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Pdl: basta assalto straniero al made in Italy agro-alimentare

Il deputato Gaetano Nastri chiede “iniziative di carattere fiscale e tributario volte a sviluppare il comparto agricolo e agroalimentare italiano, al fine di rilanciare l’intera filiera pesantemente colpita da una crisi”.

Pdl: basta assalto straniero al made in Italy agro-alimentare

Bisogna frenare l’assalto straniero al Made in Italy agro-alimentare. Anzi, occorre rilanciare il settore con interventi di carattere tributario e fiscale. E’ questo il suggerimento del deputato Pdl Gaetano Nastri, che rivolgendosi al ministro dell’Agricoltura stila il lungo elenco delle aziende italiane ormai passate di mano.

Dalla Parmalat, ceduta alla francese Lactalis, all’acquisizione del 70% della piemontese Gancia da parte della Russian Standard Corporation, passando attraverso marchi come Bertolli, Carapello e Sasso, il cui controllo fa capo a un gruppo spagnolo, e poi ancora Buitoni, Perugina, Galbani, Cademartori, Locatelli, anche loro rimasti italiani solo nel nome, ma sotto controllo d’Oltralpe.

Un settore, quello agroalimentare, che oltretutto “versa in condizioni di estrema criticità sotto il profilo della tassazione e delle misure fiscali penalizzanti e recessive previste nel decreto” appena varato e “per l’accesso al credito diventato estremamente difficile e complesso”, sostiene Nastri.

Da qui la doppia sollecitazione: la prima a intervenire per tutelare maggiormente i marchi made in Italy, per frenare il fenomeno della delocalizzazione “fonte di preoccupazione per gli operatori e delle associazioni di categoria”. La seconda per assumere urgentemente “iniziative di carattere fiscale e tributario volte a sviluppare il comparto agricolo e agroalimentare italiano, al fine di rilanciare l’intera filiera pesantemente colpita da una crisi finanziaria di livello internazionale”.

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