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Qe, il giorno della verità: arriva il bazooka di Draghi con 50 miliardi al mese

I mercati aspettano con ansia il lancio del Quantitative easing della Bce che, salvo sorprese, ammonterà a 50 miliardi di euro al mese e durerà fino a tutto il 2016 – Il Canada taglia i tassi – Euro in altalena – Il boom delle banche popolari e il risveglio di Eni e Saipem – Goldman Sachs promuove Enel Green Power e Citigroup fa altrettanto con Stm

Qe, il giorno della verità: arriva il bazooka di Draghi con 50 miliardi al mese

E venne il giorno del giudizio. Oggi, nel primo pomeriggio Mario Draghi annuncerà le caratteristiche del QE europeo che, se verranno confermate le indiscrezioni della vigilia, dovrebbe prevedere acquisti intorno a 50 miliardi di euro al mese per la durata di almeno un anno. Secondo Bloomberg, però, il piano potrebbe arrivare a fine 2016. Difficile, di fronte a questi numeri, che i mercati seguano il consiglio di Ewald Nowotny, membro austriaco della Bce, che ha invitato “a non sovreccitarsi”. Intanto la Bundesbank insiste a chiedere che il rischio dell’investimento ricada, almeno in parte, sulla banche centrali dei singoli Stati.

IL CANADA TAGLIA I TASSI, EURO IN ALTALENA

Cauti, data la situazione, i listini asiatici. Piatta Tokyo +0,07%, in lieve rialzo Shanghai e Hong Kong.

A Wall Street l’indice Dow Jones è salito dello 0,23%, lo S&P 500 circa dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,27%. Pesa sul listino il calo del 3% di Ibm dopo che conti e prospettive hanno deluso le aspettative.

L’euro ha subito durante la giornata forti oscillazioni fino ad un massimo di 1,1629. Stamani è scambiato a 1,1589 contro il dollaro poco variato rispetto a 1,157 della chiusura precedente. Il trend resta ribassista ma non si esclude un rimbalzo nel breve in base al noto detto “sell on news”.

Ieri, a sorpresa, la Bank of Canada ha tagliato i tassi per contrastare l’effetto deflazione dovuto al calo del greggio: il dollaro canadese è sceso del 2%

Fino ad un minimo di 1,2420 contro la valuta Usa.

Debole in serata anche il petrolio, tornato sotto i 48 dollari al barile. La crisi dei prezzi del petrolio produce i primi frutti: Bhp Billiton, colosso anglo-australiano delle materie prime e primo investitore straniero nello shale oil in Usa, ha annunciato un piano che prevede la chiusura del 40% dei suoi impianti per estrarre lo shale oil.

Le voci che danno il “bazooka” di Draghi più potente del previsto hanno spinto al rialzo nel pomeriggio le Borse del Vecchio Continente: Parigi +0,4%, Francoforte +0,2%, Madrid +0,3%.

MILANO SUPERSTAR GRAZIE A ENI E SAIPEM

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso con un guadagno dell’1,6%. E’ stata la quinta seduta positiva consecutiva.

A Milano il rialzo è guidato dalle banche e dai titoli petroliferi, che si sono mossi nella scia del recupero del greggio. Eni ha guadagnato il 3,5% davanti a Tenaris +3%. Ancor più forte il rialzo di Saipem +6,6% dopo il tracollo della vigilia. E’ possibile la partecipazione al nuovo gasdotto turco alternativo a South Stream.

E’ salito il rendimento dei titoli di Stato: quello del Btp decennale si è portato a 1,71% da 1,67% del giorno prima, quello del Bund tedesco a 0,51% da 0,44%. Lo spread si è ridotto di 3 punti base a 124.

POPOLARI, CONTINUA LA CORSA

E’ proseguita la corsa delle banche popolari all’indomani dell’approvazione del decreto che ordina a 10 grandi istituti cooperativi di cambiare lo statuto, trasformandosi in società per azioni. 

Banca Popolare dell’Emilia Romagna è salita del 3,2%, Banca Popolare di Milano +3,6%, Banco Popolare +9,8%, Ubi Banca +3%.

Volano in rialzo le popolari più piccole: Banca Popolare di Sondrio +11% e Credito Valtellinese +10%, Popolare dell’Etruria +27%.

Giornata positiva anche per le banche non popolari: Monte Paschi +1,4%, Unicredit +2,4%, Mediobanca +1,4%. Negativa Intesa -0,3%.

TONFO DI A2A. GOLDMAN LIMA ENEL E TERNA

Le utilities sono finite sotto la lente di Goldman Sachs. La banca d’affari Usa ha limato da 4,40 a 4,35 euro (neutral) il prezzo obiettivo di Enel salita dell’1,6% e di Terna +0,11% (giudizio sell, target price da 3,60 a 3,55).

Promossa invece Enel Green Power (Buy da Neutral) che guadagna l’1,9%. Chiude in netto ribasso A2A -3,5%.

A far scattare il ribasso potrebbe essere stato l’avvio della vendita del pacchetto del 4,5% che i due principali azionisti, i Comuni di Milano e di Brescia, da tempo cercano di collocare. Goldman Sachs ha intanto confermato per l’utility lombarda la raccomandazione Buy e ha abbassato leggermente il target price a 1,01 euro da 1,04 euro. 

CITIGROUP PROMUOVE STM, SPINTA DAL DOLLARO

Tra le società dell’industria, StMicroelectronic segna un rialzo dell’1,7%. Citigroup ha alzato la raccomandazione a Buy da Neutral.

Continua la marcia di Stm +1,7%, al quinto giorno consecutivo di rialzo. Gli analisti di Citigroup hanno promosso il titolo a Buy da Neutral con un prezzo obiettivo portato a 7,5 euro dai 5 euro precedenti. La discesa dell’euro nei confronti del dollaro sta avendo un effetto positivo sui conti della società: ogni punto percentuale di apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro garantisce all’ Ebit del gruppo un beneficio di 8 milioni di dollari per trimestre.

Positive Pirelli +1,3% e CnhIndustrial +2,2%.

EFFETTO DELISTING SU TIMEDIA

Telecom Italia chiude la seduta in rialzo del 2,5%. La controllata Telecom Italia Media avanza del 3,5% nell’attesa del possibile delisting. La capogruppo ha precisato in una nota che non è stata ancora presa alcuna decisione.

Fra i titoli del lusso brillano Tod’s +4,4% e Moncler +2,6%, in calo Yoox -2,5%.

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