i dati sono frutto del monitoraggio Enea-Mise-Mite e fanno riferimento al 31 gennaio 2022).

Investimenti in costruzioni +16,4% nel 2021: oltre i livelli pre-Covid

Secondo l’Associazione, inoltre, sempre nel 2021 il settore delle costruzioni ha fatto registrare investimenti in crescita del 16,4%, un risultato superiore anche ai livelli pre-pandemici (+9% rispetto al 2019).

“Per la prima volta, dopo anni di bassa crescita e in ultimo la crisi generata dalla pandemia – spiega l’Ance – l’Italia è tornata tra i principali Paesi Ue in termini di sviluppo. A questo risultato ha contribuito fortemente il settore delle costruzioni che con tutte le attività collegate arriva a rappresentare il 22% del Pil, attivando una filiera collegata a quasi il 90% dei settori economici, in grado di generare l’effetto propulsivo più elevato sull’economia tra tutti i comparti di attività industriale”.

Bene anche la produzione (+24,3%) e l’occupazione (+11,8% degli iscritti alle casse edili e +26,7% di ore lavorate).

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