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Pensioni, Ddl ricongiunzioni gratuite bocciato dalla ragioneria

Costerebbe troppo: secondo la Ragioneria addirittura due miliardi e mezzo da qui al 2022 – Per chi vorrà sommare versamenti in gestioni diverse resta l’istituto della totalitarizzazione.

Pensioni, Ddl ricongiunzioni gratuite bocciato dalla ragioneria

La Ragioneria dello Stato ha bocciato l’ultimo Disegno di legge bipartisan in tema di pensioni. Il Ddl prevedeva di concedere a chi avesse maturato i requisiti per l’anzianità prima del decreto salva-Italia (che conteneva la riforma previdenziale del ministro Elsa Fornero) la possibilità di tornare alle “ricongiunzioni gratuite“.

Si tratta della vecchia disciplina prevista per i lavoratori che dalle gestioni alternative (Inpdap, Ferrovie, Elettrici, Fondo Volo, Telefonici e altri) intendevano passare al Fondo pensioni lavaoratori dipendenti Inps.

La misura avrebbe riguardato tra le 20 e le 50 mila pensioni nel primo triennio d’applicazione, per poi salire a 260-290 mila tra il 2020 e il 2021. Invece niente da fare, costerebbe troppo: secondo la Ragioneria addirittura due miliardi e mezzo da qui al 2022

Per chi vorrà sommare versamenti in gestioni diverse resta l’istituto della totalitarizzazione, che è gratuita e per la quale è stata abolita la soglia minima di tre anni di contribuzione, ma che comporta anche il calcolo dell’assegno con il metodo contributivo. 

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