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Piazza Affari recupera meno delle altre Borse europee ma sale: cadono le Popolari, rimbalza il lusso

I nuovi dati congiunturali americani tonificano i listini del Vecchio continente che sono tutti in rialzo anche se Piazza Affari (+0,95%) recupera meno degli altri dopo il tonfo di ieri – Scintillante la performance del lusso con Luxottica superstar – Bene anche UnipolSai, Exor, A2A e Mediolanum – Scivolano ancora le banche popolari

Piazza Affari recupera meno delle altre Borse europee ma sale: cadono le Popolari, rimbalza il lusso

Il falco della Bce, Jens Weidmann, apre al quantitative easing. L’ipotesi che la Banca centrale europea possa comprare titoli come la Federal Reserve americana non è “fuori questione in generale”. Lo ha detto Weidmann precisando però che acquisti di bond proporzionali alle quote del capitale della Bce sarebbero problematici. La mossa arriverebbe mentre la Fed sta invece portando i remi in barca. Oggi il governatore della Fed di Filadelfia, Charles Plosser, ha detto di stimare tassi di interesse al 3% entro il 2015 e al 4% entro il 2016 (correggendo in chiave ancora più restrittiva quanto poco prima affermato in una intervista alla Cnbc, ossia tassi al 3% entro il 2016).

La prospettiva di un Qe europeo ha sostenuto le Borse europee che dopo la seduta negativa di ieri chiudono in territorio positivo spinte anche dalla fiducia dei consumatori Usa. Il Conference Board ha comunicato che la fiducia è salita in marzo a 82,3 da 78,3 di gennaio, ai massimi dal gennaio 2008 e sopra le attese degli analisti. Il Ftse Mib sale dello 0,95% a 20.823 punti e lo spread chiude a 181 punti base, Parigi +1,59%, Londra +1,30%, Francoforte +1,63%. Il Dax non risente sul dato Ifo diffuso oggi: la fiducia delle imprese tedesche è scesa per la prima volta in cinque mesi a marzo segnando 110,7 da 111,3 del mese precedente. Gli economisti si attendevano un calo più contenuto a 110,9 rispetto a febbraio, quando l’indice era balzato ai massimi da luglio 2011 ma hanno pesato i timori per un’escalation del braccio di ferro con la Russia sull’Ucraina.

A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,45% e l’S&P500 dello 0,27% mentre il Nasdaq è fermo sulla parità. In evidenza Cterpillar e le aziende farmaceutiche. Il mercato attende poi il prezzo di King Digital, la società dell’applicazione Candy Crush che si sta per quotare a New York. Sul fronte macro, oggi sono stati anche diffusi i dati sulle vendite di case nuove e l’indice Case Shiller sui prezzi. A febbraio le vendite di case nuove sono calate del 3,3% a un tasso annualizzato di 440.000 unità. Si tratta del livello più basso degli ultimi cinque mesi. Delude anche l’indice Case Shiller sui prezzi delle case nelle prime 20 città degli Stati Uniti che è sceso dello 0,1% mensile in gennaio. Gli analisti avevano stimato un rialzo dello 0,7%. Il cambio euro dollaro chiude a 1,3776 e il petrolio Wti chiude a 99,97 dollari al barile (+0,38%).

A Piazza Affari svetta Unipolsai +4,17% e corre Luxottica +3,95% dopo l’annuncio della partnership con Google per i nuovi occhiali Google Glass. In evidenza anche Exor +2,82%, A2A +2,42% e Yoox +1,96%. In fondo al Ftse Mib finiscono le banche popolari: Bpm -3,36%, Bper -1,82%. Ma anche Mps -0,72%. La banca senese ha collocato un bond quinquennale da 1 miliardo con richieste per 3,5 miliardi. Mps non si presentava sul mercato obbligazionario dal settembre 2012. Lo spread, hanno riferito fonti finanziarie, è di 275 punti base sopra il mid swap. Nel frattempo Draghi ha invitato tutte le banche europee a non attendere “la fine dell’esame Bce per ripulire i propri bilanci” ma a prendere “misure correttive prima che venga completato l’intero processo”. Il presidente della Bce, nel discorso a Parigi, ha sottolineato che “un sistema bancario sano è necessario per arrivare ad una ripresa sostenibile”. E in rosso, seppur più contenuto anche Ubi -0,16%. Banco Popolare +0,36%, Unicredit +0,16% e Intesa +0,62%. Tra i titoli peggiori Terna -0,74% che oggi ha presentato il piano industriale e confermato la politica sui dividendi (nel periodo di Piano si prevede un dividendo di 19 centesimi di euro per azione derivante dalle attività tradizionali più il contributo della attività non tradizionali. Pay out del 60% sui risultati).

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