Condividi

Piombino, acciaio: l’ora della verità sul piano industriale Cevital

L’ad di Cevital ha incontrato il ministro Calenda confermando tutti gli investimenti per le acciaierie ex Lucchini di Piombino – Il Governo ha chiesto il versamento dei 25 milioni di euro entro la settimana per riattivare la produzione – Bentivogli (Fim Cisl): “Entro breve Cevital offra garanzie e recuperi i ritardi del programma concordato due anni fa”

Piombino, acciaio: l’ora della verità sul piano industriale Cevital

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha incontrato l’Ad di Cevital, Sagrati Said Benikene. Cevital è la holding algerina che controlla Cevitaly, e, a cascata, Aferpi, società che gestisce le acciaierie ex Lucchini di Piombino. Al termine dell’incontro, il ministro ha informato i segretari generali di Fim, Uilm e Fiom, Marco Bentivogli, Rocco Palombella e Mauro Faticanti.

L’Ad ha illustrato il piano industriale e il business plan al Governo, confermando tutti gli investimenti sul forno elettrico, il treno rotaie e il revamping degli altri due laminatoi e confermato il programma di smantellamento dell’area dismessa.

Il Governo ha chiesto come prerequisito di avere entro la settimana il versamento dei 25 milioni di euro per riattivare la produzione. Cevital ha confermato l’utilizzo di 75 milioni di nuovo equity per garantire i 500 milioni complessivi per assicurare la realizzazione del piano industriale.

Il ministro ha chiesto garanzie su ulteriori 180 milioni di capitale circolante, tema su cui Cevital ha risposto che è in negoziato per la ricerca di una partnership per un’operazione più ampia.

“L’azienda è ferma – ha detto Marco Bentivogli – anche i laminatoi sono stati fermati. Entro breve Cevital offra garanzie e recuperi i ritardi del programma concordato due anni fa. E’ passato molto tempo e la verifica di solvibilità e affidabilità non è più rinviabile”.

Commenta